« Ho visto il killer di Daniele »

« « Ho visto il killer di Daniele » Lecce: una lettera anonima riapre il giallo del bimbo ucciso in spiaggia LECCE. Qualcuno ha visto uccidere Daniele Gravili, il bimbo leccese di 3 anni e mezzo violentato e morto soffocato sulla spiaggia di Torre Chianca, a pochi chilometri da Lecce. E' quanto sostiene l'anonimo estensore di una lettera, fatta recapitare alla redazione di Lecce del «Quotidiano». Nella missiva, compilata con caratteri ritagliati da giornali, si legge tra l'altro «ho visto uccidere Daniele Gravili, si tratta di una persona di Lecce». Secondo indiscrezioni la lettera, che viene definita dal questo¬ re del capoluogo salentino, Gennaro Monaco, «molto generica», indicherebbe, seppure in modo vago, la zona 167 di Lecce come quella in cui abita l'assassino. Ma, come detto, l'informatore anonimo non fornisce molti elementi «la nostra speranza - ha dichiarato il questore - è che la pubblicizzazione di questo fatto possa determinare nell'anonimo interlocutore la spinta ad uscire ancora allo scoperto, anche con un'altra lettera anonima, ma con maggiori indicazioni». A circa due anni dall'orribile delitto (il bimbo venne ucciso il 12 settembre 1992), giunge dunque la prima testimonianza sull'agghiacciante fatto di sangue che, per la quasi contemporaneità con i delitti di Foligno, venne reputato opera di un mostro. Un individuo di cui però non si è trovata traccia nelle 13 perizie sul Dna disposte dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta. Gli accertamenti sono stati tutti condotti su persone che, nel giorno del delitto, si trovavano a Torre Chianca, ma nessuno degli esami, come detto, ha accertato la coincidenza con il codice genetico dell'assassino di Daniele, in base al liquido organico rinvenuto sul corpo del piccolo. Particolarmente raccapriccianti le circostanze del delitto. I Gravili, lei bibliotecaria, lui autista, genitori non più giovanissimi, stavano trascorrendo nella loro villetta di Torre Chian- ca l'ultimo giorno di vacanza. Daniele, figlio unico, quella mattina era nel giardino della casa, da dove l'assassino lo prelevò, forse con un pretesto, forse perché lo conosceva, e lo portò sulla spiaggia. Qui, a poche centinaia di metri dalla villetta dei genitori, il piccolo venne violentato e morì soffocato per avere ingoiato la sabbia, in quanto costretto in posizione prona dal suo aggressore. Tutto avvenne in poco tempo, in una manciata di minuti, alla luce del giorno, eppure nessuno vide nulla, nessuno seppe aiutare i genitori che subito dettero l'allarme per l'assenza di Daniele dal giardino. Proprio per la mancanza di indizi e di testimoni, le indagini sul caso Gravili hanno segnato il passo, circondate anche, tempo addietro, da un alone di polemica per i migliori risultati conseguiti dagli investigatori di Foligno, [t. s.l L'incidente è accaduto mentre erano soli Denuncia per la mamma A destra la spiaggia dove fu trovato il corpo di Daniele Gravili (a sinistra)

Persone citate: Cataldo Motta, Daniele Gravili, Gennaro Monaco, Gravili, Torre Chian, Torre Chianca

Luoghi citati: Foligno, Lecce