«Se esplode è la fine»

«Se esplode è la fine» «Se esplode è la fine» Paura e stupore fra gli abitanti NEL QUARTIERE PRESIDIATO c OME si vive sapendo di avere una bomba inesplosa sotto casa? Gli abitanti della zona transennata raccontano queste strane giornate d'agosto con l'ordigno emerso dagli scavi per il passante. Rita Papaleo, casalinga, largo Orbassano 64: «Una paura terribile. Sono tornata ieri sera dalle ferie, questa mattina mi sono svegliata in una città che non riconosco. Sto pensando di andare di nuovo via». Loris Vellar, impiegato, corso Rosselli 117: «Mi sembra un'esagerazione. In Italia siamo abituati a sottovalutare le cose importanti e a dare troppo peso alle sciocchezze». Daniela Della Bianca, commerciante, corso Rosselli 119: «Non mi piace, non so neanche bene che cosa stia succedendo. Ma non potevano mettere un avviso?». Giuseppe La Paglia, titolare della pizzeria «A Vecchia Napule», corso Meditteraneo 70: «Siamo sempre bloccati. Prima gli scavi, adesso 'sta vecchia bomba. Possibile che non si trovi un artificiere capace di disinnescarla subito?». Adriana Bonato, casalinga, largo Orbassano 60: «I vigili hanno consigliato di non attraversare la strada. Vorrei scappa- re. Ma dove?». Fulvio Favuto e Luisa Andreoletti, corso Adriatico 8: «Siamo abbastanza lontani dal punto dove è stato localizzato l'ordigno. Ma al posto di quelli che abitano verso corso Mediterraneo cominceremmo a preoccuparci». Antonia Monopoli, contitolare della pizzeria «Santa Lucia», largo Orbassano 60: «Sono balle, là sotto non c'è nessuna bomba. E' una scusa per fare saltare un altro pezzo di galleria e andare avanti con i lavori. Chiederò i danni al Comune». Sabrina Terzolo, caposala al Mauriziano, corso Rosselli 93: «Ho sentito il tg3. Dice che non c'è allarme. Non vedo perché dovrei preoccuparmi». Il marito, Giuseppe Antonicelli, impiegato alle Poste: «Mi domando come sia possibile che, a 50 anni dalla fine della guerra, possano ancora saltare fuori questi residuati bellici». Angelo Scutellà, operaio, largo Orbassano 68: «Purtroppo la paura c'è. Ma bisogna stare tranquilli e mantenere il con¬ trollo. Aspettiamo lunedì. Non c'è altro da fare». Vittoria Conforti, imprenditrice, via Bottego 5: «Vado via. No, non scappo: devo raggiungere mio marito, un viaggio programmato da tempo». Michele Reffo, responsabile di una ditta di numeratori, corso Rosselli 115: «Preoccupato? Ma no. Il corso senz'auto è magnifico. Saranno giornate indimenticabili». Marina Carazzato, infermiera, largo Orbassano 66: «Beh, non ci voleva. Devo ancora fini¬ re di pagare il mutuo. Mi spiacerebbe davvero vedere 5 anni di versamenti andare in fumo». Elena Montaldo, pensionata, corso Rosselli 93: «Della bomba mi spaventa l'idea. Ma lei sa indicarmi con precisione il punto dove l'hanno ritrovata?». Paolo Occelli, ingegnere, corso Rosselli 111 : «Quale bomba? Avevo sentito dire che le transenne erano per un trasloco». Eugenia De Biaso, impiegata, corso Racconigi 233: «Sono in mutua, ma da quando ho saputo non riesco a stare in casa. Non che tema chissà che, ma mi sento a disagio». Italo Casula, operaio Fiat, corso Rosselli 105: «Ho dovuto rinunciare alle ferie per la crisi, e adesso mi ritrovo in città con una bomba che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Se scoppia, qui saltiamo tutti in aria. Sarebbe davvero la fine». Gianni Armand-Pilon Una casalinga: «Vorrei scappare» L'impiegato: «Solite esagerazioni» Nella foto grande, l'area transennata. Qui sopra, Rita Papaleo, tornata dalle ferie A fianco, due dei residenti nella zona transennata dai vigili, l'infermiera Marina Carazzato e l'operaio Fiat Italo Casula

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