Nella fettina il doping degli atleti di Alberto Gaino
Allarme della Finanza: il 30% della carne importata sfugge ai controlli Allarme della Finanza: il 30% della carne importata sfugge ai controlli Nella fettina il doping degli atleti Usato un prodotto «beta-agonista», serve a ridurre i grassi Nel '92 costò la squalifica alla campionessa tedesca Krabbe Katrin Krabbe, la stella tedesca della velocità, fu squalificata per doping nel 1992: aveva rafforzato la sua massa muscolare, con prodotti beta-agonisti. L'ultima generazione degli anabolizzanti ora viene largamente somministrata a molte specie di animali da allevamento, a cominciare dai vitelli. Partendo da farmaci per la cura di forme asmatiche, pur con molte controindicazioni (in particolare per i cardiopatici), si è arrivati ad usarne i residui della produzione industriale per alimentare il mercato clandestino della bistecca. Con sbocchi più che legali: banchi di supermercati e macellerie. Il problema è grave sia per la salute dei consumatori sia per i bilanci degli allevatori onesti. L'allarme è stato lanciato ieri dalla Guardia di finanza e dall'assessore regionale all'Agricoltura, Lido Riba: «Il 30 per cento delle importazioni di bovini e suini dalla Francia sono illegali, con evasione totale delle imposte e pesanti riflessi sulla qualità del bestiame. Un discorso che riguarda 40 mila capi l'anno, con un forte incremento del fenomeno dopo l'abolizione dei controlli doganali, a partire dal gennaio '93». E aggiungono: «Chi acquista per non pagare l'Iva e le altre tasse immette nel mercato prodotti in grado di esercitare una forte concorrenza sleale. Ne abbiamo calcolato l'ammontare: 2 mila lire per ogni 10 mila spese dal consumatore. Se le dividono allevatori e commercianti». Concludono: «Abbiamo organizzato un gruppo interforze per stroncare le illegalità che si appoggiano a società compiacenti. Quelle che vendono fatture false per consentire l'inserimento di questi capi nel mercato legale». Mario Valpreda, responsabile del servizio di veterinaria della Regione Piemonte, spiega il re¬ sto: «Nell'illegalità si moltiplicano i rischi per la salute dei consumatori. I commercianti e gli allevatori disonesti non si preoccupano di acquistare capi sani e, del resto, gli esportatori francesi che vendono a quelle condizioni fanno altrettanto». Recentemente una pattuglia delle Fiamme gialle ha bloccato un Tir che trasportava dalla Francia 174 suini con certificati sanitari risultati falsi. Un altro caso: i collaboratori di Valpreda sono riusciti a scovare capi di bestiame che provenivano illegalmente dalla Spagna, dove il controllo degli estrogeni è molto blando. Gli esami fatti qui hanno consentito di appurare la presenza di anabolizzanti. I camion sono stati rimandati indietro. Ma i controlli avvengono su segnalazioni o a campione. Soprattutto quest'ultimo è il sistema a cui si ricorre quando il be¬ stiame giunge negli stabilimenti di macellazione. Fra bovini e suini, si tratta di 400 mila capi ogni anno. «E per individuare i preparati beta-agonisti - precisa Valpreda - i laboratori pubblici sono poco attrezzati. Siamo comunque quelli che hanno fatto più controlli in Italia (un terzo del totale) e con il maggiore successo, avendo avuto l'86 di riscontri positivi (347)». E' iinportante che almeno in Piemonte questo servizio funzioni bene, a tutela dei consumatori e allevatori onesti. Ci ricorda sempre Valpreda che in Francia e Spagna vi sono stati preoccupanti fenomeni di intossicazione causati dal consumo di fegato di vitelli trattati con queste sostanze. Usate perché rendono la carne più magra e quindi «appetibile». Alberto Gaino A sinistra l'assessore Lido Riba con gli ufficiali della Finanza A destra la campionessa tedesca Katrin Krabbe squalificata per doping
Persone citate: Katrin Krabbe, Krabbe, Lido Riba, Mario Valpreda, Valpreda
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