«Vendiamo Stonehenge»

«Vendiamo Stonehenge» Il celebre luogo archeologico secondo un ministro «non rende» «Vendiamo Stonehenge» 1LONDRA PRIVATI tenteranno la quadratura del cerchio di Stonehenge? Il governo conservatore vuole cavar sangue dalle pietre avite dandole in leasing a un'impresa commerciale. Lo Stato è accusato di avere gestito i quasi quattromila anni di storia del più simbolico sito archeologico inglese in modo «scialbo e non ispirato». Tanto vale vendere quei quattro sassi, insomma. Potrebbero seguire, nell'ordine, gli augusti castelli di Edimburgo, Caenarvon, Stirling e Dover. L'idea è venuta a Michael Portillo, epigono dell'estrema destra tory e segretario, prima del recente rimpasto, del mini- stero del Tesoro. L'ha ereditata il suo successore, Jonathan Aitken: una bella patata bollente, che rischia di ustionargli le dita. I laboristi stanno affilando i coltelli: «I conservatori hanno già venduto l'argenteria di famiglia - dice il loro portavoce, Mo Mowlam -. Adesso vogliono vendere l'Inghilterra storica al mercato delle pulci». Non se l'era cavata neppure male, il povero cerchio di Stonehenge. «Soltanto questo sito produce quello che si può chiamare un profitto - dice un portavoce del ministero dei Beni Culturali inglesi, responsabile della tutela di 400 monumenti -. E questo perché ha bisogno di poca manutenzione. La ragione per cui abbiamo tanta roba da conservare è che la maggior parte sono rovine e non potrebbero mai dare profitti». Il Tesoro ribatte che le vere macerie sono quelle lasciate sui luoghi storici dall'amministrazione statale del patrimonio artistico. English Heritage, Histo- ric Scotland e Cadw, i Beni Culturali gallesi, sono accusate di fagocitare gli esangui introiti di 22 milioni di sterline l'anno spendendone 145. L'opposizione mette in ridicolo la pretesa che i privati sappiano sfruttare meglio le risorse di castelli e rovine: palii e costumi non sono una scusa per mettere all'asta la storia di tutti. Sciocchezze, replica Cairns Boston, amministratore delegato di Land's End, che gestisce gli avamposti dell'ex patrimonio nazionale, venduti nel 1987. «La proprietà privata non è mica prostituzione - dice -. Senza una buona operazione commerciale, la conservazione è impossibile». Volete mettere le trovate disneyane nei castelli privatizzati? Là i guardiani sono capaci di staccarvi il biglietto in armatura di latta. A Stonehenge, gli appaltatori del futuro potrebbero accogliervi vestiti di polli. Maria Chiara Bonazzi

Persone citate: Cairns, Jonathan Aitken, Maria Chiara Bonazzi, Michael Portillo

Luoghi citati: Dover, Edimburgo, Inghilterra, Stonehenge