PanettA lo zingaro avverte «Il capolinea? E' lontano»

Oggi il via ai campionati europei di atletica con l'azzurro atteso protagonista sui 10 mila Oggi il via ai campionati europei di atletica con l'azzurro atteso protagonista sui 10 mila Panetto lo zingaro avverte «Il capolinea? E' lontano» HELSINKI DAL NOSTRO INVIATO A cadenzare l'avvio dei sedicesimi campionati europei, l'atletica italiana spera sia Francesco Panetta. Non solo per motivi scaramantici, legati al «chi ben incomincia» (i 10 mila sono il primo titolo maschile in palio), ma soprattutto per dare nuovo impulso alla tradizione. Nelle ultime cinque edizioni almeno un azzurro è sempre salito sul podio: Cindolo fu terzo a Roma '74, poi Ortis secondo a Praga '78, quindi sono venute tre vittorie consecutive con Cova ad Atene '82, Mei a Stoccarda '86 (Cova secondo e Antibo terzo) e Antibo a Spalato '90 (Mei terzo). E non solo. Proprio agli Europei, infatti, Panetta ha legato il suo ingresso tra gli atleti che negli ultimi 10 anni hanno scritto la storia del mezzofondo mondiale. «Già - ricorda Francesco - otto anni fa a Stoccarda fui medaglia d'argento nei 3000 siepi, Partii a razzo, una tattica studiata prima, perché in volata pensavo di avere poche possibilità. E quando gli altri decisero di venirmi a prendere, ormai ero lontano. Alla fine riuscì ad arrivarmi davanti solo il tedesco Meltzer, battendomi d'un soffio. Poi, sempre sulle siepi, ho vinto a Spalato». Pesano molto i ricordi? «Sono lì per dirmi che fallire il podio sarebbe una sconfitta più pesante. E poi, al di là dei bei ricordi che ho, non sono ancora arrivato al punto di riguardare fotografie e vecchi filmati. Lo farò soltanto quando smetterò. E la tradizione occorre difenderla». Quindi l'obbiettivo è uno solo: vincere... ((Almeno provarci. So di essermi allenato bene anche se l'ultima gara di Montecarlo sui 3000 piani è stata una delusione. Ma ero appena sceso dall'altura e capita di avere dei contraccolpi. Certo, sto assorbendo poco a poco il lavoro fatto a duemila metri, provo fatica nelle gambe, quasi mi verrebbe voglia di non correre neppure. Ma so anche che certe sensazioni si fugano unicamente con la gara». Il belga Rousseau, avversario pericoloso, dice che sarà al via solo se la temperatura sarà inferiore ai 22 gradi. «Ed io ci credo, perché nei suoi programmi ci sono delle maratone e non vuole rischiare qui, per il caldo, di rimediare una figu¬ raccia. Questa temperatura elevata (all'ora delle gare, le 19,30 locali, ieri c'erano più di 24 gradi, ndr) è l'incognita per tutti. Per questo non andrò all'attacco ma almeno inizialmente starò a vedere quello che fanno gli altri. Rousseau, se ci sarà, ma anche il tedesco Franke, sanno bene che in una volata affollata hanno solo da rimetterci». E gli altri? «Sarà comunque gara piena di tatticismo in cui bisognerà guardarsi dal portoghese Castro, dallo spagnolo Anton e magari anche dal finlandese Ulmala. L'aria e il tifo di casa potrebbero mettergli le ali ai piedi: non dimentichiamo quello che riuscì a fare su questa stessa pista, nel 1971, Vaatainen. Un 10.000 che è rimasto nella storia». Baffi e pizzetto che incorniciano la bocca, capelli corti corti e in testa Panetta avrà la solita bandana? «Certamente. Mi va di essere così, magari un giorno o l'altro avrò una pettinatura da mohicano. Voglio essere come mi sento». Un po' zingaro... «In effetti non ho ha ancora messo radici. Sento profondissimo l'amore per la mia terra, la Calabria, anche se ormai da tanti anni sono lontano. Ma Monza, Milano, non sono il punto di arrivo. Cerco un posto tranquillo, lontano dal caos, a misura d'uomo. So che lo troverò, ma senza fretta. Non ho premura». Nella sua crescita che importanza hanno avuto le donne? «Innanzitutto c'è mia madre, un punto fisso, indipendentemente Hai fatto che voglio un bene dela anche a mio padre. Il resto sono state, e sono, storie importanti. Mai brevi. Mi hanno lasciato in qualche modo il segno. Da un anno sto vivendo un nuovo rapporto, che spero sia quello definitivo. Anche se non si può mai dire. Ecco, non faccio programmi, non guardo al futuro. Cerco di vivere il presente nel miglior modo possibile». Un presente che oggi vuol dire inseguire la medaglia d'oro. A 31 anni Panetta sa bene che le occasioni potrebbero non essere più molte. E una fotografia in più da conservare, per quando si deciderà a sfogliare l'album dei ricordi, vorrebbe proprio che gliela scattassero sul podio di Helsinki. Giorgio Barberis I TITOLI IN PALIO OGGI [nell'ordine, i record mondiale, europeo e italiano) 10000: Sigei [Ken] 2652 "23 - Mamede [Por] 27'13"81 - Antibo 27'16"S0 PESO FEMM: Lisovskaya (Ursj 22,63 - Petrucci 18,74 MARATONA FEMM. Kristiansen [Nor] 2h 21'06" - Fogli 2h 27'49" ORARI [ora italiana, tra parentesi gli MATTINO 8,30:400 hs [batt. Mori, Frinolli, Saberl 8,40: PESO F [qual.l 9,15: 800 F [batti 9,30: ALTO [guai. Ferrari) 10: PARTENZA MARATONA F [Fogli, Sabatini, Ferrara, Munerotto, Villani, Curatolo] 10,15:100 F [batt. Gallinai 10,40: TRIPLO F [guai. Lahl 11,15:100 [batt. Madonia, Nettis, Floris] 12,25 circa: ARRIVO MARATONA F. azzurri in gara] POMERIGGIO 15: CERIMONIA D'APERTURA 16,20: PESO F [fin.] 16,25:100 F [quarti] 17,05:100 [guarii] 17,50: 1500 [batt. Di Napoli, Tiretti] e GIAVELLOTTO [guai] 18,30:10000 [fin. Panetta, Baldini, Modica] 20,15: 3000 F [batt. Brunet, Sommaggio, Dandolo]. TV - RAITRE [diretta] dalle 9,45 alle 12,45 e dalle 15,50 alle 18,40. ^™asK*!sS!*.v.v.v.-.-...v. Francesco Panetta, 31 anni, e i 10 mila: «L'obiettivo è provare a vincere»