Nascondono il bottino nella finta fasciatura

Nascondono il bottino nella finta fasciatura Algerino e francese arrestati Nascondono il bottino nella finta fasciatura Dopo lo scippo i gioielli sparivano nel braccio bendato da un medico Il trucco era ingegnoso: la refurtiva degli scippi scompariva rapidamente dentro una vistosa fasciatura al braccio regolarmente fatta in un ospedale cittadino. Probabilmente nell'improvvisato rifugio finivano anche dosi di eroina. Un cittadino algerino e uno francese agivano in coppia all'interno e nei paraggi della stazione di Porta Nuova derubando gli anziani e nascondendo la refurtiva nella fasciatura che uno di loro si era fatto fare in ospedale simulando un infortunio. Li ha arrestati l'altra mattina la polizia. Un paio d'ore prima avevano derubato una donna, Elisa Lovo, via Asinari di Bernezzo 58, della borsetta contenente alcune medaglie d'oro e l'equivalente di 400 mila lire in franchi francesi appena ritirati dalla banca. Comunque gli inquirenti sospettano che il «nascondiglio» del braccio fasciato servisse più che altro per occultare confezioni di eroina: quando sono stati fermati entrambi avevano mezzo milione di lire in contanti di cui non hanno saputo dare giustificazione. Salim Ichou, 39 anni, nato a Parigi, e Hocine Saouli, 33 anni, algerino di Kolea, quello con il braccio fasciato, risultano senza fissa dimora. Saouli Ichou negli ultimi mesi si è recato sovente nei pronto soccorso degli ospedali per confermare l'inguaribile infortunio. In Italia gli sono già stati contestati parecchi reati: dalla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti al furto e la rapina. Ultimamente è stato raggiunto da un decreto di espulsione. I due immigrati sono stati incastrati anche dalle indicazioni fornite alla polizia dai commercianti di borgo San Salvario: «C'è uno che ha il braccio inges- Salim Ichou, 3 anni sato da una vita che spaccia sotto i portici e ai giardini della stazione». Proprio per questo motivo Hocine Saouli è stato subito individuato, mercoledì mattina, dagli uomini della V sezione antiracket coordinata dal commissario Domenico Condello. Era sotto i portici di via Nizza, assieme a Salim Ichou. Oltre a loro in via Grattoni gli agenti in borghese hanno condotto un terzo cittadino straniero in seguito rilasciato perché estraneo ai fatti. Una prima perquisizione nelle tasche dei due sospettati principali ha fatto scoprire un milione in contanti e più di 1400 franchi francesi. Ichou e Saouli sono poi stati fatti spogliare. Negli indumenti avevano celato medaglie e catenine d'oro. A quel punto sono aumentati ancor più i sospetti da parte delle forze dell'ordine che il braccio fasciato dell'algerino non fosse altro che un nascondiglio di comodo, come suggerito dai negozianti. In Questura è stato costretto a togliersi le bende e dalla fasciatura è scivolata fuori una medaglia d'oro dell'Avis. Sul retro c'era inciso il nome della proprietaria: «Elisa». L'oggetto prezioso, assieme ai franchi francesi e agli altri monili, era stato rubato alla donna dallo stesso Saouli quella stessa mattina dentro la stazione. La Lovo, che stava per prendere un treno per la Francia, era stata spinta contro un muro, strattonata e obbligata a consegnare la borsetta. La donna si era recata alla Polfer a denunciare il fatto e subito dopo all'ospedale dove i sanitari l'avevano giudicata guaribile in dieci giorni per le contusioni riportate nell'aggressione. Ivano Barbiero Salim Ichou, 39 anni Hocine Saouli, 33 anni, algerino Lo hanno scoperto dopo l'ultimo colpo. Parte della refurtiva era nel braccio fasciato

Persone citate: Domenico Condello, Elisa Lovo, Hocine, Hocine Saouli, Ivano Barbiero Salim, Polfer, Salim Ichou

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi