«Operai ritornate in fabbrica»
«Operai ritornate in fabbrica» «Avete tutti gli stessi diritti, anche se siete iscritti al sindacato» «Operai ritornate in fabbrica» Mia Marmerò di Nereto ilpadrone fa dietrofront TERAMO. Ha invitato gli operai dimissionari a tornare in fabbrica, garantendo parità di trattamento per tutti, «anche per chi è iscrìtto al sindacato», Mario Casimirri, il titolare della «Confezioni Manuero 2000», l'azienda tessile di Nereto da qualche tempo alla ribalta delle cronache nazionali dopo i licenziamenti, poi annullati dal pretore, di quattro operaie iscrìtte al sindacato. Ieri mattina Casimirrì ha convocato tutti i suoi dipendenti «per riportare un po' di chiarezza - ha detto - ed anche perché l'azienda ha impegni importanti da rispettare». Ai 15 dipendenti (ne erano presenti però solo otto) che si sono dimessi per protesta, dopo la decisione del pretore di reintegrare le lavoratrici licenziate, Casimirri ha dato tempo sino alla fine della prossima settimana per prendere una decisione. I presenti si sono riservati di decidere tutti insieme, dopo essersi consultati con il loro avvocato. «Ho dato loro la mia disponibilità anche ad incontrarmi con l'avvocato - ha detto in proposito Casimirri - ma se non mi fanno sapere al più presto cosa intendono fare sarò costretto ad assumere altro personale perché la mia azienda ha programmi già definiti ed impegni che vanno rispettati». Il titolare della Manuero ha detto di aver ricevuto smentita dalle altre dieci operaie rimaste «fedeli» all'azienda di una loro iscrizione al sindacato. Mario Casimirri riferisce di essere stato accusato dai 15 «ribelli» di aver favorito il sindacato, soprattutto per il fatto di non essersi opposto con un legale al ricorso della Cgil dinanzi al pretore del lavoro. «Ma io - afferma Casimirri - non posso stare a litigare con i sindacati. Qui, nell'ambiente imprenditoriale della Val Vibrata, li temono tutti e nessuno li vuole contro. Capisco - ha aggiunto - che gli operai ce l'abbiano con i sindacati, perché questi fanno spesso il doppio gioco; dicono di difendere i loro interessi e poi fanno gli accordi con i padroni», [r. t.l
Persone citate: Casimirri, Manuero, Mario Casimirri
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