Il Sud non coccola i turisti; la pericolosa soglia della normalità

Quanto pesa la temperatura non pervenuta lettere AL GIORNALE // Sud non coccola i turisti; la pericolosa soglia della normalità Turisti «gabbati» all'autogrill Tutti gli anni i nostri sensi (orecchi, occhi) sono bersaglio di pubblicità turistiche che esaltano le qualità paesaggistiche e artistiche del Sud d'Italia. Poi, leggendo l'interessante e realistico vostro articolo del 22/7/94 «Turisti, attenti all'autogrill» mi domando se nei luoghi di villeggiatura il turista è coccolato oppure «gabbato» dalla stessa, non ben definita capillare, organizzazione turistica. Tutto è commercio, tutto può avere un prezzo... quindi l'automobilista in autostrada e il turista sul luogo di villeggiatura dovrebbero «bovinamente» accondiscendere a questa politica estiva? Sulla costa nord-occidentale, ad esempio, ove ho il piacere di trovarmi per le vacanze, ho constatato l'uniformità del prezzo al rialzo della benzina super a L. 1735 al litro. Come ben specificato dall'Adusbef, le società parlano di maggiori costi di distribuzione; ma i porti e le industrie per la lavorazione del petrolio vi sono anche nelle regioni dell'Italia meridionale e Scalea Diamante - Cirella... dovrebbero essere maggiormente favorite rispetto alla mia città di appartenenza, Torino, ove la super viene venduta a L. 1675! Cosa fare? Per il momento... uso la bicicletta! Laura Abrigo, Cirella ICs) La Regina del Lago tra falò e rottami Desidero segnalare al sindaco di Stresa quanto purtroppo ho recentemente osservato lungo i litorali del suo Comune, che a mio avviso è di grave detrimento all'immagine turistica di Stresa di fronte ai tanti villeggianti italiani e stranieri. Sabato 23 luglio l'unica spiaggetta dell'Isola Superiore dei Pescatori appariva del tutto ingombra e deturpata da un gran mucchio di rifiuti e cartoni. Le panchine della punta panoramica erano in gran parte divelte ed amigginite, i giochi dei bimbi quasi del tutto fuori uso, ed ovunque si notavano rifiuti e vetri rotti. Analogo triste spettacolo di squallore, sporcizia ed abbandono ci ha purtroppo accolto anche nella spiaggia antistante 0 bar Verbanella (vetri rotti e sporcizia ovunque) e ancor peggio nel piccolo Lido alla partenza della Funivia del Mottarone (rifiuti, tracce di vecchi falò, rottami, erbacce). Mi domando perché mai gli arenili, che potrebbero essere una delle principali attrattive di Stresa, la Regina del Lago, debbano invece essere tanto trascurati ed abbandonati. Conto nel suo intervento, che spero possa rendere ai tanti affezionati ammiratori di Stresa uno dei piaceri che la vostra bella città può offrire. Emanuela Locati Heilbron Milano Psichiatria scienza inesatta Vi scrivo su un argomento che mi sta preoccupando: le violenze psichiatriche di cui parecchi cittadini stanno venendo a conoscenza grazie anche all'opera e all'impegno del Comitato dei cittadini per i diritti dell'uomo (Ccdu). Non dimentichiamoci che la psicologia e la psichiatria sono scienze inesatte e ciò è dimostrato osservando alcuni loro risultati: trattamenti brutali e condizioni a dir poco disumane imposte ai loro pazienti. Questo è stato ampliamente documentato e provato attraverso i blitz effettuati nei manicomi di Trapani, Napoli, Nocera Inferiore, Rieti ecc. dal Ccdu con la collaborazione dell'onorevole Ronchi e del senatore Franco Greco. In Germania e nei Paesi dell'Europa dell'Est viene tuttora usata una terapia allucinante: elettroshock per bambini che presentano malattie mentali. Vorrei in proposito citare un passo del libro scritto dal dott. Roberto Cestari, presidente del Ccdu, che mi ha fatto riflettere: «Lo scopo dell'elettroshock (secondo i suoi sostenitori) è di creare una forte crisi convulsiva. Perché allora curare l'epilessia? Se le crisi convulsive fanno bene, i farmaci antiepilettici non dovrebbero più essere somministrati. In realtà, qualsiasi medico sa bene che le crisi convulsive sono deleterie e danneggiano chi le subisce. Che coloro che somministrano l'elettroshock siano coscienti del danno cerebrale che provocano è cosa evidente, altrimenti non lo avrebbero mai usato come stru¬ mento punitivo. Fu utilizzato anche nei lager nazisti» (Roberto Cestari, L'inganno psichiatrico, Sensibili alle foglie, Roma, 1994, pag. 87). La mia paura è che se la psichiatria andrà avanti di questo passo etichetterà come malattia ogni manifestazione non ritenuta «normale» e ciò potrebbe diventa¬ re veramente pericoloso se si considera che qualsiasi persona può attraversare nella propria vita periodi di crisi o di sconforto passeggeri (perdita di una persona cara, bocciatura, difficoltà coniugali, ecc.) rischiando di superare in questo modo la soglia della «normalità» (stabilita da chi?) e di ritrovarsi così nelle mani di qual¬ che psichiatra desideroso di appiopparti qualche scarica elettrica come cura. Stefania Bertasa, Bergamo Il jazz è sparito nella marmellata Fino a qualche tempo fa il quarto canale della filodiffusione trasmetteva musica leggera per tutti i gusti, opportunamente divisa per generi e per fasce orarie; al jazz era riservata l'ultima fascia, dalle 22 alle 24. Da circa due mesi (c'erano ancora «i professori») è cambiato tutto: hanno «frullato» i vari generi e abolito le fasce. Ne è venuta fuori una marmellata mista, con prevalenza dolciastra di canzoni all'italiana. Fosse una scelta editoriale, pazienza: una castronata opinabile. Ciò che è inaccettabile, però, è che in questo rimescolamento è sparito il jazz; abolito del tutto, fatto fuori senza lasciare traccia. Diciotto ore di canzonette ma jazz «nisba». Sulle prime ho pensato che lo avessero spostato sul quinto canale, che essendo riservato alla musica seria e «cult», poteva ben essere una sede alternativa e, a mio parere, anche quella giusta. Neanche per sogno. A questo punto vorrei chiedere al nuovo consiglio d'amministrazione della Rai di aggiungere la seguente quisquilia alle tante incombenze della propria agenda. Fare una telefonata al solerte capetto che aveva preparato la marmellata in anteprima, per dirgli che - ora che i giochi sono fatti - si sbrighi a restituire il maltolto agli abbonati (al canone radio e al servizio accessorio Sip), ridandogli spazio, possibilmente sul quinto canale: chi ama Mozart ama anche il jazz, e viceversa. Perché c'è qualche «degenerato», come il sottoscritto, in crisi di astinenza e con cattivi pensieri... (penso al «St. Louis Blues» che potè circolare in Italia, verso il 1935, ma tradotto in... ariano come «Le malinconie di San Luigi»). Spero proprio di non averla azzeccata. Danilo Ceccone, Trieste Zolla e le categorie politiche Sulla pagina di domenica compare un articolo dove Neirotti mi intervista sulla polemica forsennatamente accesa tra Segre e Calasso, ma purtroppo c'è stata un'alterazione di ciò che dissi, per cui risulto pressoché insensato. Menzionai di conoscere Calasso da quand'era studente, non viceversa, da quand'ero studente io; proseguivo osservando che le categorie politiche non portano se non alla confusione quando applicate ad altro campo, per esempio alla letteratura. Elémire Zolla 2540 lire al minuto in difesa degli animali Il numero telefonico citato da Paolo Querio nell'articolo «Pellicce, B. B. sfida Sofia» del 28 luglio scorso, non è «verde» e, quindi, gratuito. Il numero 144.11.6484, a cui si può esprimere la propria opinione sulla scelta della Loren di pubblicizzare l'uccisione di animali per farne pellicce, costa 2540 lire al minuto più Iva ed i proventi della Lav sono tutti impiegati nelle campagne informative a difesa degli animali. Gianluca Felicetti Ufficio Stampa Lav Lega antivivisezione, Roma Nel finale il ciclone Ho letto con qualche stupore l'articolo dal titolo «Su Palazzo Chigi il ciclone delle voci» (La Stampa del 28 luglio), siglato m.t.m. Non ho mai sostenuto, né con redattori del vostro giornale né con altri, le affermazioni che mi vengono attribuite nella parte finale dell'articolo. on. Carmine Nardone, Roma L'onorevole Nardone sa bene di aver parlato con me e di aver detto esattamente quello che io ho poi scritto. {m. t. m.j