Spiaggia libero? Un miraggio di Stefano Mancini

IL CARO SPIAGGIA IL CARO SPIAGGIA Costo di una cabina, due sdraio e un ombrellone (prezzi in migliaia di lire) - alta stagione LIGURIA SANREMO GIORNO 21/30 15GG 270/450 30 GG 430/700 ROMAGNA GIORNO RIMINI IMPERIA 13/19 342/400 305/465 26/29 15GG 290/380 RICCIONE 30 GG 550/750 26/29 290/380 550/750 SPOTORNO 14/22 150/240 270/420 CESENATICO 26/29 290/380 550/750 26/29 290/380 550/750 FINALE ALASSIO 16/30 170/350 300/550 CATTOLICA 20/30 250/450 420/720 BELLARIA 26/29 290/380 550/750 SESTRI LEVANTE 10/30 250/500 250/700 MILANO MAR. 33/40 350/530 750/950 CAMOGLI 20/40 220/550 400/850 CERVIA VERSILIA FORTE DEI MARMI 20/40 250/530 480/1000 VIAREGGIO 25/50 250/500 430/950 PINARELLA 33/40 350/530 750/950 UDO ESTENSI 33/40 350/530 750/950 UDO SPINA 34 400/450 650/800 UDO VOLANO 34 400/450 650/800 28 320/380 550/700 UDÌ RAVENNATI 29/31 340/400 600/750 ROMA. Spiagge libere addio. Conquistare un posto al sole con un ombrellone e due sdraio costa sempre più caro e gli spazi gratuiti sul mare stanno scomparendo, soprattutto in Liguria. «Molte famiglie devono rinunciare non solo alle vacanze estive, ma anche a un bagno», è la denuncia di padre Carlo Cavagliene, presidente del Collegio urbano dei parroci di Genova. «Da Sanremo a La Spezia il litorale è stato occupato dagli stabilimenti - continua padre Cavaglione -. Ormai chi vuole fare un bagno deve pagare, se non paga deve peregrinare da un punto all'altro per trovare una spiaggia non a pagamento». E qui è la beffa: nei fine settimana in queste zone è quasi impossibile trovare due metri quadrati per stendere un asciugamano. Chi arriva all'alba ci riesce, per gli altri ci sono gli stabilimenti. Secondo il sacerdote «è una palese ingiustizia: un tempo si pensava che il sole, il mare, l'aria potessero essere di tutti. Oggi, invece, pare che le cose siano cambiate. E' come se fossero stati sequestrati. Dell'aria rimane poco perché è inquinata, del mare rimane poco perché bisogna pagare. Mi chiedo che cosa rimane fuori». Ingiustizia o leggi di mercato? I gestori degli stabilimenti balneari difendono il proprio lavoro: «Teniamo pulita la spiaggia, forniamo attrezzature e servizi per rendere più confortevole la vacanza. E' normale che si deb- ba pagare qualcosa». Qualcosa che può arrivare alle 40 mila lire al giorno per ombrellone, due sdraio e cabina. Evitando le località più «in» e i bagni più rinomati della Liguria, una famiglia se la può cavare con 10-15 mila lire, sempre che riesca a trovare posto. Per i classici 15 giorni di vacanza in alta stagione si possono anche spendere 170 mila lire (come a Finale, provincia di Savona), ma è più facile superare il mezzo milione (come a Camogli, vicino a Genova). In Toscana e in Romagna, altre mete privilegiate dai gitanti della domenica in fuga dalle infuocate metropoli del Nord Italia, la situazione non è molto differente. La dotazione standard per famiglie (ombrellone, cabi¬ na, due sdraio) in Romagna viene offerta a 25-50 mila lire al giorno, ma l'accesso al mare è gratuito e ci sono ampi tratti di spiaggia libera in cui si può sostare con il proprio ombrellone. Con un po' di buona volontà, un bagno e un po' di sole sono gratis. La differenza nei prezzi la fa soprattutto il settore di spiaggia: le prime due file di sdraio sono più care. A Forte dei Marmi, rinomata località della Versilia, il prezzo medio in uno stabilimento balneare è di 30 mila lire al giorno. Le tariffe sono stabilite dai singoli gestori, che a inizio stagione le propongono alla Capitaneria di porto per l'approvazione. E chi non può permettersi la spesa? «11 Comune offre un paio di aree attrezzate a 12 mila lire dicono all'Azienda di soggiorno e c'è una spiaggia libera. Le spiagge private costano, ma sono molte belle e curate». Anche Viareggio ha spiagge libere e aree attrezzate gestite da cooperative (a 8-12 mila lire), vicino a stabilimenti in cui si possono sborsare fino a 50 mila lire al giorno e 950 mila al mese. In difesa di chi non può permettersi certe spese, padre Carlo Caviglione è deciso a portare avanti la sua battaglia contro l'«ingiustizia». «Le parrocchie e la comunità cristiana - spiega devono attivarsi in vari modi per fare fronte al problema. Bisogna pensare a chi resta in città per mancanza di mezzi, bisogna visitare i malati, prestare più attenzione agli anziani, aiutare chi è disagiato. In pratica, non va trascurata quella larga fascia della popolazione che non trae nessun vantaggio dal periodo estivo. E questo perché non ha i mezzi economici per qualche giorno di vacanza». Stefano Mancini Genova, un sacerdote attacca: «Fermiamo questa ingiustizia» «Gli stabilimenti balneari occupano tutte le coste e molte famiglie devono rinunciare persino a fare un bagno» Spiaggia libero? Un miraggio «Un giorno al mare ormai è un lusso»

Persone citate: Carlo Caviglione, Cavaglione