Il Csm si spacca appena nato

Zagrebelsky «Qui ci divideremo sempre. Dovremo abituarci» Su proposta di Scalfaro slitta a oggi l'elezione del vicepresidente Il Csm si spacca appena nato Laici di opposizione contro governativi ROMA. Al primo voto, il nuovo Csm si spacca: da una parte la grande maggioranza dei magistrati e i «laici» prescelti dall'opposizione parlamentare, dall'altra i «laici» indicati dalle forze di governo. In mezzo, astenuti, i giudici di Magistratura indipendente, la corrente più moderata dell'Associazione magistrati. Unica eccezione, negli schieramenti, il voto dell'avvocato Agostino Viviani, eletto su indicazione di Forza Italia, che è andato a sommarsi con quelli della maggioranza dei giudici. La divisione è avvenuta su una questione apparentemente di poco conto, lo slittamento di 24 ore dell'elezione del vicepresidente, ma è indicativa degli schieramenti che potrebbero verificarsi, nei prossimi quattro anni, all'interno dell'organo di autogoverno dei giudici, visto il clima di tensione che c'è tra potere politico e ordine giudiziario. A partire proprio dall'elezione del vicepresidente, per la quale si comincerà a votare oggi- Alla seconda seduta del Consiglio, ieri mattina, era presente il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Ed è stato proprio Scalfaro, che presiede il Csm, a farsi portavoce della proposta di slittamento del voto sul vicepresidente. Il giorno prima tre componenti del Consiglio erano andati a fargli visita, e il Capo dello Stato ha fatto propria la loro richiesta metten¬ dola ai voti. «Poiché mi è parsa motivata - ha spiegato Scalfaro -, sento l'obbligo di sottoporla alla vostra attenzione. Si tratta dell'esigenza, avvertita da molti consiglieri, di poter avere una conoscenza di tutti i loro colleghi, soprattutto di quelli eleggibili alla carica di vicepresidente. Al di là degli aspetti formali e giuridici, mi pare che questa sia un'esigenza condivisibile dal punto di vista umano». Nelle 24 ore in più, i consiglieri avrebbero avuto il tempo di incontrarsi e discutere, ma su questo hanno dissentito i «laici» delle forze di governo. «Essendo questi incontri informali e totalmente liberi - ha sostenuto Sergio Fois, indicato da Forza Italia - l'esigenza di conoscersi meglio mi pare piuttosto aleatoria ed eventuale. Non c'è insomma nessuna certezza che tra oggi e domattina tutti ci siamo conosciuti un po' meglio». Contrario anche l'ex deputato missino Franco Franchi: «Provi a pensare - ha detto rivolgendosi a Scalfaro - ai sospetti che si potrebbero ingenerare. Qualcuno potrebbe pensare che in queste riunioni si possa lottizzare la nomina, ripristinando una prassi da "prima Repubblica" che tutti, a cominciare da lei, non vogliamo assolutamente percorrere». Ma Scalfaro ha risposto di ritenere che chi ha avanzato la richiesta fosse mosso «da preoccupazioni semplicemente umane, non da altre motivazioni». E il rappresentante dei Movimenti riuniti Vladimiro Zagrebelsky ha spiegato: «In quest'aula ci si spaccherà sempre. Dovremo abituarci, nella nostra vita ordinaria, a dividerci. Ciò è assolutamente normale». Alla fine si è votato, e la divisione c'è stata: 24 sì al rinvio, 5 no, tre astenuti. Nelle riunioni interne e riservate di ieri e di oggi si cerca un nome per la vicepresidenza. Un candidato sicuro non c'è ancora; al primo voto, i «laici» progressisti, Magistratura democratica e i Movimenti riuniti sceglieranno Carlo Federico Grosso, mentre i «laici» espressione della maggioranza di gor verno potrebbero dividersi tra Fois e Pazzaglia, rappresentante di An. Ago della bilancia sono gli otto voti di Unità per la Costituzione. Da giorni, comunque, si fa il nome di Alberto Capotosti, il costituzionalista prescelto dal partito popolare: un candidato dell'opposizione parlamentare che potrebbe raccogliere i consensi dei giudici e anche dei «laici» di sinistra. [gio. bia.] Zagrebelsky «Qui ci divideremo sempre. Dovremo abituarci» Vladimiro Zagrebelsky (a destra) e Italo Ghitti (sopra): sono due dei nuovi membri del Csm

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