«Sì ai padri nonni no all'istituto» di Daniela DanieleBarbara Palombelli
«Sì ai padri nonni, no all'istituto» «Sì ai padri nonni, no all'istituto» Psicologi e genitori: giusto alzare l'età UN'IPOTESI CHE FA DISCUTERE TUTTI d'accordo: un applauso a chi ha deciso di alzare il limite d'età. Ma i problemi da risolvere in tema d'adozione sono ben altri e prendono il via dal momento in cui gli aspiranti genilori, dopo la trafila (qualcuno dice la «via crucis») cui devono sottoporsi per essere dichiarati idonei, si trovano con il bambino, finalmente «figlio loro». Da quel giorno in poi sono soli: soli ad affrontare le probabili crisi del piccino; soli a dover mettere in equilibrio il grande desiderio di dare amore, la grande stanchezza e spesso la grande paura di sbagliare. Mamma e papà possono avere cinquantanni quando un piccino «rinasce», uscendo dall'istituto per entrare in una famiglia vera? Mino Damato, padre adottivo di una bimba di 7 anni, risponde che «l'età è davvero ininfluente, visto che spesso si danno genitori poco sensibili ai bambini e nessuno se ne preoccupa». Il problema degli anni è giudicato «una sciocchezza» dal giornalista: «Migliaia di bambini aspettano che una mano stringa la loro e li porti via dall'istituto. E se ci sono persone che a 50 o 60 anni sentono di avere affetto da dare e tanta energia ancora da spendere, perché buttar via questa ricchezza?». Lei ha adottato una bimba sieropositiva: come sta adesso la piccola? «Benissimo. E' allegra, serena e in ottima forma. L'amore, probabilmente, è una buona medicina. Eppure i 50 anni io li ho già passati, ho due figli e sono anche nonno...». Franco Debenedetti la pensa più o meno allo stesso modo. Alcuni anni fa adottò due bimbi peruviani. Aveva 45 anni e giura che l'esperienza è stata bellissima: «Sono sempre stato orgoglioso dei miei ragazzi». Un'esperienza che ripeterebbe? «Senza alcun dubbio. Certo, la domanda bisognerebbe farla ai figli, a tutti i bambini che vengono adottati. E' dalla loro risposta che possiamo capire se abbiamo agito per il meglio». Madri e padri a 50 anni: che ne pensa? «Che l'affetto di due genitori, ma anche di uno solo (Debenedetti era single all'epoca e potè avere i bambini grazie alla vecchia legge sull'adozione normale, ndr) è sempre da preferirsi alla vita in istituto». Mamma adottiva, Barbara Palombella apprezza la serietà con cui i tribunali «vivisezionano» i candidati prima di dare un bimbo a una famiglia. E mette il dito sulla piaga: «Trovo giusto che s'innalzi il limite d'età, ma la legge è carente per tutto quanto riguarda il dopo-adozione. Le famiglie andrebbero controllate, ma anche sostenute, mentre, dopo un'istruttoria che dura parecchio e che garantisce la massima serietà nel procedimento, sembra che a nessuno interessi più che accadrà di quei bambini». Perfetta sintonia con Ernesto Caffo, del Telefono Azzurro. Lo psichiatra ricorda che spesso le famiglie, «soprattutto quelle che hanno deciso di adottare un bimbo handicappato», si trovano a do¬ ver fare i conti con grandi difficoltà, ad affrontare crisi psicologiche, e non trovano nelle istituzioni alcun aiuto». Maggior controllo Caffo richiede anche in tema di adozioni internazionali. «Non è stato bello per me - confessa - andare in Argentina e sentirmi dire: voi siete ladri di bambini. Vuol dire che più d'un ragazzino di quelle parti trova ancora famiglia nel nostro Paese in cambio di denaro. Per contro, con quel che sta succedendo in Africa, abbiamo centinaia di migliaia di bambini ufficialmente ricoverati in istituto, in realtà detenuti in veri e propri lager, che nessuno vuole adottare. Perché sono neri». E a questo punto, il dibattito sull'età dei possibili genitori sembra davvero superfluo. Daniela Daniele Per Damato l'età non conta se c'è l'amore Barbara Palombelli: ma la legge va modificata Giornalisti che hanno adottato bambini: Barbara Palombelli e Mino Damato
Persone citate: Barbara Palombella, Barbara Palombelli, Damato, Debenedetti, Ernesto Caffo, Franco Debenedetti, Mino Damato
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