Mamma Saber di M. Cor.

Mamma Saber Mamma Saber «Eppure c'è qualcosa sotto» ROMA. «Sono contenta di aver affrontato il problema di Ashraf in seno alla squadra azzurra di atletica leggera». Mamma Saber, che due giorni fa si era sfogata additando come razzisti i compagni del figlio nella nazionale di atletica, ieri era più calma. Meno aggressiva dei giorni scorsi, ma comunque sempre convinta che il problema della pelle nera di suo figlio, sia quantomeno imbarazzante per la squadra azzurra. E pesa sui risultati delle gare. «Io quelle cose le ho dette insiste - e le ripeto. D'altronde, il problema non è nato oggi. Non volevo certo sollevare un caso. Ho parlato in confidenza con un giornalista e ieri mattina ho letto le mie dichiarazioni sul giornale. Sono dispiaciuta anche io. Ma le cose dispiacciono perché sono vere, e la verità fa sempre male». E anche Ashraf non è affatto contento di essere andato in prima pagina per la sua pelle e non per i suoi risultati agonistici. Ieri mattina appena la notizia è esplosa nel villaggio degli atleti Ashraf non ha perso tempo: ha preso il telefono e ha chiamato la madre. E non deve essere stato comprensivo visto che la signora Saber dopo averlo sentito ha smorzato i toni polemici: «Comunque adesso è tutto risolto fra loro», assicura. Ma poi non resiste e si lascia scappare: «I panni sporchi se li sono lavati in casa...». Qualcuno ha detto che la storia del razzismo, in realtà, serve da scusa per i cattivi risultati di Ashraf Saber agli Europei di Helsinki. La mamma lo difende ancora una volta: «Non è assolutamente vero, mio figlio non va bene perché, psicologicamente, è turbato». Ma è vero che suo figlio intende lasciare l'Italia? «Io l'ho detto perché mi sembrava che fosse nell'aria...», dice, misurando le parole, la signora. «Ma, vi prego, aspettate che torni Ashraf e parlate con lui. L'unica cosa che desidero è che faccia buoni risultati e che stia tranquillo». [m. cor.]

Persone citate: Ashraf Saber, Mamma Saber

Luoghi citati: Helsinki, Italia, Roma