«lo eroe degli yuppies di Russia» di Cesare Martinetti

Lionja è diventato una star con la pubblicità della Mmm, la finanziaria degli scandali Lionja è diventato una star con la pubblicità della Mmm, la finanziaria degli scandali «lo, eroe degli yuppies di Russia» «I miei spot incarnano i piccoli sogni del popolo» L'UOMO DEI SOLDI FACILI MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dove va la Russia? Proviamo a chiederlo a Lionja Golubkov, archetipo televisivo del russo medio, fregato, deriso, derubato da quell'ondata di follia collettiva che gli ex sovietici hanno scambiato per capitalismo ed era invece una gigantesca roulette truccata chiamata Mmm, il primo grande fondo di investimenti precipitato in bancarotta. Centocinquanta milioni di russi hanno guardato la faccia di Lionja nella ventina di spot pubblicitari quotidiani in tivù. Dieci milioni di loro si sono fatti convincere a comprare le azioni della Mmm che ogni giorno, quasi ogni ora, salivano di valore: dai 1600 rubli di febbraio, ai 135 mila di metà luglio. Ora non valgono più niente; Serghei Mavrodi, presidente della Mmm, è in carcere e lancia proclami politici contro il governo. Ieri un centinaio di donne si sono recate davanti alla sede della polizia dov'è detenuto per fargli avere fiori, lettere di incoraggiamento, piatti cucinati in casa. Lionja Golubkov è l'eroe di questo popolo grigio che grazie a quelle azioni ha salvato in questi mesi un po' di potere d'acquisto di salari e pensioni; c'è chi s'è comprato l'auto, chi un pezzo di appartamento, chi gli stivali per l'inverno, proprio come la moglie di Lionja. Lionja si chiama in realtà Vladimir Permiakov, ha 41 anni, viene dalla Siberia, faceva l'operaio, ha all'attivo tre parti in tre film: l'ubriacone, il detenuto (ma solo da comparsa), il capitano dell'Nkvd (ma senza dire una parola). Era disoccupato («Giravo a vuoto») quando l'hanno chiamato per il primo spot Mmm. «Un regalo del destino», dice ora. Da quel momento la sua faccia è diventata la faccia di ogni russo che sperava di intercettare la sua fetta di ricchezza. Vladimù è diventato Lionja, le due persone fanno fatica a distinguersi, parla e risponde un po' come se stesso e un po' come il suo personaggio. Nella sua opinione si riconoscono milioni di persone. E' un fenomeno. Lionja si presenta con una borsetta verde scucita, i sandali, una camicia che non ha mai conosciuto il ferro da stiro, il distintivo di un'associazione monarchica sul petto. Per strada lo riconoscono, lo salutano, gli chiedono consigli. Lionja, com'è cominciata? «A febbraio mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se ero libero». Cosa volevano da lei? «Il regista aveva bisogno di un mugik, un uomo del popolo. Io il popolo lo conosco, il suo mondo interiore, l'intelletto, le emozioni, il sentimento...la spontaneità». Come se fosse un uomo della strada? «Sì, ma uno qualunque non ci sarebbe riuscito. Io ho interpretato il ruolo di Ivan lo scemo com'è in tante favole russe». E com'è andata? «Bene, ero impeccabile, spontaneo, ingenuo. Una settimana dopo la gente già mi fermava per strada e mi chiedeva consigli». E il regista cosa le diceva? «Che ero diventato il motore della pubblicità. Una bella soddisfazione per un attore». Nel senso che aveva interpretato bene la sua parte? «Non ho interpretato, sono diventato Lionja. Sognavo di recitare grandi parti a teatro: il Klestakov di Gogol o il Tartufo di Molière... Ma ho capito che Lionja oggi è importante come loro». Addirittura? «No, di più perché ha un'importanza politica: Lionja è necessario innanzitutto alla Russia. La Mmm viene solo dopo». Vuol dire che Lionja è diventato un leader politico? «Guida il popolo russo. Non è uno che va in piazza a gridare: datemi soldi, lavoro, pane. Ma è uno che cerca e trova un suo posto nella vita, un eroe da imitare». E quali sono gli eroi di Lionja? «Mavrodi, il più grande. Un vero imprenditore, uno che conosce il mercato e che per questo si è fatto tanti nemici. E' il macchinista del treno della perestrojka. E' come il vostro Berlusconi. Anche Eltsin lo teme. Stanno cercando di eliminarlo». E il presidente Eltsin? «Dopo l'amnistia che ha liberato i golpisti, non lo capisco più». E Zhirinovskij? «E' un nemico, un ipocrita che pensa solo ai suoi interessi». Vladimir, lei è diventato ricco? «No, ho quel che mi basta per vivere. Avevo comprato anch'io un po' di azioni Mmm, le ho vendute quasi subito e ci ho guadagnato poco». Adesso che la Mmm è in bancarotta, interpreterà ancora Lionja? «Spero di farlo fino alla fine». Quale fine? «Un lieto fine». Cesare Martinetti «Il presidente Mavrodi è un genio dei fondi di investimento E' come Berlusconi Anche Eltsin lo teme» Azionisti della Mmm brindano alla liberazione di Mavrodi davanti alla sede centrale della società iroTOANSAj

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