Bel Air, una strage sulle note dei Beatles

Bel Air, una strage sulle note dei Beatles Charles «Satana» Manson non si è pentito: sono un uomo di Dio Bel Air, una strage sulle note dei Beatles Venticinque anni fa l'omicidio di Sharon Tate IL procuratore Vincent Bugliosi indagò anche su questo: perché avessero scelto addirittura un inno, e perché quella canzone, ascoltata migliaia di volte, tra le ubriacature di Acido Lisergico avesse avuto tanta presa psichica sul loro capo, da ispirargli stragi, estasi, rivoluzioni sterminatrici che ne portavano il titolo: Helter Skelter. L'otto agosto 1969, venticinque anni fa, Charles Manson, il Jekyll-Hyde dei Figli dei Fiori, cui piaceva essere creduto e seguito come Jesus-Satan, consegnò coltelli e pistole alla sua famiglia di fuggiaschi e di vagabondi, tre donne e un uomo designati per quel giorno, dicendogli: «Questo è il momento dell'Helter Skelter». La canzone di Paul McCartney avrebbe dovuto essere il bando di una crociata di massacri, identificarsi con la Distruzione, con la danza di Shiva tra i roghi. Gli assassini non sapevano neppure chi andavano ad uccidere: solo il capo della spedizione, Tex Watson, sapeva in quale villa di Hollywood avrebbero trovato le vittime, ma neppure lui ne conosceva il nome. Né sapevano quanti sarebbero stati i Pigs da assassinare: l'ordine era di non lasciare nessuno vivo. Il giorno dopo seppero dalla televisione che la casa della carneficina era quella dell'attrice Sharon Tate e le altre vittime alcuni suoi invitati. Cinque in tutto furono uccisi. Helter Skelter. Helter Skelter. La polizia si trovò davanti, scritte col sangue, quelle due parole da Luna Park: Helter Skelter. La canzone fa parte di un disco Lp lanciato dai Beatles nel 1968 come White Album (i dischi sono in realtà due) perché sulla copertina non c'è nulla, assolutamente: un quadrato di bianco plastificato. Tutte le canzoni del WA hanno la forza di due occhi ipnotizzanti, nessuna è insignificante, alcune sono delicate come farfalle, poche soltanto alzano e abbassano freneticamente il martello sfondacranio del rock. Il bianco della copertina vuole significare che da lì procede uno sbiancamento della coscienza, uno dei tanti superamenti del bene e del male, del lecito-illecito mediante il volo ipnotico indotto dai suoni, un infinito a portata di borsa, alla portata di qualunque borsa. Un raffinato manufatto di massa. L'ambiguità Cristo-Satana, la grande tentazione di Manson, un mediocre tarato che aspirava ad essere Tutto, a riunire in sé l'angelico e il demoniaco, è nello stesso White Album presente, nell'alternarsi di parole e motivi dalle snervanti dolcezze e dai furiosi sbattimenti della Bestia. I due motivi più fortemente satanici sono Revolution Nine e, appunto, Helter Skelter. Manson non si sbagliò nella scelta: HS è il più sbiancante di tutti i motivi del WA. Si combina bene con l'assunzione di sostanze chimiche dissolventi, in un ambiente adatto. Bugliosi concluse che non si poteva imputare ai Beatles l'uso sanguinario della loro canzone da parte di una banda di assassini: tuttavia quella strage resta un momento di successo inuguagliato per loro: Georges Brassens o Enzo Jannacci non hanno mai fatto nulla che potesse ispirare un Jesus-Satan; fanno del piacevole, del poetico intrattenimento. I Beatles, oltre a questo, hanno fatto dell'altro. HS non fu creato innocente: il gruppo, nell'apprendere che il loro motivo era immischiato in una strage rituale, non dovette troppo sorprendersene. Venticinque anni dopo: invecchiati i Beatles, uno di loro assassinato, meteora sparita o quasi, la violenza sonora è andata ben al di là di loro; invecchiati gli assassi¬ ni, Manson sui sessantacinque, condannato a vita per commutazione ma ogni tanto sul punto di essere scarcerato, Patricia Krenwinkel, Susan Atkins, Linda Kasabian oltre i quaranta soltanto. Ma Linda, che non partecipò direttamente alle uccisioni, dovrebbe ormai essere fuori, chi sa dove. Watson, che aveva insegnato alle ragazze come si pianta il coltello per uccidere bene, avrà oggi poco più di cinquanta. Roman Polanski, allora marito di Sharon Tate, anche lui tra cinquanta e sessanta, seguita a fare le sue regie superficialmente evocatrici delle forze del male. L'Helter Skelter però non è finito con loro. I demoni del crimine gratuito e rituale, del male fatto per il male, dell'uccisione senza scopo, hanno invaso la terra, le città, le notti, le menti. Striscia dappertutto, Helter Skelter. Helter Skelter... Guido Ceronetti I killer scelsero una canzone come inno Era «Helter Skelter» Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski A fianco, Charles Manson nel 1969, il giorno dell'arresto a Independence, California Sotto, i Beatles ler scelsero a canzone come inno «Helter Skelter» Nessuno conosceva l'identità delle vittime che stavano per trucidare Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski A fianco, Charles Manson nel 1969, il giorno dell'arresto a Independence, California Sotto, i Beatles Nessuno conosceva l'identità delle vittime che stavano per trucidare

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