Plotone di esecuzione per le oche

Plotone di esecuzione per le oche LONDRA Il ministero britannico per l'Ambiente le ha fatte massacrare a centinaia Plotone di esecuzione per le oche Hyde Park, tiratori scelti governativi in azione LONDRA NOSTRO SERVIZIO Non è valso a nulla che Paul McCartney avesse offerto di dare asilo e salvezza nel suo ranch alle 150 oche canadesi del parco di Battersea, a Sud del Tamigi. I suoi sforzi, già ribattezzati «schindleriani» dagli animalisti, non hanno arruffato una sola piuma a Whitehall. Il governo è andato avanti con la sua decisione di sterminare i volatili, accusati di produrre quantità insopportabili di escrementi e di attaccare gli esseri umani durante il periodo di nidificazione. Gli uccelli sono caduti a centinaia, sotto i colpi dei tiratori scelti del ministero dell'Ambiente, anche a St. James's Park e a Hyde Park. Nessun commento dagli uffici del governo, ma è evidente che il piano di eliminazione annunciato un paio di settimane fa è stato messo in atto Megli ultimi giorni latitavano, nelle celebri oasi londinesi di verde pubblico, le oche bianconere dal capo a pennacchio che erano solite zampettare tra i visitatori ai bordi dei laghetti e becchettare biscotti dalle mani dei bambini. Quest'operazione casca proprio nel bel mezzo di un'arrabbiata offensiva animalista, culminata l'altro ieri con l'incendio di due negozi di Oxford Street che vendevano maglieria di lana. Se i lanifici diventano esecrabili, agli occhi degli attivisti, esattamente come le pelliccerie e le farmacie (sono accusati di adoperare il vello di animali macellati e di provocare molte morti lasciando le pecore nude ed esposte), figuriamoci quanti consensi deve mietere il ministro dell'Ambiente John Selwyn Gummer per aver promosso il tiro all'oca. L'Independent lo attacca con l'uria. Paragonandolo a un animaletto, un cronista si chiede che cosa proverebbe, piangente, se qualcuno prendesse la mira per sparargli «a causa di crudeli diktat basati sugli escrementi». Altri media stanno intingendo le loro frecce nel veleno e contestano le ragioni del decreto. La principale ragione di indignazione è che queste oche non sono predatrici e sono protette dal Wildlife and Countryside Act. «Secondo le leggi britanniche ed europee - nota il Daily Telegraph - non possono essere abbattute soltanto perché sono campionesse di escrezione». E'consentito però ucciderle in stagione di caccia, dal primo settembre al 20 febbraio. Il governo ha anticipato i tempi. Non è provato che siano pestilenziali per l'uomo, protestano gli animalisti. Gli scienziati stanno comunque esaminando le feci degli animali per stabilire se contengono agenti patogeni pericolosi. Un libriccino pubblicato dal ministero dell'Ambiente a guardaparchi e agricoltori raccomanda di accerchiarle quando si radunano tra giugno e luglio e di farle secche. Tra i nove metodi suggeriti figurano l'avvelenamento e la distruzione delle uova. Il sistema più sofisticato: trasportarle in un ambiente diverso dal loro habitat naturale. Il più prosaico: tirare loro il collo. La tesi del manuale è che, oltre a sporcare dappertutto, questi uccelli vanno a scontrarsi con gli aerei, distruggono i raccolti e sono aggressive. Si sono riprodotte in fretta in Inghilterra, le oche canadesi. Dalle 19 mila che erano nel 1970, sono 60 mila oggi. Prima dei massacri dei giorni scorsi, di cui il governo rifiuta di dare le cifre, si poteva prevedere che sarebbero diventate 120 mila entro la fine del decennio. Non male per un volatile con una storia esotica: i primi esemplari attraversarono l'Atlantico su una nave, 300 anni fa. Ora che si è diffusa la notizia delle esecuzioni nei parchi, avvenute probabilmente durante la notte o all'alba, gli animalisti potrebbero passare al contrattacco. Qualcuno crede che cominceranno a passare in rivista i parchi, per accertare la decimazione. Sono talmente inferociti che potrebbero tentare di spiumare (politicamente) l'intero consiglio dei ministri. Maria Chiara Bonazzi Per le autorità «sporcavano» Animalisti furenti A Hyde Park le oche non volano più

Persone citate: Gummer, Maria Chiara Bonazzi, Paul Mccartney

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Oxford Street