«Ho solo franchi», non paga la multa

«Ho solo franchi», non paga la multa Turista di Parigi con la figlia handicappata parcheggia in divieto di sosta «Ho solo franchi», non paga la multa Per la contravvenzione deve intervenire il console C'è voluto l'intervento del consolato francese di via Bogino e la mediazione del viceconsole di Roma per porre fine a una querelle tra i vigili urbani e una turista parigina. Colpa di un gelato, e di una contravvenzione da cinquantamila lire. Tutto comincia ieri pomeriggio in via Giolitti 2. Ounissa Aklit, 39 anni, direttrice di una scuola di danza a Parigi, parcheggia la sua Audi 100 di fronte all'ufficio dei «civich» in via Giolitti 2. Spinge la carrozzella con la figlia Madia, 18 anni, fino alla gelateria di fronte. L'Audi è in doppio divieto di sosta: sulle strisce pedonali e nello spazio riservato alle vetture blu. Leonardo Digiovanni, ufficiale dei vigili: «Abbiamo visto il contrassegno dei portatori di handicap sul cruscotto, ma abbiamo lasciato correre. Si trattava di uno straniero, per di più invalido: poteva non sapere che a due passi (in piazza San Carlo) ci sono spazi riservati ai disabili. Abbiamo aspettato due ore prima di staccare la multa. Lì c'è pure la rimozione forzata: ma non volevamo infierire. Così abbiamo compilato un verbale di 50 mila lire, anziché 260». «Poco dopo sono arrivate madre e figlia: per legge, chi risiede all'estero deve conciliare subito. Se non ha denaro, tratteniamo i documenti dell'auto. Quando glielo abbiamo spiegato, quella donna ci ha insultato». La turista: «Avevo lasciato l'auto da meno di mezz'ora, il tempo I di comprare un gelato. Ho visto il divieto, ma in via Giolitti non c'era posto: Madia non può camminare, non potevo lasciare l'auto troppo lontana dal bar. Quando sono arrivati i vigili, credevo volessero aiutarmi a far salire mia figlia sull'Audi. Invece mi hanno chiesto i documenti. Lo giuro, non li ho insultati». La signora ha con sé solo franchi, e i vigili non possono accettare valuta straniera. Ounissa Aklit: «Non c'era verso di farli ragionare. O i soldi, o restare senza documenti. Mi han detto di farmi aiutare dal consolato, ma non potevo lasciar sola mia figlia». Per trovare una soluzione, sono i vigili a telefonare al consolato di via Bogino. Nel giro di mezz'ora un loro addetto porta in via Giolitti 50 mila lire, in cambio dei franchi consegnati dalla turista. Che, infuriata, giura: «Tornerò immediatamente a Parigi, e in questa città non metterò mai più I piede». [gio. fa.] O Ounissa Aklit «Tornerò subito a Parigi, e in questa città non metterò mai più piede»

Persone citate: Leonardo Digiovanni, Madia

Luoghi citati: Parigi, Roma