Senna il giallo s'infittisce di Cristiano Chiavegato

Nuovi particolari sulla morte del brasiliano, la Williams tace Nuovi particolari sulla morte del brasiliano, la Williams tace Senna, il giallo s'infittisce Sparite le memorie della scatola nera Ormai non ci sono più dubbi: la Williams sembra avere qualcosa da nascondere sulla morte di Senna. E, in ogni caso, non sta facendo tutto il possibile (malgrado abbia sempre dichiarato la propria totale disponibilità) per facilitare il compito della magistratura italiana impegnata nell'inchiesta sull'incidente avvenuto a Imola. Questo, almeno, è quanto sembra di capire sulla base di ciò che sta avvenendo in questi giorni. Dopo l'indiscrezione sulla rottura del piantone dello sterzo sulla vettura del campione brasiliano, ieri da Bologna si è avuta la conferma che una delle due «scatole nere» - cioè i computer di bordo che registrano istantaneamente tutti le informazioni sulle monoposto in gara, come quelli degli aerei - è priva di «memorie». Cioè ha perso tutti i dati che dovevano essere contenuti nei suoi circuiti elettronici. E fra questi avrebbe anche potuto esserci, appunto, la registrazione che riguarda l'eventuale guasto meccanico di cui si parla da diverso tempo. La centralina in questione per il momento non è oggetto di indagine da parte del pm Maurizio Passarini, ma potrebbe diventarlo una volta che la commissione di periti avrà consegnato la sua relazione conclusi¬ va. Secondo quanto si è appreso, i periti incaricati dal magistrato presso la Pretura circondariale di Bologna hanno constatato che la «scatola nera» era stata aperta prima che arrivasse nelle loro mani. Dentro non c'è più nulla. Quindi non esiste la possibilità di ricavare delle informazioni. E, sull'esterno della scatola c'è un foro, quasi sicuramente non prodotto dall'urto contro il muretto alla curva del Tamburello. La «scatola nera», attualmente, è in mano ai periti. Quando il loro lavoro sarà finito e verrà formulata la relazione conclusiva da consegnare a Passarini, è possibile che il magistrato apra un'inchiesta su questo fatto anomalo. E' altrettanto probabile che vengano nominati altri periti proprio per appurare se c'è stata una manomissione della «scatola nera». La sera del 1° maggio, dopo la tragica scomparsa di Senna, le due «scatole nere» vennero portate in Inghilterra dai tecnici della Williams. Tornarono in Italia a disposizione della magistratura bolognese, solo dopo reiterate e specifiche richieste. Fra l'altro - ma questo non riguarda l'inchiesta penale e neppure il motivo che ha provocato l'uscita di pista - gli esperti incaricati di esaminare i rottami della vettura avrebbero anche scoperto un'irregolarità tecnica: il filo del gas partiva dall'acceleratore ma non arrivava al motore. Soluzione proibita dalle norme in vigore da quest'anno che vietano aiuti elettronici al pilota. In teoria la squadra inglese potrebbe essere squalificata per tutta la stagione. Ma questo quasi sicuramente non avverrà, perché non c'è l'interesse di perdere una grande protagonista del campionato di FI... Se invece la relazione finale dei periti dovesse stabilire una effettiva rottura meccanica sulla monoposto di Senna, si potrebbe ipotizzare per il costruttore Frank Williams e per i progettisti dell'auto (in particolare il resposabile tecnico Patrick Head che è anche azionista della scuderia) il reato di omicidio colposo. Non è la prima volta che succede. E questo è probabimente il motivo di quella che si potrebbe definire con magnanimità una malcelata reticenza. Cristiano Chiavegato A fine gran premio le registrazioni partirono per Londra e tornarono in Italia solamente dopo le continue richieste dei nostri magistrati Frank Williams e la sua scuderia celano dei particolari importanti?

Persone citate: Frank Williams, Maurizio Passarini, Passarini, Patrick Head, Senna

Luoghi citati: Bologna, Imola, Inghilterra, Italia, Londra