Piange la suocera di Arafat

Piange la suocera di Arafat Piange la suocera di Arafat Washington, la polizia la maltratta all'aeroporto come una vu' cumprà WASHINGTON. E' stata interrogata fino a quando è scoppiata in lacrime e ha dovuto essere ricoverata in ospedale per una crisi di nervi la suocera di Yasser Arafat, bloccata all'aeroporto di Washington da agenti troppo zelanti. Il fatto è avvenuto domenica, ma i particolari sono trapelati solo ieri. «Non avevamo modo di sapere che avevamo a che fare con una persona importante», si è scusata Patricia Trubianc, portavoce dell'«Ins», il servizio d'immigrazione Usa. La suocera di Arafat, Raymonda Tawil, 54 anni, appartiene a un'influente famiglia palestinese ed è una giornalista famosa in tutto il mondo arabo. Risiede in Cisgiordania, ha un passaporto giordano e un documento di viaggio delle autorità di occupazione israeliane. Si reca spesso negli Usa per lavoro e possiede una casa in un sobborgo residenziale di Washington. Le disavventure della signora Tawil sono cominciate domenica quando è arrivata su un volo dell'«Air France» da Parigi a Washington. Un agente dell'«Ins» ha notato i molti visti d'ingresso sul passaporto e si è insospettito per i lunghi periodi trascorsi negli Usa. Quando le è stato chiesto se stesse cercando di stabilirsi in America, Raymonda Tawil ha risposto no, ma non è stata creduta. Le è stato detto che per entrare negli Usa, anche se aveva un visto regolare, avrebbe dovuto subire un interrogatorio. «E' stato un incubo - ha detto ieri la signora Tawil - mi hanno trattata come una criminale». Per quasi un'ora ha aspettato, in piedi in un corridoio, che un funzionario le prestasse attenzione. Soltanto quando è scoppiata in lacrime gli agenti americani si sono curati di lei. Appena hanno saputo che era suocera di Arafat hanno cambiato tono. «Perché non lo ha detto subito?», hanno domandato. «Perché - ha replicato la signora - Arafat non c'entra, ho comprato la casa a Washington molto prima che sposasse mia figlia Soha». [Ansa]