«Così il calcio evade le tasse»

Il presidente dimissionario del Modena chiede aiuto al pool: cento miliardi sono andati in fumo Il presidente dimissionario del Modena chiede aiuto al pool: cento miliardi sono andati in fumo «Così il (aldo evade le fosse» Mani pulite indaga su sette società MILANO. La battuta viene facile: da Mani pulite a piedi puliti (o sporchi). Il problema è invece serio, e rischia di alimentare nuove polemiche sul mondo del calcio, gol e affari non sempre cristallini. Di che si tratta? Sarà il pool dei magistrati antitangenti ad occuparsi dell'esposto presentato dal presidente dimissionario del Modena Francesco Farina. Farina accusa diverse squadre di aver evaso le tasse per un centinaio di miliardi, penalizzando chi paga regolarmente le imposte e non può permettersi campagne acquisti faraoniche. «Se ci sono degli interessi lesi interverremo», promette il procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio, coordinatore del pool. E il fascicolo viene assegnato a Gherardo Colombo e Francesco Greco, gli unici due magistrati ancora in servizio a metà agosto. Ma c'è di più. Il procuratore aggiunto D'Ambrosio invia copia dell'esposto anche ad altri uffici giudiziari, dove hanno sede le società calcistiche nel mirino di Francesco Farina, figlio dell'ex presidente del Milan Giuseppe Farina. Frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita. Sono accuse pesantissime quelle che lancia Francesco Farina nel suo esposto, 13 pagine più 15 di allegati, contro i dirigenti dei club e la Commissione di vigilanza sulle società di calcio presieduta dal professor Victor Uckmar. Dice Farina: «La stragrande maggioranza delle società di calcio presentano bilanci truccati. Svariate società di serie A e B realizzano ogni anno un'evasione fiscale da 100 miliardi. Un risparmio illecito che consente di rafforzare gli organici, mentre le squadre oneste restano senza fondi per ingaggiare le stelle del calcio-mercato». Tra le squadre oneste, Francesco Farina mette ovviamente la sua, retrocessa in serie CI. Tra quelle su cui pesa il sospetto, e adesso anche l'indagine dei magistrati, ci sono il Napoli, il Cagliari, il Pisa, il Cosenza, il Palermo, il Pescara e l'Ancona. Ma su tante altre aleggia l'esposto di Farina, che non salva nessuna tra le squadre della serie A e della B. Dove porterà questa inchiesta non si sa. Però non è la prima volta che i magistrati di Mani pulite si occupano di vicende calcistiche. Per alcuni imprenditori, arrestati o finiti sotto inchiesta per vicende extrasportive, tra le loro attività c'era anche la gestione di squadre di calcio. L'elenco è lungo: si va dall'allora presidente della Roma Giuseppe Ciarrapico a quello della Lazio Sergio Cragnotti, dal presidente della Spai Giovanni Donigaglia a quello dell'Oltrepò pavese, Tino Rovati, tra i primi a finire in carcere, marzo '92, gli esordi. Per non parlare di Carlo Sama, al contro dell'inchiesta Enimont e consigliere d'amministrazione del Milan di Silvio Berlusconi. Ma è un'altra la vicenda che per la prima volta ha fatto parlare di piedi puliti (o sporchi). Si tratta della cessione dal Torino al Milan di Gianluigi Lentini, l'ex bomber granata pagato a suon di miliardi dalla squadra di Berlusconi. Su quella cessione c'è un'ipotesi di fondi neri e per questo il giudice (milanista) Gherardo Colombo ha messo sotto inchiesta l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliano Fabio Potetti I magistrati di Mani pulite Gerardo D'Ambrosio e Gherardo Colombo

Luoghi citati: Lazio, Milano