«lo, Irene e un matrimonio fallito» di Irene Pivetti
Paolo Tantara, manager a Londra, contesta la versione della moglie: nessuna domanda alla Sacra Rota Paolo Tantara, manager a Londra, contesta la versione della moglie: nessuna domanda alla Sacra Rota «lo, Irene e un matrimonio fallito» L'ex marito della Pivetti: è lei che vuole l'annullamento LONDRA. Asciutto e garbato, il marito separato di Irene Pivetti possiede un underslalement che gli inglesi stessi troverebbero invidiabile. Paolo Taranta, trent'anni, operatore finanziario alla Bear Stearns International, una banca d'investimento, è approdato a Londra nel '93, dopo quasi due anni a Parigi. Parla senza acrimonia della sua lettera, pubblicata sull'ultimo numero di Fa miglia Cristiana, con cui rettifica le affermazioni del presidente della Camera: «Ho chiesto l'annullamento alla Sacra Rota - diceva lei -. Le ragic.i per avanzare la domanda sono state ritenuto sufficienti dal tribunale ecclesiastico». Non è affatto vero, replica lui: «Nessuna domanda è stata ancora presentata». La richiesta alla Sacra Rota è in fase di studio. «Proprio così. Prima di scrivere la lettera ho telefonato all'avvocato Ghisalberti di Milano per l'ennesima volta. Ma non mi pa¬ re che parlarne in pubblico faccia granché bene: se c'è un organo discreto, è proprio la Sacra Rota, lo non ho mai accennato a nessuno della cosa: è stata una scelta della mia ex moglie e di qualcuno del suo ambiente. E parlarne mi sembra indelicato, anche perché è ancora uno studio in atto da un anno, che verrà probabilmente perfezionato con una richiesta di annullamento nei prossimi mesi. Comunque, ho replicato soltanto quando la notizia è uscita, e non certo perché sono stato io o la mia famiglia a divulgarla». Dalla lettera si capisce che non è lei a volere l'annullamento. «E' la signora che lo vuole. Nasce da una sua esigenza e come tale la rispetto molto. Credo che se una domanda sarà presentata, la '■ motivazione sarà la mancanza | della volontà di avere figli da j parte della mia ex moglie. Non ; certo problemi fisici, perché gra¬ zie a Dio siamo tutti e due sanissimi». Lei cita divergenze ideologiche e di carriera come motivi della separazione. «Sì, particolarmente marcate. Le due carriere erano già separate comunque: io sono andato a Parigi nel '91. Quanto alle motivazioni ideologiche, non ho mai condiviso la scelta ideologica leghista della mia ex moglie. Io sono sempre stato su posizioni politiche molto più di sinistra, ma non mi sono mai iscritto a nessun partito. Abbiamo militato nelle Acli, in cui tra l'altro ho fatto il servizio civile». Ma come è avvenuto, nella sua ex moglie, il passaggio dal cattolicesimo aclista alla croce di Vandea? «Questo processo di trasformazione è avvenuto praticamente in questi ultimi due anni e mezzo, in cu: io non l'ho praticamente vista. Quindi, non ne sono stato testimone». Perché la signora Pivetti desidera tanto l'annullamento? «Lo chieda a lei. Comunque, un conto è separarsi civi'mente, un conto è ripensare a tutta la propria vita, come nel caso delia mia ex moglie, e decidere che ci sono le motivazioni per voler annullare il matrimonio. Davanti ali" Sacra Rota non basta mica dire che non andavamo d'accordo». Ma lei è pronto a sottoscriverle, queste motivazioni? «E che ne so io? Non so quali motivazioni presenterà. Questa è una cosa che deve vedere lei. Ma questa è una cosa seria, che andrà esaminata in maniera seria e che prevedere sicuramente una mia testimonianza. Onestamente, non sono disposto a fare nulla che non sia vero. Dal punto di vista civile si separano Taranta e Pivetti, come si si separano tanti altri. Ma la decisione dell'annullamento è molto meno banale e richiede un'analisi estremamente attenta e ponderata<.. Si è arrabbiato quando ha visto quell'intervista? «Mi ha dato fastidio. Sono uno che si arrabbia assai raramente». Maria Chiara Bonazzi A lato, Paolo Taranta, ex marito di Irene Pivetti (a destra)
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