Silvio-Umberto, summit nello notte

Tenuto segreto fino all'ultimo momento, l'incontro si sarebbe svolto ad Arcore Tenuto segreto fino all'ultimo momento, l'incontro si sarebbe svolto ad Arcore Silvio-Umberto, summit nello notte Bossi: dobbiamo parlarci. Berlusconi: ti aspetto in villa In un clima più disteso, avrebbero discusso di antitrust PONTE DI LEGNO DAL NOSTRO INVIATO In queste notti a tirar tardi al bar dell'hotel Mirella, tra la tentazione di svegliare l'illustre ospite Johimy Dorelli per una cantata assieme («Carissimo Pinocchio», dedicata a Silvio Berlusconi) e un'esternazione sulla politica, Umberto Bossi s'immaginava un incontro ravvicinato: «Il Cavaliere deve venire qua da me, deve venire fin quassù in Val Camonica perché ci dobbiamo parlare. E' lontano? Prenda l'elicottero, faccia girar le pale che a me girano le palle a leggere le frottole sui giornali... Se vogliamo risolvere i problemi devi accettare il liberismo e l'antitrust, caro il mio Silvio, altro che storie. E poi mettiti a governare. Altrimenti, se vai al muro contro muro, se vuoi la rottura, allora ti saluto Berlusconi!». Ma ancora l'altra notte Bossi non immaginava che l'incontro con il Cavaliere sarebbe avvenuto così presto. Così presto che forse è già avvenuto. Questa notte a Villa San Martino, Arcore. Bossi alle sette di ieri sera: «Può darsi che vada da lui». Berlusconi in tv, all'ora dei tg: «Abbiamo concordato un incontro». La decisione l'hanno presa al telefono, a metà pomeriggio. Era stato Bossi, furibondo per la cancellazione del Gran Premio di Monza, a cercare Berlusconi. Dalla Formula uno e da Monza, la telefonata è arrivata al vedia- moci e parliamone, ad Arcore, sette chilometri dall'autodromo. E diciamoci tutto, perché la temperatura politica sale e la lira va sempre peggio, e la «dialettica» bossiana non piace al Cavaliere. Alle nove di ieri sera, Bossi era atteso alla festa della Lega di San Fedele d'Intelvi, nelle Valli sopra il Lago di Como. Quasi tre ore di macchina da Ponte di Legno, ma a non più di un'ora da Arcore. E qui, dopo il comizio alla «Sagra del formaggio», avrebbe puntato la Thema con Bossi e Giuseppe Babbini. Un altro appuntamento in tarda serata, sempre nel Comasco, è stato disdetto all'ultimo momento. Altro segnale che sembra un'indiretta conferma dell'incontro. Il Gran Premio in queste giornate è stato l'incubo di Bossi. Ieri ha cercato al telefono anche Gianfranco Fini: «Qui senza la corsa di Monza la Lombardia insorge. E' tutta colpa del tuo ministro Fisichella e se non si rimedia subito possono esserci conseguenze sul governo». Ma l'incontro con Berlusconi non è stato fissato solo per il Gran Premio. Bossi, in questi quattro giorni di vacanza, le sue condizioni le ha già poste. «Il governo deve governare, Berlusconi deve dire qual è il suo progetto economico. Non basta andare in televisione con gli spot, dire che tutto va bene, che il governo ha fatto di qua e ha fatto di là. Ma cos'ha fatto? E deve smetterla di mandare i suoi di¬ pendenti in giro a dichiarare che è colpa della Lega se la lira e i mercati vanno male». Ha anche fissato una data, Bossi: il 15 settembre. «Quel giorno ci riuniamo con i cinque ministri della Lega e mettiamo nero su bianco il nostro progetto di legge sull'antitrust. Da, quel momento non si torna indietro e non c'è più possibilità di mediare». La mediazione, appunto. Quel che Bossi cercava prima della telefonata e di quest'incontro con Berlusconi. In questi giorni Bossi ha alzato il suo prezzo, è arrivato ad ipotizzare la più drastica delle leggi antitrust: immediata trasparenza delle proprietà («almeno il 50 per cen¬ to, in Italia, sono di prestanome») e un limite del 50 per cento ai privati. Ovvio che una soluzione di questo tipo penalizzerebbe Berlusconi e l'impero Fininvest. «Ma lui deve capire che con noi non si scherza. Deve capire che se noi siamo condannati a stare al governo con lui, lui è condannato a stare al governo con noi. Deve mediare, non può fare e non fare solo di testa sua e con i suoi quattro dipendenti. Non può illudersi di restaurare il Vecchio Regime». I telegiornali della sera Bossi non li ha visti. Sa però che le interviste a Berlusconi sono state registrate in ritardo: e per forza, il Cavaliere era al telefono con lui. Nessun commento sulla resa televisiva, su Berlusconi che dice «le cose in Italia non sono mai andate così bene». A quell'ora si stava mettendo in macchina, diretto a San Fedele d'Intelvi. Poi, se all'ultimo secondo il programma non è cambiato, destinazione Arcore per una lunga notte di parliamoci. Tanto nessuna difficoltà per i due: Berlusconi dorme tre ore per notte, Bossi è capace di peggio. «Gli voglio dire soprattutto una cosa: guarda che sull'antitrust si misura la possibilità di andare avanti assieme. Se non ti va bene, ti saluto Berlusconi!». Giovanni Cerniti Ma il Senatur lancia un altro avvertimento «Se vuole il muro contro muro, io lo mollo» Umberto Bossi e la villa di Arcore dove sarebbe avvenuto nella notte il colloquio tra il Presidente del Consiglio e il leader della Lega