«Gli italiani restano in Algeria» di Foto Afp

«Dai pozzi algerini proviene il 10 per cento del fabbisogno petrolifero del Paese» «Dai pozzi algerini proviene il 10 per cento del fabbisogno petrolifero del Paese» «Gli italiani restano in Algeria» Il governo: i nostri tecnici hanno un ruolo chiave ROMA. Non ci sarà la grande fuga dall'Algeria, nonostante l'aggravarsi dell'offensiva degli integralisti islamici che sta colpendo anche gli stranieri. I tecnici italiani attualmente impegnati nel Nord e nel Sud del Paese resteranno al lavoro nei cantieri. Lo ha dichiarato ieri il sottosegretario agli Esteri Livio Caputo. «Noi intendiamo sostenere l'attuale governo algerino, nonostante le sue carenze democratiche, e nello stesso tempo indurlo, come lo stesso G-7 ha stabilito, a riprendere i contatti con quelle forze dell'opposizione che non ricorrono alla violenza e al terrorismo», ha spiegato Caputo. Tuttavia - ha aggiunto il sottosegretario - «siamo ben consci che il governo algerino del presidente della Repubblica Llamine Zeroual rappresenta l'ultima barriera contro il dilagare del fondamentalismo e, nonostante i rischi e le difficoltà connessi alla situazione interna algerina, intendiamo fornirgli quel sostegno economico indispensabile alle riforme strutturali che deve compiere». Perciò - ha spiegato Livio Caputo - non ci sarà «nessuna ritirata affrettata e certo nessuna rinuncia alla presenza dei nostri tecnici, specialmente nel campo dell'estrazione degli idrocarburi, che costituiscono circa il dieci per cento del nostro fabbisogno energetico». [e. st.] «Roma sosterrà il governo algerino e tenterà di indurlo a riprendere il dialogo con l'opposizione» Un gruppo di integralisti ad Algeri Sotto, un cantiere italiano [FOTO AFP]

Persone citate: Caputo, Livio Caputo, Zeroual

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Roma