Padalino no alle vacanze «forzate»

Padellino, no alle vacanze «forzale» Il giudice dell'inchiesta sulla Finanza era stato mandato in ferie fino al 20 settembre Padellino, no alle vacanze «forzale» Il giovane gip di Mani pulite presenta ricorso e vince UN GIALLO A MILANO AMILANO DESSO sta in vacanza, in Svezia. E forse non sa che le sue vacanze sono ormai diventate un caso, con tanto di dichiarazioni e interrogazioni parlamentari. Sa già, però, che il presidente-facente funzione del tribunale di Milano, Fernando Ciampi, gli ha dato ragione: Andrea Padalino, il gip dell'inchiesta sulla Finanza (e la Fininvest), tornerà al lavoro a Ferragosto. Esattamente come aveva richiesto; esattamente al contrario di quanto aveva disposto il capo del suo ufficio, Mario Blandini. E' una storia, quella delle ferie forzate del magistrato, che ha viaggiato di pari passo con l'iniziativa di Forza Italia (la conferenza stampa mancata di Parenti e Della Valle); e che, al pari di quella, ò rapidamente naufragata. Con un interrogativo non risolto: perché si è tentato di imporre al giovane magistrato le ferie forzate fino al 20 settembre? E' una domanda chiave; e l'unica risposta la potrebbe dare Blandini. Ma il capo dell'ufficiogip di Milano rifiuta di parlare con i giornalisti. Neanche li riceve. Dal suo assistente fa dire: «Il dottore parlerà domani» (oggi, ndr). Incurante, evidentemente, della polemica che si è già scatenata in ambito politico, e che si è sostanziata in un'interrogazione al ministro della Giustizia firmata da cinque parlamentari progressisti. Anche Vittorio Sgarbi, dal canto suo, cerca di scatenare una piccola tempesta. Ma sbagliando bersaglio: sostiene infatti che Padalino sarebbe «succube dei mandarini della procura milanese; vogliono mandarlo in ferie perché stava occupando la scena in modo eclatante». Il che è esattamente il contrario di quanto accaduto, con il pool sconcertato per la decisione di Blandini. I cinque chiedono al ministro se sia sua intenzione «vigilare af¬ finché nell'assegnazione dei provvedimenti relativi all'inchiesta Mani pulite siano rispettati i criteri automatici previsti». Il riferimento non è solo alle ferie forzate di Padalino (con conseguente sua estromissione dall'inchiesta). E' anche a «presunte manovre dirette ad assegnare in via definitiva a Nunzia Ceravolo i procedimenti già trattati dal gip Italo Ghitti». E Nunzia Ceravolo, affermano i parlamentari, fu «unica, insie¬ me al presidente della corte d'appello Piero Pajardi, a votare a suo tempo a favore della nomina di Diego Curtò a presidente vicario del tribunale di Milano, e poi segretaria particolare dello stesso Curtò». Il quale, per chi non lo ricordasse, è il magistrato beneficiato da una «bustarella» nel caso Enimont. Insomma il sospetto di una manovra, che il silenzio di Blandini non aiuta certo a dissipare. Dal canto suo Ghitti, ora al Csm, ribatte a chi (ed era proprio la tesi che si voleva esporre nella conferenza stampa di Forza Italia) sostiene una «scelta» del gip da parte della procura milanese: «La storia di Mani pulite è una storia a sé. Molto spesso da un piccolo episodio nasce un importante filone di indagine. E il fatto che un giudice si trovi ad intervenire in una prima fase dell'inchiesta diventa il fatto che poi incardina su di lui tutto il procedimento seguente. Quindi la scelta di un giu¬ dice non dipende da motivazioni segrete o inconfessabili; dipende esclusivamente da un insieme di circostanze casuali». Il caso ha voluto che Andrea Padalino, 32 anni, fosse il gip di turno la sera in cui il finanziere Francesco Nanocchio venne arrestato in flagrante, con una «mazzetta». Così come il caso aveva assegnato a Ghitti Mario Chiesa e i suoi milioni. Da lì è nata Mani pulite; da Nanocchio il ciclone che ha travolto la Finanza. E fino ad allora quel giovane «applicato» dalla pretura di Monza - che si accollava i turni più sgradevoli, a Capodanno e a Ferragosto, e le inchieste meno eclatanti, in una lunga sequela i piccoli spacciatori e ladruncoli - andava bene a tutti; anche al suo capo. E nessuno si sognava di chiamarlo, spregiativamente, giudice-ragazzino. Poi ha cominciato a dar fastidio... Susanna Marzolla Il magistrato è ancora in viaggio in Svezia Tornerà al lavoro a Ferragosto Andrea Padalino, il giovane giudice per le indagini preliminari dell'inchiesta sulla Guardia di finanza

Luoghi citati: Milano, Monza, Svezia