La bancarotta degli dèi dell'atomo sovietico di Anna Zafesova

La bancarotta degli dèi dell'atomo sovietico La bancarotta degli dèi dell'atomo sovietico SOSPETTI SUGLI SCIENZIATI Ljr MOSCA m ALLARME nucleare russo suona sempre più forte. Solo un mese fa il direttore della Cia, James Woolsey, aveva detto che presto la mafia russa potrebbe mettere le mani sulla bomba atomica. Secondo fonti non ufficiali, i furti di materiale radioattivo nel Paese quest'anno sarebbero stati già una cinquantina. Finora però si è trattato, secondo gli specialisti, di materiali inutilizzabili per un ordigno nucleare; ma la scoperta a Monaco di Baviera di 500 grammi di plutonio-239 puro che può venire usato per fare una Bomba fa pensare che l'ondata di criminalità abbia infiltrato i laboratori della più grande potenza nucleare del mondo. Il ministero dell'Energia atomica di Mosca ha negato ripetutamente la possibilità di furto di materiali nucleari. Secondo il ministro Viktor Mikhailov, nessun estraneo potrebbe superare il rigido sistema di sicurezza. E quelli che ci lavorano? Mikhailov è ottimista: «Mi fido del loro patriottismo». Ma per molti ricercatori russi il patriottismo è stato spinto in secondo piano dal problema della sopravvivenza. Il disarmo e la crisi economica hanno ridotto migliaia di scienziati e ingegneri letteralmente alla fame. L'anno scorso il Centro federale per le ricerche nucleari di Arzamas-16 (dove aveva lavorato anche l'accademico Sakharov) ha minacciato lo sciopero: i ricercatori - compreso uno dei padri della bomba atomica sovietica, l'accademico Khariton non ricevevano da sei mesi lo stipendio. Lo Stato non aveva soldi per pagarli. A Krasno- jarsk-26, in Siberia, dove si producono le testate nucleari, solo uno dei tre reattori funziona ancora, ma poche settimane fa Boris Eltsin ha ordinato di chiudere anche quello. Molti ricercatori ricevono uno stipendio di poco più di 100 mila rubli, circa 80 mila lire al mese. Ma temono di poter perdere anche quello. Lo spettro della disoccupazione si aggira per le «città segrete» dell'ex Urss. Sono una ventina, nate accanto a un impianto nucleare, nascoste nei boschi e circondate dal filo spinato. Andare ad abitarci spesso significava dire addio al mondo, ai parenti e agli amici, senza avere la possibilità di lasciarle nemmeno per le vacanze. Oggi non è più così, ma molti scienziati non hanno soldi, né un posto dove andare. Difficile pensare che qualcuno non abbia ceduto alla tentazione di rifarsi una vita fuori dal filo spinato vendendo una scatoletta di plutonio al miglior offerente. Il primo caso di furto nucleare nel quale sia stato coinvolto uno scienziato è stato scoperto proprio in una «città segreta», vicino a Murmansk, nel novembre dell'anno scorso. I ladri avevano rubato un chilo di carburante usato per i sottomarini atomici ed erano riusciti a estrarne una certa quantità di prodotto puro. Un mese dopo a Glazov, in Udmurtia, è stato arrestato l'ingegnere di una fabbrica di combustibile per cen¬ trali nucleari: aveva fatto sparire dai depositi ben 300 chili di uranio non arricchito, partiti per destinazione ignota. Ma il caso più clamoroso è accaduto a luglio nel più impor- tante e segreto centro nucleare, Celiabinsk-65. Il controspionaggio (l'ex Kgb) ha arrestato un ricercatore dell'istituto di fisica tecnica. Voleva vendere 130 grammi di platino per 1200 dollari, nel suo nascondiglio oltre al platino sono stati trovati 5 chili e mezzo di uranio-238. Un altro pericolo, ancora più grave, è che la mafia (russa o internazionale) decida di esportare, oltre al plutonio, anche i cervelli. L'anno scorso 70 fisici nucleari sono stati bloccati all'aeroporto in partenza per la Corea del Nord. Domani la fuga dall'«arcipelago nucleare» potrebbe diventare inarrestabile. Il ministro Mikhailov recentemente ha detto: «Non c'è pericolo. Dormirei tranquillo anche se un treno carico di bombe atomiche passasse sotto casa mia». Ma nessuno sa in quale direzione andrà questo treno. Anna Zafesova I ricercatori sono pagati 80 mila lire e temono per il posto Il fisico nucleare Andrei Sacharov e la stanza dei bottoni di un centro nucleare in Russia

Persone citate: Andrei Sacharov, Boris Eltsin, James Woolsey, Mikhailov, Sakharov, Viktor Mikhailov

Luoghi citati: Corea Del Nord, Monaco Di Baviera, Mosca, Murmansk, Russia, Siberia, Urss