Il Papa nell'ex Jugoslavia

Unica pausa una vacanza in Valle d'Aosta dopo Ferragosto Unica pausa una vacanza in Valle d'Aosta dopo Ferragosto Il Papa nelFex Jugoslavia A Zagabria, poi forse a Sarajevo CITTA' DEL VATICANO. Ferragosto di riposo e casalingo per Giovanni Paolo II, che deve difendersi dal gran caldo di queste settimane e prepararsi in vista degli intensi appuntamenti già fissati. Alla tranquillità fisica fa riscontro un'intensa attività intellettuale: ieri nella residenza estiva di Castel Gandolfo, da cui si domina il lago di Albano, è terminato il seminario di tre giorni che ha visto teologi, filosofi e storici discutere insieme al papa di «identità nel cambiamento». Si è parlato dell'Europa e delle trasformazioni sociali di questi anni, dell'Italia e dei rapporti tra Nord e Sud del mondo. Illustri gli ospiti, tra i quali, il professor Bronislav Geremek, presidente della commissione esteri del Parlamento polacco, spesso invitato a questi seminari estivi, insieme al segretario del Partito popolare Rocco Buttiglione (qui nella qualità di docente di Filosofia della politica). Nell'ultima giornata si è esaminata la situazione del Vecchio Continente e in particolare della Germania; le cronache riferiscono che il Papa in tali occasioni ascolta molto, prende appunti e interviene raramente. La preoccupazione per i problemi internazionali non va mai in vacanza: oggi tutta la Chiesa dedica al Ruanda l'appuntamento con la messa domenicale e questo argomento si farà sentire anche nella riflessione con i fedeli prima della recita dell'Angelus di mezzogiorno. Il gran caldo condiziona comunque gli spostamenti di Giovanni Paolo che sta terminando la convalescenza dopo l'intervento chirurgico del 29 aprile al femore destro con la sistemazione di una protesi. Per non affaticarlo, dato che i medici hanno prescritto quattro mesi di assoluto riposo, la giornata di domani verrà trascorsa tutta «in casa», saltando - salvo cambiamenti dell'ultimo momento - la tradizionale uscita per celebrare la messa nella chiesa del piccolo borgo situata a poche decine di metri dal palazzo pontificio di Castel Gandolfo. Mercoledì dopo l'udienza generale in Vaticano, partenza per Les Combes, la località della Valle d'Aosta dove da qualche anno Karol Wojtyla è solito trascorrere una decina di giorni di vacanza in quota. Negli anni passati il Papa era celebre per le lunghe passeggiate; quest'anno il programma verrà ridotto per permettere una recupero totale che consenta di abbandonare definitivamente le stampelle e soprattutto in vista degli impegnativi appuntamenti dell'autunno. La quiete della natura non interromperà la fatica intellettuale: occorre dare gli ultimi ritocchi ai discorsi in programma e terminare la revisione dei documenti in lista di attesa per la pubblicazione, primo tra tutti il solenne pronunciamento sul rispetto della vita. Da settembre, dopo un anno di pausa, il periodo più lungo per le grandi energie di Giovanni Paolo II, riprendono i viaggi internazionali con la visita oramai certa a Zagabria mentre è ancora in forse la tappa a Sarajevo. Sempre a settembre il papa è atteso a Lecce; ottobre lo vedrà volare negli Stati Uniti per l'importante discorso alle Nazioni Unite in cui appunto si riparlerà di difesa della vita e diritti umani, con in più una rapida puntata su alcune località della costa atlantica degli «States». A novembre torna in primo piano l'Italia, con Catania e Siracusa, le due città che lo attendevano a fine aprile e che la caduta ha costretto ad una lunga attesa. Infine a gennaio un viaggio internazionale di tutto rispetto in Estremo Oriente: nelle Filippine per la giornata mondiale della gioventù, quindi in Australia e sulla via del ritorno una sosta di due giorni nello Sri Lanka flagellato dalla guerra civile. Sandro Berrettoni Papa Giovanni Paolo II ha chiuso ieri il convegno internazionale tra filosofi, politologi e teologi che hanno affrontato il tema generale della «identità nel cambiamento» tra i popoli del nostro tempo

Persone citate: Geremek, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtyla, Rocco Buttiglione, Sandro Berrettoni Papa