«Vi avverto, non provateci»

«Vi avverto, non provateci» «Vi avverto, non provateci» Pannella: il governo rispetti le regole IL LEADER STORICO ON provateci». Marco Pannella è gelido e lapidario. Sente montare la polemica sull'aborto, e la sua dialettica, di solito così faconda, si fa scarna. E tagliente. Onorevole Pannella, lei è stato l'anima del referendum sull'aborto. Pensa che adesso qualcuno voglia rimetterlo in discussione? «Guardi, non lo consiglio a nessuno» Sembra una minaccia. «Diciamo che è solo un avvertimento». Al ministro Matteoli o al governo? «A tutti. Gli italiani si sono già espressi una volta, con una maggioranza schiacciante, con l'80 per cento dei voti. Voti coerenti. Hanno stabilito delle regole e queste regole devono essere vincolanti per i componenti dei governi, quali che siano». Forse gli italiani sono cambiati. «Niente affatto. Oggi, come nell'81, pensano che l'aborto sia un problema di libertà civile. Un problema politico e non religioso. E, se fosse il caso, tornerebbero a votare, adesso, proprio come fecero allora». Certamente sono cambiati i dati di crescita demografica. L'Italia, ormai, ha un «saldo negativo». E' il Paese al mondo dove nascono meno bambini. Questa situazione può indurre anche a rivedere l'atteggiamento sull'aborto? «Nemmeno per idea. Mettere in relazione il calo demografico con l'interruzione della maternità è un atteggiamento risibile. E poi trovo molto conformista questo allarme sugli "italiani che si stanno estinguendo", sul "popolo delle culle vuote". La verità è che l'andamento demografico ha caratteristiche cicliche. Vi sono periodi di calo e periodi di crescita. E poi non è detto che un numero più basso di nascite debba sempre e per forza essere anche un male». Il ministro Matteoli forse non la pensa così. Perchè, secondo lei, ha rilasciato quelle dichiarazioni sull'aborto «equiparabile all'omicidio»? «Guardi, per capire cosa sta succedendo, basta vedere a chi sono state rilasciate quelle dichiarazioni e chi le ha diffuse». E' stata la radio vaticana. Intende dire che la Santa Sede vuole orchestrare una campagna per la revisione della legge? «Perché "orchestrare"? E' un termine che può essere interpretato in maniera spregiativa. Dico semplicemente che il Papa è tornato ad adottare gli stessi atteggiamenti che aveva al tempo del referendum. Le ricordo che le sue ultime parole prima dell'attentato di Ali Agca furono proprio dedi¬ cate all'aborto. Contro l'aborto. Giorni di grande sgomento, quelli. Di grande commozione. Eppure gli italiani non diedero ascolto a chi voleva far ritornare nella clandestinità l'aborto». Onorevole Pannella, a sinistra dicono che questa polemica sull'aborto è squisitamente politica. Una mossa tattica. Dicono che Forza Italia agita il problema dell'aborto per scongiurare possibili alleanze tra il ppi e il pds. per accreditarsi come garante dell'ortodossia cattolica presso la Santa Sede. Lei ritiene che sia un'ipotesi con qualche fondamento? «Mi auguro che un piano di questo tipo non ci sia. Sarebbe un disegno imbecille e l'ideatore finirebbe per pagarla cara. Tendo ad escludere che possa essere stato architettato un progetto così sciocco, così cinico su un argomento così serio». A riaccendere gli animi è dunque stata davvero e solo la conferenza del Cairo? «Guardi, le posso dire che nel testo francese della relazione introduttiva alla conferenza non c'è una sola riga da cui si possa dedurre che l'aborto viene considerato come mezzo di controllo demografico». Vuole dire allora che l'appuntamento del Cairo è stato preso a pretesto? «Faccia lei». Non vuole sbilanciarsi? «No, voglio soltanto essere prudente. Io non faccio parte di quella genìa così frequente in Italia che adempie alla regola del "piatto ricco mi ci ficco", che si butta cioè a capofitto nelle polemiche solo per far sentire la sua voce, per far vedere che esiste. Su un tema così grave come quello dell'aborto è meglio andare cauti. All'epoca del referendum io ho speso molte parole. Com'era giusto. Adesso invito a rispettare le regole. E sto zitto». Per ora, onorevole Pannella?. «Già, solo per ora». Silvano Costanzo «La stragrande maggioranza degli italiani si è già espressa chiaramente nell'81 Spero che sotto non ci siano disegni imbecilli» Una manifestazione nel 76 in difesa dell'aborto. A sinistra. Marco Pannella, il «leader storico» del referendum Papa Wojtyla

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