Fratellastri in odore di premi

Fratellastri in odore di premi A Locamo, «Come due coccodrilli» di Giacomo Campiotti Fratellastri in odore di premi Complicata, intensa e crudele vicenda LOCARNO. lina bella noti- « zia per il cinema italiano, all'ombra del Monte Verità è nato un regista. Non che il suo nome fosse sconosciuto, anzi. Esordiente nel '90 con «Corsa di primavera» in programma alla Mostra di Venezia, Giacomo Campiotti era già nella lista dei giovani da tener d'occhio; ma da oggi entra a far parte della rosa dei cineasti che contano. Ispirato alla storia biblica di Giuseppe e i suoi fratelli (al pari, curiosa coincidenza, di un altro titolo locarnese, «L'emigrante» di Chahine), «Come due coccodrilli» in con- corso al Festival è un film commovente e maturo che si candida in zona premi. Esperto in una casa d'arte parigina, Gabriele è un quarantenne di successo che vive in un sofisticato appartamento. La sua ostentata freddezza emotiva suggerisce la rimozione di un passato traumatico che solo nei sogni dolorosamente riaffiora. Ma a far uscire Gabriele dall'algido mondo in cui si è barricato è la foto di un'anfora del II secolo in offerta ad un'asta a Varenna. Assalito da una frenesia improvvisa, il nostro parte alla volta del lago di Como in un viaggio che si svolge sul doppio binario della memoria riaprendo antiche ferite. La mamma di Gabriele era l'amante di un uomo sposato e alla morte di lei per parto il padre, industriale del vetro, aveva trasferito lui e il fratellino appena nato nel seno della famiglia ufficiale, inesorabilmente ostile verso i due bastardi. Finché, covati a lungo, il disagio e il rancore erano esplosi costringendo il giovane Gabriele a fuggirsene lontano. Ora, vent'anni dopo, la fabbrica paterna è fallita, la villa ipotecata e di quell'anfora, da cui dipende il futuro dei fratellastri crudeli, Gabriele può dimostrare che è un falso. Campiotti possiede una capacità di sguardo che fa pensare al suo maestro Olmi: guida con naturalezza i non professionisti, Gabriele bambino e adolescente (Ignazio Oliva), il fratellino e i fratellastri. Quanto agli attori veri, la mamma Valeria Golino con la sua trepida vitalità giustifica il ricordo adorante del figlio; il padre Giancarlo Giannini arricchisce il suo talento di una sempre più intensa umanità e Fabrizio Bentivoglio impersona Gabriele adulto con straordinaria ambiguità, sul filo dell'amarezza, della fragilità e perfino di un inatteso umorismo, Alessandra Levantesi Valeria Golino nel film di Campioni interpreta una madre carica di trepida vitalità «

Luoghi citati: Varenna, Venezia