Kafka? E' meglio a fumetti di Gabriele Beccaria
Kafka? E' meglio a fumetti La moda del momento in America: sono libri per adulti, ma disegnati Kafka? E' meglio a fumetti «Graphic novels», la letteratura fatta a strisce Una immagine di «To the Heart of the Storm». Al centro, la copertina di «Naughty Bits» DN mattino GregoSamsa si svegliò da sonni agitati...». Girate la prima pagina, sfogliate le altre e guardatelo, finalmente, l'insettone schifoso in cui il povero impiegato è stato trasformato da un destino senza nome. Lo ha ritratto a tratti secchi di penna Robert Crurnb, uno dei maestri del fumetto underground americano degli Anni 60. L'ex ribelle ha disegnato in strisce i racconti di Kafka e ne ha fatto un successo di vendite, approfittando del fiume in piena dei «comics per grandi». In America sono il nuovo fenomeno della stagione, sospeso tra letteratura ed «entertainment». E' una metamorfosi benigna, questa, che ha reso il mondo dei libri a fumetti speculare al mondo dei libri tradizionali. Ci sono i generi più diversi, non solo i classici, ma anche l'autobiografia e l'attualità americana e internazionale. E' il caso di Peepshow, in cui l'autore, Joe Matt, si autorappresenta come eroe negativo di fine millennio, cinico, solitario e «drogato» di film pomo e «hot lines». E' il caso di Naughty Bits di Roberta Gregory che racconta le angosce di un aborto clandestino nell'America intollerante dei militanti «pro-life». E' il caso di Palestine, in cui Joe Sacco descrive le tappe di un viaggio d'incubo nella Gaza della miseria e dell'Intifada. Sono altrettanti «best-sellers» con un seguito di cultori ventenni, trentenni, quarantenni e oltre, che hanno abbandonato da un pezzo la logica lementare buono-cattivo delle avventure di Batman e Superman e cercano i chiaroscuri della vita reale senza tuttavia rinunciale allo suggestioni infantili del mix di immagine e parola. Ormai, libri come questi sono a un passo dall'olimpo delle lettere. Stanno uscendo dal ghetto dei negozi specializzati, approdano nelle librerie e si lasciano inghiottire volentieri dai meccanismi delle grandi catene di di¬ stribuzione, tanto che per nobilitarli li hanno ribattezzati «graphic novels». Sono decollati alla fine degli Anni Ottanta. E' stato quando critica e pubblico hanno accolto trionfalmente la comparsa di Maus, opera di Art Spiegelman in cui l'autore narrava le esperienze paterne nei Lager nazisti. Con il prestigio è arrivata, puntuale, la risposta entusiastica del mercato. Il numero dei titoli è cresciuto di 10 volte in cinque anni, fanno sapere gli esperti. Le «graphic novels» rappresentano ormai il 10 per cento del mercato americano dei fumetti, un settore che vale 600 milioni di dollari l'anno. Il numero uno del genere, «Fantagraphics», pubblicherà quest'anno 24 titoli, tra cui un posto speciale dovrebbero conquistarsi The Cartoon History of the Universe, maxi-storia dal Big Bang alla caduta dell'impero romano, e To the Heart of the Stomi, romanzone dram¬ matico ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Molte riviste di letteratura, con in testa la prestigiosa Publishers Weekly, stanno pensando di aprire una rubrica sulle novità dei fumetti per grandi. E' un'affermazione che sa di rivincita storica. «La gente pensa spesso che i fumetti siano poco più che spazzatura, robaccia di serie B per bambini», ha detto a U. S. News Chris Oliveros, editore di Peepshow. «Certo, c'è molta roba di basso livello». Ma - spiega con convinzione - le «graphic novels» offrono un prodotto sempre più sofisticato, addirittu- ra da premio. Maus, per esempio, ha vinto il Pulitzer. E Love & Rockets, con le sue storie d'amore e di sangue nei «barrios» californiani, suona come un'eco dei romanzi di Garcia Màrquez, mentre le imprese di elfi e mostri di ElfQuest non sono da meno dei racconti di Tolkien. La «legittimità letteraria» sembra ormai un dato acquisito: la forma-fumetto - dichiarano editori e autori - dà l'opportunità unica di combinare emozioni diverse: l'espressività dei volti con l'intensità dei dialoghi. Un vantaggio straordinario, visto che siamo tutti immersi a tempo pieno nell'atmosfera luccicante e affannata di soap-opera, trailer e videoclip. Gabriele Beccaria Cè di tutto dall'lntifada alle storie porno Romanzi impegnati con suggestioni infantili II frontespizio della «Metamorfosi» di Kafka a fumetti
Luoghi citati: America
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