Rischia di dissanguarsi La salvano in extremis

Rischia di dissanguarsi La salvano in extremis Rischia di dissanguarsi La salvano in extremis GLI INTERVENTI CLANDESTINI PRONTO 118. Correte, c'è una ragazza che muore». Pochi minuti più tardi un'ambulanza, a sirene spiegate, attraversa la città per salvare Buia Nabski, 20 anni, nigeriana, riversa sul letto in preda a una violenta emorragia, nella sua stanza dell'Hotel Flora, al terzo piano di via Nizza 3. Al Mauriziano, il referto del ricovero parla di «aborto». Spontaneo o provocato? L'aiuto di ostetricia, dottor Guglielmo Bracco, che ha assistito la donna, parla di «grosso dubbio». Dice che è «impossibile stabilire con certezza se un aborto è stato indotto o se si è trattato di fatto spontaneo, quando non sono presenti lesioni». Buia Nabski, nel suo letto nella stanza G del reparto di Ostetricia, mostre ancora meno dei 20 anni che risultano dal suo passaporto. E' una clandestina, senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora. Parla solo nigeriano, oppure un inglese dalle tinte africane. Sarebbe giunta in Italia solo da 5-6 mesi. E' rimasta incinta «sul lavoro», probabilmente per avere accettato un rapporto senza preservativo. Secondo il medico il concephnento risale a tre mesi fa. Subito dopo il ricovero si è alzata, ha cercato di uscire, ma è stata riportata nel letto e le è stato spiegato che la degenza è indispensabile, anche se sarà breve. Al Mauriziano sono parecchie le ragazze nigeriane che si presentano con problemi legati ad aborti od altre patologie delle sfera sessuale: «Anche 2 o 3 a settimana», spiegano le infermiere. Quanto a Buia deve probabilmente la vita a Tommaso Gattolin, 33 anni, il gestore dell'Hotel Flora, una stella, otto stanze, 16 letti, 2 bagni, 40.000 a notte per una singola. Una pensione già al centro di interesse di polizia e carabinieri: nella bacheca dell'ingresso, sottolineato con l'evidenziatore, c'è un articolo de La Stampa: «(Affittare le stanze a ore non è un reato». E' stato lui ad accorgersi che Buia stava male. Ha svegliato la moglie Tina, anch'essa nigeriana, perché portasse aiuto alla ragazza. Quando si sono accorti della gravità del¬ l'emorragia è stata chiamata l'ambulanza. L'interruzione delle gravidanze è un problema diffusissimo fra le prostitute di colore che spesso, per guadagnare di più, accettano rapporti senza preservativo. Una connazionale di Buia, ieri mattina di fronte al Mauriziano, cercava di risolvere lo stesso problema, in compagnia di un'amica e di un ragazzo italiano. Proprio quest'ultimo spiegava: «Non possiamo certo andare al Sant'Anna e chiedere mi'interruzione volontaria di gravidanza. La ragazza è clandestina, senza permesso di soggiorno e senza assistenza sanitaria. Andare in ospedale vorrebbe di¬ re autodenunciare la sua presenza, con tutte le conseguenze del caso». E allora? «Fra le ragazze girano indirizzi di Napoli dove si effettuano clandestinamente questi interventi. Costano 2 milioni, a cui vanno aggiunte le spese di viaggio. Oppure si può tentare con i mezzi alternativi, a cominciare da particolari farmaci che però sono tossici, ed il rischio aumenta». Ma tanta paura è giustificata? Il dottor Giuliano Guareschi, ispettore sanitario al Sant'Anna: «Non neghiamo un'interruzione volontaria di gravidanza a nessuna donna che ne abbia diritto. Solo che per le extracomunitarie clandestine occorre una proce- dura particolare. Si parte da un'identificazione precisa, che a volte è problematica, e si finisce con la richiesta di rimborso delle spese che possono essere saldate direttamente dalla paziente (con un forfait di circa 470 mila lire, tutto compreso) oppure girate all'ambasciata del suo Paese d'origine. In ogni caso dubbio viene avvertito l'Ufficio Stranieri della Questura che procede al loro controllo ed alla fotosegnalazione». Esattamente ciò che queste ragazze vogliono evitare. Le «mammane» di Napoli o farmaci pericolosi rappresentano così le alternative, a rischio della vita. Angelo Conti C'è il sospetto che una «mammana» aiuti le nigeriane costrette per paura a evitare l'assistenza sanitaria A destra Buia Nabski, 20 anni, nigeriana, ricoverata al Mauriziano: è stata soccorsa da Tommaso Gattotin (in alto). Sotto alcune amiche della ragazza

Persone citate: Angelo Conti, Giuliano Guareschi, Guglielmo Bracco, Tommaso Gattolin

Luoghi citati: Buia, Buia Nabski, Italia, Napoli