«Noi i ribelli di Formentera»

«Noi, i ribelli di tormenterà» I turisti italiani protagonisti della notte brava: siamo stati provocati «Noi, i ribelli di tormenterà» «La maxi-rissa? Tutta colpa di un poliziotto» NELL'ISOLA DELLA RIVOLTA TORMENTERÀ DAL NOSTRO INVIATO La Banda dello Scorpione oggi sì è svegliata prima del solito e già alle due del pomeriggio, ai tavolini dell'«hostal Roca Plana», comincia il giro del primo caffè e dell'ultimo sbadiglio. Cecco il pisano, giramondo e nottambulo, crapa pelata e minuscolo orecchino al lobo destro, petto nudo e bermuda, lo scorpione tatuato dall'inguine al fianco, dà l'arrivederci alla sua compagnia di sette toscani. «Deeh!, ci si rivede stanotte all'una, qua davanti». E qui davanti c'è il «Café Bananas», un chiosco in pietra candida poco più grande di un'edicola, un lombricone giallo e verde dipinto sulla parete. Stanotte, come tutte le notti d'agosto, con la banda dello Scorpione saranno almeno quattrocento. Anche martedì notte erano lì, quartiere di Es Pujols, dove i locali aprono alle sette di sera e chiudono a giorno, il panino alla «Baguette», la birra al «Bananas», gli hostal attorno, la spiaggia in tre minuti a piedi. Quattrocento, più una buona metà tra moto e motorini, la strada che si stringe e quel camion dell'immondizia che non riesce a passare, e non può che passare da lì, e vuol proprio passare, e il capo della Policia Locai Andres Ibanez che ha la bella idea di far sgombrare la pubblica via. «Quello se l'è andata a cercare e se l'è meritata», è la sentenza della Banda. «Però è venuto fuori un bel casino, si sa nulla del milanese? Mica lo processeranno!». Quel camion doveva passare. E quando è arrivato Ibanez, il capo degli otto vigili che controllano il traffico dei 25 mila formenteresi d'agosto (gli altri traffici spettano ai 15 della Guardia Civil) lo Scorpione aveva inteso che buttava male. «Già la sera prima era venuto con due vigili. Spostate i motorini! Lasciate libera la strada!». E' vero che qualcuno gli ha gridato «Ciccione!», ma tanto lo è e non avrà capito. E' anche vero che gli hanno urlato dell'altro, e forse avrà capito. Però già la sera prima aveva tirato fuori quella bomboletta di lacrimogeno. L'aveva spruzzata addosso a un gruppetto. Alba Parietti, proprio lei, era appena andata via dal bar del Bananas. «Martedì notte forse c'era...». Quando arriva Ibanez, sulla Peugeot 205 bianca con banda azzurra della Policia Locai, sta buttando proprio male. Dichiara nel suo verbale inviato al sindaco Antonio Serra: appena arrivato sul posto uno dei presenti ha sferrato un colpo al parabrezza, sono sceso e quello stava «intentando agarrarme por el cuello», mi ha messo le mani al collo, e forse era il «milanese». E' qui che Ibanez si affida alla bomboletta di lacrimogeno. Parapiglia, e l'avesse mai fatto. In un amen, forse il «milanese» o forse no, dal finestrino destro arriva sul sedile posteriore della Peugeot una molotov, una lattina di Coca Cola mezza piena di benzina e con uno straccetto acceso. Fuoco! Immaginarsi la scena, in quattrocento contro Ibanez e i due vigili. Immaginarsi l'arrivo dei rinforzi, gli altri sei della Policia Locai più una dozzina della Guardia Civil. Meglio lasciar perdere e ripiegare... «Ma non è finita lì racconta la Banda - sono stati loro ad andare avanti tutta la notte, a organizzare la caccia all'uomo. Si son presi uno spagnolo che aveva visto la scena e se lo sono portato in giro per tutti i locali. Ci facevano uscire e lui doveva riconoscere uno...». Cercavano il milanese, appunto. «Non ha 46 anni come hanno scritto i giornali. Ne ha 26 come me», dice lo Scorpione. Lo conoscete? «Di vista, come tanti. Alto, biondo, riccio. E un po' bullo, via!». Il milanese si chiama Roberto Maria Adago, e il garantismo vacanziero di Formentera è tutto con lui. Talmente tanto da non rendergli un favore. Così tanto da non smentire le voci che lo vogliono rissaiolo, già in lite con gli otto di Ibanez per questioni di multe, schiamazzi e via in crescendo. Per il «Diario di Ibiza», l'isola a mezz'ora di aliscafo, sarebbe un senza fissa dimora che da anni passa tutta l'estate a Formentera. Per Alessandro Negri della torinese Going, il veterano dei tour operator, «una faccia conosciuta, niente di più e niente di meno». Per il sindaco, l'indipendentista Serra, «uno da caricare al più presto su un'aereo per l'Italia». Il «milanese», in tre giorni, è sparito due volte. La prima tra martedì e mercoledì mattina, quando si è presentato alla Guardia Civil di Ibiza dopo una telefonata al consolato italiano di Barcellona. La seconda ieri, quando il consolato ha concluso la mediazione, la Guardia Civil l'interrogatorio e il «milanese» il suo ultimo soggiorno tra Ibiza e Formentera. Foglio di via o libertà vigilata in attesa del processo per «oltraggio e turbativa dell'ordine pubblico», sarebbe l'ultima alternativa conosciuta. Ma a Ibiza nessuno l'ha più visto, a Formentera neppure, nulla risulta a Es Pujols né alla Banda dello Scorpione: «E se si presen¬ tasse stanotte al Blu bar?». Un eroe, il «milanese». Almeno per la Banda e i quattrocento di Es Pujols. «Quest'isola sta diventando peggio di Ibiza. Là c'è troppo e troppa gente, qui non c'è niente e noi non possiamo che ritrovarci negli stessi posti». Lo Scorpione conta: «Ci stanno strozzando con i prezzi e le multe. Affittare un motorino sgangherato costa 50 mila lire, cappuccino e brioche 5 mila». Il sindaco Serra e il comandante Iba¬ nez diventano, se non i nemici, i bersagli. «Uno che dà multe da 30 mila lire se hai la ruota fuori dalla riga bianca, l'altro che vieta di ballare sulla spiaggia e fa spengere la musica all'una di notte tranne che al Tipic, la discoteca dell'ex sindaco». Formentera, per la Banda, sta diventando maledetta: «Ooh!, davanti al Banana c'è la stessa gente che trovi al Caffè Morin di Forte dei Marmi. Si son mai visti lacrimogeni da quelle parti?». Piccola e cara, piccola e sovraffollata dai 25 mila d'agosto, dieci chilometri di strada che la tagliano, più ronzii di motorino che cicale, un vespino dietro l'altro e occhio alle multe. «Il prossimo anno non ci si viene più. Ed è un peccato perché qui si tromba, e di molto...». Piccola e piena di gente e bande, compresi i cinquantenni neri di sole, di camicia e di cappello, le pupille enormi, che fanno la prima colazione alle due del pomeriggio davanti al municipio, su a San Francisco. Il sindaco Serra non ne vuol più sentir parlare. Troppi guai da quel martedì notte. Per un giorno era rimasto zitto e Vicente Serra, il capo del Partito Popolare di qui, ne aveva chiesto la testa: «Il suo silenzio è ragione sufficiente perché presenti le dimissioni. Ne va di mezzo l'immagine dell'isola», aveva protestato il Buttiglione di Formentera. Serra aveva reagito come dappertutto: «E' una strumentalizzazione politica». Poi, il sindaco, si era lanciato in spericolate dichiarazioni: «Basta con questi italiani! Sono due, tre mila, e vengono tutti con la loro moto». Come dappertutto, ieri, smentita: «Equivoci». E allora non potrà che finire con un vertice, già previsto dal sindaco. In municipio un incontro con i tour operator italiani, piuttosto seccati per questa non gradita pubblicità. Sarà anche vero che il sindaco preferisce i turisti tedeschi, famigliole che s'accontentano di mare sole birra e a nanna presto. Ma l'isola ormai è colonia italiana, se la Banda dello Scorpione fa scuola potrebbero esser guai seri, e non solo per i tour operator. A sera, quando lo Scorpione prepara la notte all'«hostal Roca Plana», trova i giornali italiani con le prime notizie da Formentera: «Che esagerati...». Meno male che non ha letto gli spagnoli. «E' tornato il milanese, che si va...!?» Giovanni Cerniti Dopo l'interrogatorio è scomparso il leader della Banda Sarà processato «E' un posto stupendo, ma i prezzi sono alle stelle Non torneremo, anche se qui le ragazze ci stanno» Cronache Venerdì 5 Agosto 1994 13 I turisti italiani protagonisti della notte brava: siamo stati provocati '** *■ % Le spiagge di Formentera, l'isola più piccola delle Baleari Dopo l'interrogatorio è scomparso il leader della Banda Sarà processato Hill Le spiagge di Formentera, l'isola più piccola delle Baleari Qui sopra una delle tante discoteche di Formentera A fianco: una bagnante a passeggio su una spiaggia dell'isola

Luoghi citati: Barcellona, Formentera, Forte Dei Marmi, Ibiza, Italia, San Francisco