Terrore islamico strage di francesi

C Sorpresi mentre piazzavano un'autobomba, hanno sparato. Da Parigi partono Juppé e Léotard Terrore islamico, strage di francesi Algeri: commando uccide 2 diplomatici e 3 poliziotti ALGERI. Integralismo ancora all'attacco: cinque francesi sono stati uccisi ieri mattina nella capitale algerina. Poteva essere una strage di dimensioni ancora più gravi: i terroristi hanno tentato di far scoppiare un'autobomba in un quartiere residenziale dove alloggiano impiegati e personale dell'ambasciata francese, nel conflitto a fuoco con gli uomini della sicurezza sono morti tre gendarmi e due agenti consolari. E' la prima volta che un gruppo armato dell'integralismo islamico ha uno scontro a fuoco con agenti di un Paese straniero: con le cinque vittime di questo attentato sale a 61 il numero degli stranieri assassinati in Algeria. Mai prima di ieri, però, i terroristi avevano attaccato in forze località presidiate da militari di altri Paesi. L'attacco è avvenuto ieri alle 7,30 nel comprensorio residenziale di Ail Allah, alla periferia Sud-occidentale di Algeri, una serie di villette raggruppate in un parco, circondato da un'alta inferriata, dove risiedono la maggior parte dei funzionari e degli impiegati della legazione francese. Secondo una prima, sommaria ricostruzione dell' accaduto - la zona è attualmente presidiata dagli agenti di polizia algerini, nessuno può avvicinarsi al quartiere, l'ambasciata di Parigi si è limitata a diffondere uno scarno comunicato senza fornire particolari i terroristi, che indossavano le uniformi nere dei «ninja», le speciali forze antiterrorismo, sono arrivati in auto ed hanno aperto subito il fuoco contro i gendarmi francesi di guardia al cancello. La sparatoria si è protratta per alcuni minuti: due gendarmi sono rimasti uccisi, gli altri si sono ritirati, appostandosi al riparo di una villetta. Gli assalitori hanno forzato il cancello: dal varco è entrata un'auto che si è diretta a tutta velocità verso uno degli edifici mentre i terroristi bersagliavano con raffiche delle armi automatiche i gendarmi francesi che a loro volta sparavano con¬ tro la vettura, costringendola a fermarsi. In questo secondo scontro sono rimasti uccisi un altro gendarme e due agenti consolari che, sorpresi dalla sparatoria, cercavano di mettersi in salvo. Un altro gendarme francese è rimasto ferito. I terroristi a questo punto si sono dileguati: gli uomini del servizio di sicurezza si sono avvicinati all'auto e sono riusciti a disinnescare l'ordigno. La vettura era imbottita di esplosivo, se l'azione del commando fosse riuscita si sarebbe verificata una strage. In pochi minuti nella zona sono affluiti i reparti speciali della polizia algerina, il comprensorio è stato isolato, sono stati istituiti posti di blocco nei punti chiave della capitale ma le indagini per identificare gli autori dell'assalto si presentano difficili. E' opinione degli inquirenti che gli attacchi contro gli stranieri in Algeria siano portati dal Gruppo islamico armato (Già), in contrasto con l'Esercito di salvezza islamico (Esl), responsabile invece degli attentati ad esponenti del governo e delle forze dell'ordine algerini. Domenica scorsa in una grotta nei pressi di Algeri la polizia aveva trovato i cadaveri del leader del Già, Abdelkader Hattab, di sua moglie e di nove seguaci, probabilmente massacrati da un gruppo rivale. L'azione terroristica tentata ieri potrebbe essere una risposta del Già a questo eccidio ed alle ripetute condanne mosse dal Fronte di salvezza islamico (Fis) - la formazione politica integralista che nel 1991 aveva vinto il primo turno delle elezioni politiche ed era stata messa fuori legge dai vertici militari di Algeri - contro gli episodi di terrorismo ai danni degli stranieri e che l'altro ieri aveva lanciato un appello all'unità di tutti i gruppi armati sotto le bandiere dell'Els. La gravità dell'attentato di ieri è sottolineata dall'arrivo ad Algeri del ministro dell'Estero francese Alain Juppé e del ministro della Difesa Frangois Léotard, che hanno subito chiesto al governo algerino un'intensificazione delle misure di sicurezza per i circa 25 mila francesi residenti in Algeria, precisando che il governo di Parigi non intende mutare la propria politica di cooperazione con Algeri. I bersagli prefe- riti dagli integralisti sono proprio i cittadini di Paesi che hanno rapporti commerciali molto stretti con l'Algeria: la Francia, che ha già avuto 15 vittime, e l'Italia sono in testa a questa lista. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Martino, deplorando questo nuovo attentato contro cittadini stranieri e ricordando i sette marinai italiani sgozzati il 7 luglio nel porto di Djendjen, ha ribadito ieri che «l'Algeria è uno dei principali partner nella cooperazione». Francesco Fornari I ragazzi di Hamas e del Maghreb scrivono sui muri «La risposta è l'Islam» LA STRATEGIA DEL TERRORE ISLAMICO ASSASSINATI 6 SCRITTORI 9 GIORNALISTI 33 MEDICI 61 INGEGNERI 123 INSEGNANTI 300 P0LIZI0TTI 8 POLITIC! 61 STRANIERI C Algeri, fedeli agitano il Corano fuori della moschea di Kouba

Persone citate: Abdelkader Hattab, Antonio Martino, Francesco Fornari, Kouba