Premio di consolazione per i «single» di oggi di Nico Orengo

r NUOVI MODELLI Premio di consolazione per i «single» di oggi LA proposta del ministro Guidi di alzare da quaranta a cinquanta il limite in cui diventare «padre» e «madre» adottivi, farà certamente discutere. E' legittimo, si dirà, che a quell'età un neonato o un bambino piccolo vengano affidati ad una coppia non più verde, dal futuro più limitato? D'altra parte la vita media si è allungata e i «genitori nonni» sembrano ormai far parte del paesaggio della vita famigliare d'oggi. Nel momento in cui, dati Istat, il quaranta per cento degli italiani adotta una vita da single, non ci si può stupire più che tanto se a sobbarcarsi fatiche e gioie siano coppie più mature e stabili, forse lontane ormai dai disequilibri delle passioni. Fa pensare quanto dice Marco Griffini, presidente dell'Associazione amici dei bambini. Quale coppia di cinquantenni non vorrà, naturalmente, crudelmente, bambini «più nuovi», più piccoli. La proposta Guidi sembra offrire, dunque, un passaporto a chi ancora vecchio non è ma in prospettiva lo sarà: un premio di consolazione. Credo, come sempre, che si potrà discutere, concretamente, caso per caso. A cinquant'anni i genitori sono ancora «giovani». Di genitori cinquantenni è pieno il mondo, con reciproca soddisfazione bambino-adulto. E per il bambino forse anche con minor rischi di traumi e frottole freudiane. Ciò che a questi bambini può forse I mancare sono le figure a riI dosso dei genitori: i nonni. Sa¬ ranno costretti a «leggerli» nei genitori. I genitori ne saranno riassunto. Potranno sentire la mancanza delle generazioni, il senso del tempo umano. Ma se non lo troveranno in casa lo apprenderanno dal loro compagno d'asilo, di scuola, con famiglia in «ordine». E' un modello del vivere famigliare e non solo che oggi sta cambiando, una rivoluzione migratoria, un mescolarsi di etnie, di squilibri di'popolazioni che fra guerre, epidemie, carestie, vede sconvolti i propri assetti generazionali. Ernesto Caffo, di Telefono Azzurro, mi sembra abbia parole sagge, quando dice: «Si può essere buoni genitori a tutte le età» e «bisogna facilitare l'adozione ma allo stesso tempo è necessario qualificarla». Buon senso e controlli. Si parla anche di «strutture di sostegno psicologico alle coppie», bene, tutto bene. Ma senza esagerare. Chi ha cinquant'anni oggi, tempo fa ne avrà avuti certamente tre, quattro, nove, tredici. Gli sarà accaduto di avere degli amici con figli, di aver visto in tivù, al cinema come si fa ad avere intorno un bambino. Certo non vengono su da soli, tirarli su è fatica non dramma. Non proteggiamoli troppo questi neogenitori cinquantenni altrimenti si afflosceranno subito. Che se la sbrighino, li ringiovanirà. Renard in «Pel di carota» scriveva: «Mica possono essere tutti orfani». Dunque: cinquantenni, fatevi avanti. Nico Orengo goj

Persone citate: Ernesto Caffo, Marco Griffini, Renard