«Narcos» traditi da San Salvario

«Narcos» traditi da San Salvano Presi due trafficanti di droga «Narcos» traditi da San Salvano Il possesso di un considerevole quantitativo di droga e di alcune armi non denunciate ha portato in carcere tre persone, due uomini e una donna. L'operazione, condotta dagli agenti delle sezioni Volanti e Narcotici, guidate rispettivamente dai commissari Eduardo Cuozzo e Francesco De Cicco, ha permesso anche di sequestrare cinque chili di hashish, 120 grammi di eroina, due fucili calibro 12, un revolver e una pistola calibro 6,35. In cella è finito un personaggio in ascesa della malavita torinese: Vincenzo De Leo, 37 anni, calabrese di Siderno. L'anno scorso aveva già oltrepassato i cancelli del penitenziario Le Vallette a seguito di un'inchiesta su un traffico di droga in alcuni esercizi pubblici della città. A fargli compagnia alle Vallette c'è colui che gli inquirenti ritengono a tutti gli effetti il complice in affari di droga: Calogero Fretto, 26 anni, denunciato in passato per danneggiamento, nativo di Kosne, in Francia, con residenza a Mirafiori in via Artom 81/16. Completa la compagnia Elisabetta Cenere, 27 anni, ex tossicodipendente, con precedenti per armi nell'89, rapina nel '90, oltre a danneggiamenti e violenza. Tornata da alcuni mesi a Torino da Roma, è l'intestataria dell'alloggio abitato da De Leo. La giovane ha inoltre «prestato» al pregiudicato calabrese una pistola, appartenuta al padre morto da pochi mesi e di cui non aveva denunciato il passaggio di proprietà. Un'omissione che ha fatto accusare la donna di detenzione e cessione illegale di arma da sparo. Per i due uomini l'accusa è di detenzione di sostanze stupefacenti. Rischiano una condanna a dieci anni di carcere. L'inchiesta è scattata un paio di settimane fa. Agenti delle volanti avevano notano strani movimenti di tossicodipendenti e pregiudicati legati al giro della droga nei paraggi di uno stabile di via Tommaso Grossi 1. Al nono piano c'è un appartamento di proprietà di Elisabet- Vincenzo De L eo, 37 anni ta Cenere. Risulta frequentato con assiduità da De Leo. Dopo alcuni giorni di frenetici appostamenti, intercettazioni e pedinamenti, la polizia ha deciso di far scattare la trappola nella notte tra sabato e domenica scorsi. Alle quattro di domenica mattina gli agenti hanno bloccato De Leo e Fretto davanti al portone dello stabile. Nella successiva perquisizione nel mini alloggio al nono piano sono stati scoperti e sequestrati oltre 5 chili di hashish e 71 grammi di eroina. La sostanza stupefacente era nascosta in un armadio e in un pensile dell'angolo cottura. Sono scattati a quel punto gli accertamenti nei confronti di Elisabetta Cenere. La polizia ha perquisito gli uffici della «Diamant», in via Tiepolo 5, una ditta di cui la donna è contitolare con il fratello. Sono stati trovati un fucile e il revolver. Un secondo fucile i poliziotti lo hanno trovato nella casa abitata dalla Cenere, in via Canova 18. Ma le scoperte non sono finite: una pistola calibro 6,35 viene trovata, nascosta, in una seconda e più accurata perquisizione, nell'appartamento di via Tommaso Grossi. Tutte queste armi erano di proprietà del padre della donna. Alla morte del genitore Elisabetta Cenere non ne aveva mai denunciato il cambiamento di proprietà. Infine il resto dell'eroina, 50 grammi, è stato rinvenuto in un altro anfratto, abilmente celato sotto lo zerbino di un elegante alloggetto in via Bidone 26/a. Il lussuoso mini appartamento, utilizzato da Calogero Fretto, è definito dagli investigatori un classico «covo». La polizia è riuscita a individuarlo grazie a un mazzo di chiavi e ad alcune testimonianze di gente che abita nei paraggi del teatro Colosseo. Nella San Salvano dove la gente ha da tempo avviato una proficua collaborazione con le forze dell'ordine, segnalando ogni minimo particolare, strano o anomalo che sia. Ivano Barbiero Vincenzo De Leo, 37 anni La polizia ha sequestrato cinque chili di hashish, 120 grammi di eroina, due fucili calibro 12, un revolver e una pistola calibro 6,35.

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