E D'Alemai cerca l'uomo-Ombra di Massimo Gramellini

E D'Alenici cerca l'uomo-Ombra E D'Alenici cerca l'uomo-Ombra Ma Pilo dice: è una donna che fa paura a Silvio UN LEADER PER I PROGRESSISTI j ROMA I L tribuno, il boy scout o il J professore? E perché non la semi-sconosciuta deputata veneta che fa già paura a Berlusconi? Caccia all'Ombra: passatempo estivo per elettori depressi, in attesa che con l'autunno il gioco dell'opposizione diventi cosa vera. Inventore: Massimo D'Alema, che in un'intervista pre-vacanziera ha invocato un governoombra guidato da un leader del Centro. Il nome? D'Alema non si fa pregare: «Signor Tal dei Tali». Perfetto. Tanto gli interessati hanno capito lo stesso. 0 almeno, credono. Basta catturare il sorriso di Rosy Bindi: «Romano Prodi, vero? Io lo avrei voluto come segretario dei popolari». Ecco un particolare che complica le cose. Il Professore è un professore, non si discute, ma di questi tempi l'etichetta della sinistra de è più d'intralcio che d'aiuto. «Ma no», garantisce il dalemianissimo Franco Bassani- ni. «Prodi è stato vicino anche a Segni. Si può fare. Basta trovare l'accordo su certe cose buttiglionesche come l'aborto». Ma è proprio da quelle parti che arriva il primo stop. Buttiglione e Segni storcono la bocca davanti all'Ombra, rifugiandosi in un gioco di parole: per due cattolici il massimo dello humour: «Non è tempo di ombre ma di luci. Lasciateci fare il polo di Centro. Poi vedremo». Intanto la Caccia all'Ombra prosegue. Nonostante le critiche di Veltroni («è un processo che deve nascere dal basso») e della Bindi («forse sarebbe stato più facile con Veltroni al posto di D'Alema»), tutti gli oppositori del governo ne intuiscono l'inevitabilità. Prodi rimane il favorito, perché a parità di sostanza è quello che ha più immagine («funziona anche in tv!»), requisito decisivo per chiunque aspiri a fare l'Antiberlusconi. Visto dal centro e da sinistra, Prodi è «au¬ torevole, rassicurante, simpatico, sportivo». A pedali: proprio ieri sera l'ex presidente dell'Ili, grande amico di Gianni Bugno, ha tagliato il traguardo di Santiago de Compostela dopo un pellegrinaggio in bici di oltre 800 chilometri. E il 9 agosto si chiuderà nella casa-castello di Bebbio, la sua Arcore, per festeggiare il compleanno fra le montagne del Reggiano in compagnia di don Ciotti, qualche amico e trentadue cugini, separati per sesso in due cameroni intasati dai letti a castello. Se il Prof pedala in testa, altre potenziali Ombre sono in agguato: il sindacalista della Cisl Sergio D'Antoni, ad esempio, più gradito al Centro che ai progressisti. I quali, a sorpresa, al sindacalista preferirebbero un confindustriale: il vicepresidente degli imprenditori Giancarlo Lombardi, attivissimo membro dell'associazione che meglio di ogni altra riassume ii mood della nuova opposizione: i boy scout. Cori, fuochi, chitarre contro il logorio della destra moderna e il frastuono delle sue tv. Dietro a Lombardi e all'aclista Bianchi (e a parte il terzetto presidenziale Amato-Ciampi-Segni, i due ex e il mancato), al Centro avanza la gioventù: l'industriale Aldo Fumagalli. «Eppure nessuno di questi potrebbe mai impensierire Berlusconi». La sentenza ghiacciata è di Gianni Pilo, strappato per un'ora al suo datore di lavoro e | messo su un divano di Montecitorio a lavorare con grafici e sondaggi per l'opposizione. «Prodi non sfonda. Nei miei rilevamenti non va mai sopra il 25% di gradimento, una percentuale che, a parte l'ultimo Bossi, gli italiani non negano a nessuno. Anche le sue lezioni di economia in tv come audience furono un pianto. D'Antoni? Mmm. Semmai Pierre Camiti, ammesso che sia ancora del Centro. Ma per battere Berlusconi ci vuole una persona completamente nuova. Adesso vi dico chi è». Pilo scorre l'elenco fotografico dei parlamentari e punta il dito su una signora bionda di mezza età. «Eccola qua. Elisa Pozza Tasca. Patto Segni, eletta in Veneto. L'ho vista in tv da Sandro Paternostro. Materna ma emancipata. Brillante, ma non sofisticata. Sguardo diretto. Credete a me, questa funziona. Lo farò presente al Dottore». Massimo Gramellini Ma Veltroni: l'alternativa deve nascere dal basso Romano Prodi ed Elisa Pozza Tasca In alto: l'uomo ombra

Luoghi citati: Arcore, Roma, Santiago De Compostela, Veneto