Sull'aborto è guerra nella maggioranza

Intervista del ministro dell'Ambiente alla radio vaticana. Si riapre il «fronte della legge 194» Intervista del ministro dell'Ambiente alla radio vaticana. Si riapre il «fronte della legge 194» Sull'aborto è guerra nella maggiorarne Matteoli attacca: «E' un omicidio» ROMA. Botta e risposta polemica tra i ministri dell'Ambiente, Altero Matteoli, e della Sanità, Raffaele Costa, su aborto e controllo delle nascite. Il primo definisce l'aborto un omicidio, il secondo replica che la legge penale e solo quella punisce l'omicidio. «Galeotta», per quest'ultima baruffa estiva, è un'intervista concessa dal ministro Matteoli alla Radio Vaticana sui temi dell'ormai prossima Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo, in calendario tra un mese. Matteoli non fa mistero di schierarsi apertamente sulle posizioni del Papa, che in ogni uscita pubblica ribadisce il diritto alla vita e il no all'aborto come metodo di controllo delle nascite; Costa replica facendo capire che di revisione della legge 194 non è neppure il caso di mettersi a discutere. Cosa ha detto dunque Matteoli? In primo luogo ha ribadito che «l'aborto è un omicidio»; poi ha cercato di attenuare l'impatto precisando di parlare a titolo personale in quanto il governo discuterà ai primi di settembre sul documento preparatorio della Conferenza e solo allora metterà a punto la posizione ufficiale vincolante per la delegazione incaricata di seguire i lavori. Dato però che Matteoli sarà al Cairo, ecco spiegata l'importanza della sua uscita di ieri, di cui va annotata anche la piena sintonia con le prese di posizione del Papa. «Il controllo delle nascite - ha osservato Matteoli - finisce, seppure in maniera indiretta, con il praticare anche questo tipo di omicidio», cioè l'aborto. «Penso che il problema demografico esista ma che non si possa certamente affrontare così come vorrebbero alcune nazioni, cioè in termini estremamente egoistici. L'uomo, dopo aver distrutto l'ambiente, o comunque esserci andato molto vicino, perché ha favorito esclusivamente la società consumistica, ora non può ricorrere in maniera altrettanto egoistica al controllo delle nascite. C'è un problema di ordine morale verso il quale non mi sento assolutamente di soggiacere». Niente da dichiarare invece sugli effetti pratici di queste affermazioni, cioè se siano un pre¬ ludio alla revisione della legge 194. Sembra di sì in quanto il ministro aggiunge che la contrarietà al controllo delle nascite nasce da una questione di principio e «una mediazione politica si può praticare su tutto, ma non sui princìpi». Dura ed immediata la risposta del ministro della Sanità, Raffaele Costa. «I casi di omicidio - ha replicato Costa - sono puniti espressamente dalle leggi penali. Ritengo che il collega Matteoli abbia espresso provocatoriamente la sua volontà di rivedere la legge 194». A leggere tra le righe, Costa manda a dire che la legge sull'interruzione di gravidanza non si tocca e dunque si annuncia battaglia in Consiglio dei ministri per definire quale sarà la posizione ufficiale della delegazione al Cairo. La Santa Sede non fa mistero del suo desiderio di vedere quanti più governi possibile, e non solo del Terzo Mondo, scendere nella mischia a favore della battaglia contro l'aborto e contro la pianificazione familiare imposta con metodi artificiali. L'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Bruno Bottai, in un'intervista radiofonica lo ha detto a chiare note, anticipando in qualche modo la posizione governativa, spiegando che l'esecutivo è contrario all'interruzione di gravidanza come metodo di controllo delle nascite e che di questo si è parlato nel recente incontro di metà luglio tra il ministro degli Esteri, Antonio Martino, e il Se¬ gretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano. Furiose le reazioni degli ambientalisti: per la Lega Ambiente il ministro Matteoli «parla a sproposito» perché «schiacciare la questione demografica sulla questione dell'aborto vuol dire per esempio rendere più difficile la prospettiva di un'emancipazione del Terzo Mondo e delle donne in particolare». Dello stesso parere il direttore del Wwf, Gianfranco Bologna, e Alfio Rizzo, coordinatore di Verdi ambiente e società della Lombardia. Adesso per i laici il rischio è la riapertura del fronte della revisione della 194, che i cattolici chiedono a gran voce. Sandro Berrettoni LE CIFRE DELL'ABORTO IN ITALIA INTERRUZIONI VOLONTARIE DI GRAVIDANZA 1983 231.401 1988 173.010 1984 228.213 1989 165.456 1985 210.192 1990 161.285 1986 197.260 1991 154.662 1987 187.618 1992 146.639 Fonte ISTAT | :; i I Il ministro dell'Ambiente Altero | Matteoli (a lato) :; ha rilasciato i l'intervista alla I Radio Vaticana

Luoghi citati: Cairo, Italia, Lombardia, Roma