«Addio Monza», Formula 1 sotto choc di Gianni Letta

La Federazione internazionale: troppa confusione, non rispettati gli impegni sulla sicurezza La Federazione internazionale: troppa confusione, non rispettati gli impegni sulla sicurezza «Addio Monza», Formula 1 sotto choc Annullata la corsa, il governo: c'è ancora una speranza MILANO. La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) ha annullato ieri il Gran premio d'Italia di Formula 1, in calendario a Monza 1' 11 settembre. Ma la situazione potrebbe ancora consentire un margine di manovra, dopo la lettera che il sottosegretario Gianni Letta, a nome della presidenza del Consiglio, ha inviato a Max Mosley, presidente della Fia. Berlusconi aggiunge: «Mi auguro che il Gran premio si tenga. Non dovranno essere tagliate le piante, si corre a Monza da 70 anni, mi auguro che ci sia una soluzione di buon senso che possa far sì che, lasciando in piedi le piante, si possa ugualmente avere il Gp d'Italia». E Bossi rincara la dose: «Non possono levarci il Gran premio, da 70 anni rappresenta la bandiera della miglior tecnologia lombarda e quindi italiana». La decisione di Parigi è dovuta «alla perdurante incertezza delle autorità italiane di autorizzare i concordati lavori per la sicurezza». La Fia aveva chiesto alcuni cambiamenti del tracciato, in linea con le misure di sicurezza introdotte dopo le morti di Senna e Ratzenberger. «Il 26 luglio - ricorda un comunicato della Fia - con una votazione unanime il Consiglio mondiale dello sport dell'automobile e della Fia ha chiesto d'urgenza una garanzia ufficiale e incondizionata da parte dell'Ari che il Gran premio d'Italia 1994 si sarebbe svolto a Monza in conformità con le misure di sicurezza convenute fra Fia, Aci e circuito». L'esigenza di apportare qualche modifica al tracciato e di creare alcune «vie di fuga» all'altezza della curva di Lesmo erano state egualmente auspicate dai pi- loti, e puntualmente confermate dopo alcuni sopralluoghi. Tali interventi avrebbero però comportato l'abbattimento di oltre 500 alberi del parco di Monza, fra cui un centinaio di querce secolari di molto pregio; successivamente, il numero di piante da abbattere si era ridotto a 123. Il progetto aveva suscitato polemiche roventi con gli ambientalisti in genere, e con le forze politiche di opposizione. Al termine di un braccio di ferro durato settimane, e nonostante la regione Lombardia avesse dato parere favorevole a una leggina che dava il via libera ai lavori, la Sovrintendenza ai Beni ambientali di Milano aveva negato l'autorizzazione al taglio degli alberi. Mercoledì il governo si era dichiarato favorevole a una soluzione di compromesso (adozione di una chicane per rallentare la velocità). L'appello rivolto alla Fia tende proprio a trovare, all'ultimo, una soluzione che consenta lo svolgimento della gara. «Di fronte all'impossibilità definitivamente accertata di procedere al taglio degli alberi - scrive Letta - per salvare la corsa è assolutamente necessario trovare una soluzione diversa, analoga a quelle indicate dall' Ac Milano e relative all'adozione di una o più chicane, una soluzione che, d'altro canto, è già stata adottata con soddisfazione di tutti in altri circuiti». Letta prosegue riconoscendo che, per quanto riguarda il circuito di Monza, la Fia ha già respinto tale proposta, «ma ora il governo italiano la ripropone formalmente e in via ufficiale come l'unica capace di assicurare il risultato che non è per noi rinunciabile: la corsa si deve fare a Mon¬ za», Letta aggiunge di avere inviato il documento anche all'Aci e alla Csai, e afferma che sulla proposta «sono tutti concordi, dalla regione Lombardia al comune di Monza, dal concessionario agli organizzatori». Annullare il Gran Premio equivarrebbe a «cancellare il prestigioso nome di Monza dall'albo d'oro dell'automobilismo sportivo mondiale», e questo in spregio alla sua storia, alle sue tradizioni, allo stesso impegno del governo e degli organizzatori. La lettera conclude augurando che Max Mosley (ex pilota) voglia accogliere l'appello, vista la sua «sensibilità», il suo «riconosciuto senso della giustizia e di rispetto per la legalità», e, soprattutto, la sua «passione sportiva». Ornella Rota Il sottosegretario Gianni Letta E

Persone citate: Berlusconi, Bossi, Gianni Letta, Letta, Max Mosley, Ornella Rota, Ratzenberger, Senna