Nuova Antologia erede di Spadolini

^arterimoni° Nuova Antologia erede di Spadolini 11 testamento non cita direttamente Firenze, lasciti minori ai fratelli e ai nipoti Nuova Antologia erede di Spadolini Alla fondazione i 70 mila volumi dello statista ^arterimoni° e di storia IFIRENZE L patrimonio storico-culturale di Giovanni Spadolini, accumulalo in anni e anni di frenetica attività intellettuale e di intensi studi, non andrà disperso. Il testamento del professori.', aperto mercoledì sera a Firenze dal notaio Cavallini, indica la fondazione Nuova Antologia, che lo stesso Spadolini aveva fondato, come erede pressoché universale di tutti i suoi beni. E, attraveso la fondazione, sarà così Firenze ad avere il privilegio di conservare libri, quadri, scritti del suo celebre concittadino. Con l'eccezione di tre ['.amenti lasciati ai fratelli l'i' ■ v.^i (.■ Paolo, di uno lasciato al fido collaboratore professor Cosimo C-i i :cuti e di una somma di denaro lin Bot) destinata ai tanti nipoti, tutto il resto è ora patrimonio della fondazione. A cominciare dalla splendida villa «Il tondo dei cipressi», adagiala sulla collina di Pian dei Giullari tra vigne ed olivi. «Siamo felici che ab¬ bia lasciato tutto alla Fondazione - ha commentato il fratello Pierluigi - quello di Giovanni è un testamento asciutto, duro, preciso. Non si è lasciato andare a momenti di incertezza, ho riconosciuto il suo stile. Spero che la fondazione sappia decollare nonostante Firenze e i fiorentini». «Aveva sempre desiderato che i suo patrimonio rimanesse concentrato in un corpus unico - ha ricordato il professor Ceccuti, che della fondazione è segretario - e soprattutto che rimanesse a Firenze». Ora la fondazione che Spadolini volle fortissimamente (fu costituita con decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini il 23 luglio dell'801 si trova arricchita dal suo immenso patrimonio culturale. Nella villa di Pian dei Giullari sono conservati circa 70.000 volumi, alcuni dei quali particolarmente preziosi. Ci sono moltissimi testi di storia risorgimentale e contemporanea, volu¬ mi sulla Germania, che Spadolini mostrò al presidente tedesco Weizsaecker, quelli sul Portogallo che t urono mostrati al primo ministro Cavaco Silva, quelli sulla Spagna che interessarono Felipe Gonzalez. Visitatori illustri fra i tanti che sono passati da casa Spadolini in tutti questi anni. A trovare il professore nei prossimi mesi sa- rebbeero dovuti venire anche il presidente francese Francoise Mitterrand e il principe Carlo d'Inghilterra. Un impegno che i due uomini di Stato non hanno voluto annullare. Verranno ugualmente a Firenze per rendere omaggio al professore e per visitare, cosi come lui voleva, la villa con i suoi tesori. Oltre all'immensa biblioteca, infatti, Giovanni Spadolini conservava anche una ricca pinacoteca con quadri soprattutto di pittori moderni come Soffici, Rosai e Morandi. Innumerevoli i cimeli risorgimentali di cui il professore era un incessante collezionista. L'ultima fatica di Spadolini sarà in edicola il 15 settembre, come ha annunciato il professor Ceccuti. Si tratta del prossimo numero di «Nuova Antologia», interamente licenziato dal professore il 30 luglio scorso quando verificò personalmente le bozze. Francesco Matteini