Pessotto e Scienza i cardini del Toro

Primi bilanci in casa granata: Calieri e Rampanti si dichiarano soddisfatti Primi bilanci in casa granata: Calieri e Rampanti si dichiarano soddisfatti Pessotto e Scienza i cardini del Toro TORINO. Calieri e Rampanti a rapporto reciproco ieri mattina, per tirare le somme del lungo lavoro di preparazione e delle prime amichevoli. Un periodo che si conclude con due giorni di vacanza. Domattina ritrovo alla Sisport di Orbassano, per conoscere il campo di allenamento e dopo un breve lavoro - partire per la Spagna. Martedì il nuovissimo Toro affronterà il primo impegno internazionale, nel torneo di Jerez de la Frontera contro Saragozza e Siviglia. Un buon test sui 45' per partita. «Rapporto reciproco» fra presidente e allenatore non significa confusione di ruoli. Nel Toro responsabilità e compiti sono ben chiari, ma la confidenza e la fiducia restano i punti di partenza per una stagione non priva di rischi. Primo fra tutti quello che la gente si scordi della situazione a monte. Fallimento e dintorni. Calieri è entrato nel Toro con un lavoro parallelo di pulizia, risanamento economico, ricostruzione tecnica. Adesco è Rampanti a dover gestire il gruppo. Il primo merito del tecnico è di aver impostato tatticamente la squadra sul 5-3-2 adatto agli uomini. A monte, Calieri ha lavorato sul mercato pensando sempre ai ruoli, più che ai nomi. Diceva un procuratore: «Con tre o quattro Calieri potremmo cambiare mestiere. Nessuno, come lui, sa cosa vuole». E Rampanti, a seguire: «Lavorare con un presidente che sa di calcio è il meglio per un allenatore. Tutto è chiaro, sempre». E sulla squadra: «Stiamo andando avanti bene. Visto Angioma a Vercelli? E' arrivato con problemi muscolari, li sta superando e prende il passo degli altri. Per l'inizio del campionato il vero Angioma offrirà il meglio delle sua qualità». Pelé ha fatto più in fretta ad inserirsi... «E' più agile, ha anche assorbito meglio il lavoro. Si è mostrato subito giocatore essenziale, per questo i compagni ne hanno subito fatto un punto di riferimento. Ma non è un individualista. Se ai suoi fianchi Pessotto e Scienza debbono collabo¬ rare, lui aiuta i compagni anche nei rientri». Senza dubbio, Pessotto e Scienza sono i cardini. «Avete visto a Vercelli - spiega Rampanti - come Scienza è salito di tono alla distanza. E perché al momento tutti i granata hanno motori diesel dopo il lavoro in montagna. E il rendimento cresce. Presto ci sarà in tutti maggiore agilità». Anche in Pessotto, che venerdì ha dovuto recuperare di forza su alcuni avversari. Quando potrà giocare d'anticipo a metà campo, le cose cambieranno ancora. Rampanti è felice della naturalezza con la quale già si muove Tonisi. «Ha autorità e senso del recupero. Offre sicurezza ai compagni anche con la voce». E della personalità di Ivano Bonetti: «E' stato acquistato prima ancora che il presidente decidesse di affidarmi la squadra. Sospetto che l'idea di partenza sia stata di Federico Bonetto, che l'aveva avuto vicino nel Bologna. Ivano è giocatore di esperienza, prezioso». Il primo quadro di Rampanti è questo, senza andare oltre in particolari. Al tecnico piace come il gruppo si sta coagulando, come Silenzi e Rizzitelli stiano lavorando per rifinire la loro intesa nella finalizzazione degli attacchi. Il Genoa adesso vorrebbe Rizzi ed offre Padovano? Calieri ha la battuta pronta: «Certe notizie le leggo soltanto. Se Spinelli ha certe idee, me lo dica». E fa capire di non essere proprio disposto a cambiare la squadra che ha creato. Si sta sfoltendo il gruppo, intanto, con l'intenzione di dare sfogo a chi finirebbe per soffrire la panchina (o la tribuna). Federico Bonetto ieri è stato ad Alessandria dove ha definito il prestito di Sesia e Fimognari al club di Amisano. Bruno Perucca Il ghanese Pelé ha fatto in fretta a inserirsi negli schemi granata

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