Quel fronte mondiale che fa tremare il Papa
r ANALISI Quel fronte mondiale che fa tremare il Papa IL 7 dicembre dell'anno scorso, il cardinale Lopez Trujillo portò un messaggio del Papa alle Nazioni Unite. Nel grande consesso internazionale si inaugurava l'Anno della famiglia. Il cardinale pensava fosse una bella celebrazione, era andato lì credendo di assistere a una esaltazione dell'istituzione familiare. Quando la cerimonia finì, Trujillo era quasi disperato. Tutti gli oratori delle varie nazioni, in pratica, avevano impostato il discorso contro la famiglia. La rappresentante degli Stati Uniti si era rivolta ai suoi colleghi internazionali, esclamando: «Vi dò una bella notizia: negli Stati Uniti, l'aborto acquisirà un suo diritto e avremo aiuti finanziari per la politica abortiva». Nella solenne seduta dell'Onu, l'inviato vaticano aveva constatato personalmente l'isolamento in cui si trovava la Santa Sede. Il Papa mandava il suo cardinale ad elencare ai governi di tutto il mondo le ragioni morali, le istanze etiche, per quella che egli continua accoratamente a chiamare la difesa della vita. Il cardinale diceva cose alte, parlava di come la famiglia appartenga alla natura dell'uomo, come i figli siano la garanzia dell'amore coniugale. Esclamava: «Badate, questo non è Concilio, non è un'enciclica papale, questo appartiene all'Etica di Nicomaco di Aristotele, che risale a 350 anni prima di Cristo». Ma gli uomini della politica, i messi dei governi, non sempre hanno in gran conto i filosofi, hanno altre logiche e altre metafisiche, fanno altri computi, hanno altre liste di ragioni: sono quelle della demografia, delle risorse mondiali, dei costi economici, degli interessi nazionali. Gli uomini del Papa predicano: «Questa non è solidarietà umana. Questo è egoismo. Voi avete la possibilità di aumentare I il pane sulla tavola mondiaI le, invece volete far dimi¬ nuire i commensali. Non è perché intendete far star bene gli altri; è perché avete paura di star male voi». Ma capita al Papa come quando, dalla piazza San Pietro, implorava le ragioni religiose e umane della pace contro la guerra del Golfo. Presi dalla grande esaltazione della forza delle armi, nessuno ascoltava quella voce. Anche ora l'insistenza del Pontefice nella sua lotta contro l'aborto e contro l'indiscriminato controllo delle nascite sembra cadere nella solitudine. C'è come un fronte mondiale che gli si contrappone. Fra poco alla conferenza del Cairo questo fronte potrebbe assumere un'etichetta ufficiale internazionale. La paura del Pontefice è che nella riunione della capitale egiziana si profili una specie di avallo ufficiale di quello che per lui è uno stravolgimento dei modelli culturali ed etici che fino a poco tempo fa erano in atto nella società, ispirati dalla cultura tradizionale e dalla morale cristiana. La paura di questo isolamento e la delusione provocata dalle Nazioni Unite hanno spinto il Papa a cercare appoggi nelle varie nazioni cattoliche dell'America Latina e perfino in alcuni governi musulmani. L'Europa dei vecchi Paesi cristiani, invece, non gli dà una mano: non la cattolicissima Spagna; non la Francia, «Primogenita della Chiesa»; non, naturalmente, le nazioni di segno protestante. Rimane forse l'Italia, vicina alla sede di Pietro, a donare al Papa un cenno di speranza per la conferenza del Cairo? Le dichiarazioni alla Radio Vaticana del ministro Matteoli, che sarà il rappresentante del governo nella capitale egiziana, solleveranno di certo molte polemiche sul fronte laico italiano, ma concederanno sicuramente qualche sollievo alle tribolazioni d'Oltretevere. Domenico Del Rio
Persone citate: Concilio, Domenico Del Rio, Lopez Trujillo, Matteoli, Trujillo
Luoghi citati: America Latina, Europa, Francia, Italia, Spagna, Stati Uniti
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