«Caro Berlusconi ora devi aiutarci» di O. R.

«Caro Berlusconi ora devi aiutarci» «Caro Berlusconi ora devi aiutarci» MILANO. Tutti furiosi e gli stessi ambientalisti scontenti: queste, le reazioni alla cancellazione del Gran premio. Nè mancano gli spunti polemici con il governo, che, secondo Paolo Arrigoni della Lega nord, presidente della Giunta regionale lombarda, «si è comportato con la più totale irresponsabilità. Bisognerà verificare se alla Fia è pervenuto l'appello che il governo si era impegnato a formalizzare ieri, dopo l'incontro precedente con Letta. Se non fosse ancora pervenuto, c'è forse lo spazio per un ripensamento. In ogni caso Berlusconi deve mettere in gioco la sua faccia per difendere 9 gran premio». E Arrigoni prosegue: «Il nostro giudizio sul comportamento del governo è sempre più negativo. Si è rifiutato di analizzare nel merito le nostre proposte e ha ancora una volta deciso sulla scorta di sondaggi e campagne di stampa che hanno strumentalizzato politicamente la vicenda». Conclude invitando «tutti i dipendenti dell'autodromo ad andare a manifestare davanti alla villa di Arcore». Ma nel suo partito c'è chi cerca di smorzare le tinte: mi dispiace per il Gran premio, dice Pierluigi Pettini, presidente dei deputati della Lega, «ma bisogna ricordare che in questo momento l'Italia ha altri problemi più urgenti da affrontare, come quelli valutari». «Non ci arrendiamo», promette Ignazio La Russa, vicepresidente della Camera e promotore di una raccolta di firme per lo svolgimento della gara. Più che con la Fia, La Russa se la prende con gli ambientalisti, la sovrintendenza e lo stesso ministro Fisichella: «All'inizio di settembre organizzeremo una manifestazione di protesta, pure contro Fisichella, se necessario». Perentori i toni del sindaco di Monza, Aldo Moltifiori, secondo cui «la mistificazione e la manipolazione hanno prevalso sulle ragioni della verità, oltre che sugli effettivi interessi pubblici, economici e ambientali». E poco soddisfatta appare anche la maggioranza degli ambientalisti. «Non ci siamo battuti per l'annullamento della gara», sottolineano Wwf e Legambiente, mentre il portavoce dei Verdi Carlo Ripa di Meana pensa che «ancora una volta la superficialità combinata all'arroganza hanno fatto perdere settimane preziose» per cercare una soluzione adeguata. Carlo Monguzzi, ex-assessore regionale, afferma invece che «da questa vicenda escono ancora più ridicolizzate le istituzioni regionali, vincono gli alberi, l'opinione pubblica e i Verdi». Amaro anche il commento di Giulio Fumaroli, presidente della società che gestisce l'autodromo (Sias) e dell'Aci. Intanto, in serata, da Budapest, un portavoce della Fia, Martin Whitaker, è sembrato pessimista: «Allo stato attuale non c'è alcuna possibilità di modificare la decisione. Il potere sportivo italiano è il nostro unico interlocutore in questa vicenda, non quello politico», [o. r.]

Luoghi citati: Arcore, Budapest, Italia, Milano, Monza