«Noi corrotti?» I vigili sono in rivolta di F. Ama.
Sarebbero in testa alla classifica dei «nuovi venduti»: a Roma la Procura apre un'inchiesta Sarebbero in testa alla classifica dei «nuovi venduti»: a Roma la Procura apre un'inchiesta «Noi corrotti?» I vigili sono in rivolta «Il sondaggio della Con/esercenti ci criminalizza» ROMA. Era un sondaggio, solo un sondaggio, innocentemente proposto dalla Confesercenti e altrettanto innocentemente compilato da 425 piccoli e medi imprenditori di sedici province italiane. Si è trasformato in una polemica aspra, accanita, con l'apertura di un'indagine della Procura di Roma e la promessa di denunce penali, quando ieri i quotidiani ne hanno pubblicato i risultati. Il 71,5% degli interpellati ritiene ancora oggi che un imprenditore preferisca pagare una mazzetta per guadagnare tempo e, per il 62% degli intervistati, i vigili urbani sono in testa alla classifica della corruzione che, negli ultimi tempi, sarebbe addirittura aumentata. In altre parole, i vigili urbani sarebbero i nuovi tangentisti dell'era «post Mani Pulite», un'identikit che, oltre a far scattare l'avvio delle indagini preliminari, ha suscitato l'immediata reazione dei vigili. L'Arvu, l'associazione di categoria, ha innanzitutto stig- matizzato la «generalizzazione del giudizio», e invitato i responsabili dell'indagine a «fare nomi e cognomi». Dura anche la risposta del Sulpm, il sindacato dei lavoratori della polizia municipale. «L'attendibilità dell'indagine è del tutto approssimativa, massimalista e sostanzialmente errata nella forma di partecipazione ad una indagine campione. La Confesercenti - prosegue il sindacato dei vigili - ha intervistato per sua stessa ammissione 425 imprenditori che rappresentano lo 0,71% degli operatori del settore presenti nella sola Roma e lo 0,00012% del totale degli imprenditori presenti in campo nazionale, un campione che rappresenta una sparuta particella atomica, se paragonata alla valenza nazionale dei componenti il settore esaminato. Quale attendibilità potrà mai avere - si chiede il Sulpm - una simile campionatura se non quella di distrarre, con una ben orchestrata manovra, l'attenzione del pubblico da altre situazioni ben più gravi e coinvolgenti?». L'Qspol, invece, ha annunciato una denuncia penale nei confronti della Confesercenti. Di fronte a polemiche e denunce, la Confesercenti si è dichiarata disponibile «ad un sereno confronto, utile alla soluzione dei problemi che incidono negativamente sullo sviluppo della nostra economia». Il segretario dell'associazione, Marco Venturi, ha precisato che la piccola corruzione denunciata nell'inchiesta non può in ogni caso suonare «come generale condanna di intere categorie», ma - ha aggiunto - «questo non può significare che i fenome¬ ni di corruzione non devono essere colpiti. Sappiamo che per applicare le leggi 20 vigili urbani sono morti e 200 sono stati feriti e che migliaia di loro sono incorruttibili rappresentanti delle amministrazioni locali, ma proprio questo ci deve indurre a far emergere il fenomeno e quindi incoraggiare le denunce dei singoli casi di corruzione». Stessa posizione («chi sa per favore denunci i casi di corruzione, basta con l'alibi che poi le segnalazioni vengono insabbiate») prende il Comune di Roma, attraverso il vicesindaco Tocci. Solo per quel che riguarda Roma, la Confesercenti, attraverso il suo segretario romano, Vincenzo Alfonsi, ha ritoccato il dato nazionale. ((A Roma - ha detto Alfonsi - il settore che più preoccupa i commercianti è quello degli addetti ai controlli fiscali e tributari. Dal giro non sono esclusi gli altri addetti della burocrazia e delle forze di vigilanza, ma il fenomeno è in diminuzione». Proprio da Roma, invece, i commenti dei vigili hanno assunto tinte più realistiche: «Non si può escludere che su sessantamila vigili urbani ci sia ima percentuale fisiologica di persone che non svolgono correttamente il proprio dovere - ha affermato l'associazione di categoria della città - ma da qui a criminalizzare una intera categoria ce ne corre». Anche il comandante dei vigili urbani di Roma, Arcangelo Sepe Monti, ha escluso una generalizzazione del fenomeno ed ha individuato nella mobilità dei vigili nei diversi quartieri della città un antidoto alla corruzione». [f. ama.]
Persone citate: Alfonsi, Arcangelo Sepe Monti, Marco Venturi, Vincenzo Alfonsi
Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma
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