Trappola di fuoco nel poligono di tiro
Ancora dubbi sulle cause dell'esplosione f i nel bunker che ospita le esercitazioni La vittima aveva 25 anni. Intossicati altri nove militari che cercavano di salvare il collega Trappola di fuoco nel poligono di tiro Milano, muore carabiniere MILANO. Tragedia nella caserma «Montebello» a Milano. Un carabiniere è morto asfissiato e altri nove sono rimasti intossicati dopo un incendio sviluppatosi nel poligono di tiro, all'interno dell'edificio di via Vincenzo Monti. Il carabiniere morto si chiamava Giuseppe Manco, 25 anni, ed era originario di Gallipoli, in provincia di Lecce. Era in servizio da sei anni e apparteneva al gruppo di Lodi. Le fiamme si sono sviluppate al piano terreno, in un bunker di circa 400 metri quadrati. L'incendio è scoppiato alle 8,45 all'improvviso, secondo quanto hanno riferito alcuni militari che si trovavano nella sala antistante il poligono di tiro, dalla quale è separata da un pannello in vetro antiproiettile. Giuseppe Manco, entrato da solo, stava predisponendo il materiale per le esercitazioni, quando improvvisa c'è stata una fiammata seguita da una sorda deflagrazione e dall'incendio. Il fuoco si è propagato immediatamente alle sagome di legno, al materiale fonoassorbente e all'impianto elettrico. I colleghi di Manco, udite le sue grida di aiuto, sono subito accorsi, nonostante le fiamme e il fumo che in un attimo aveva saturato il locale. Lo hanno trovato per terra nella metà del galleria di tiro: il giovane istintivamente avrebbe cercato scampo dalla parte opposta della zona della fiammata, senza rendersi conto che la zona era «cieca» e non aveva alcuna uscita. Il militare, infatti, è morto per asfissia e conseguente arresto cardio-circolatorio. Anche i suoi compagni, venuti a soccorrerlo, sono rimasti lievemente ustionati ed intossicati dal fumo. Sono stati portati in due ospedali (il San Carlo e il Fatebenefratelli), dove alcuni di loro sono stati medicati e dimessi subito, altri poche ore dopo. Si tratta, secondo un elenco diramato dalla Protezione Civile, del tenente Giuseppe Donnaruma, del maresciallo Rosario Scalzo e dei militari Giorgio Barni, Giuseppe Ucci, Amerigo De Pasquali, Giovanni Bruno, Giuseppe Germano, Fortunato Antonuzzi e Antonio Principe. Sul posto sono intervenuti con grande tempestività, a pochi minuti dall'allarme, i vigili del fuoco, che hanno hanno tentato di rianimare, ma inutilmente, Giuseppe Manco, e con forti getti d'acqua dagli idranti hanno spento le fiamme. Sulle cause della disgrazia viene esclusa l'origine dolosa. A provocare l'incendio, secondo una delle ipotesi, potrebbe essere stata la saturazione dell'ambiente con il pulviscolo accumulatosi in esercitazioni eseguite nei giorni precedenti. Secondo l'ispettore regionale dei vigili del fuoco della Lombardia, Leonardo Corbo, la causa che ha provocato la fiam¬ mata dovrebbe essere «elettrica o meccanica»: un interruttore della luce, l'accensione di una sigaretta, la messa in azione delle porte in ferro automatiche del poligono. Le cause comunque saranno accertate dalla commissione di esperti. Il poligono di tiro della «Montebello» è considerato il più importante della Lombardia: ed è qui che si esercitano nell'uso delle armi i militari in forza nelle varie stazioni della regione. Ieri mattina erano arrivati per le esercitazioni, già programmate da tempo, una decina di militari del gruppo dei carabinieri di Lodi. Poche ore dopo la disgrazia il ministro dell'Interno Roberto Maroni si è recato nella caserma dove è avvenuto l'incidente. Il ministro era accompagnato dal prefetto di Milano, Giacomo Rossano, dal direttore generale della Protezione Civile, prefetto Elveno Pastorelli, e dall'ispettore regionale dei vigili del fuoco, Leonardo Corbo. Maroni, dopo il sopralluogo, ha deciso che saranno costituite due commissioni d'inchiesta che dovranno valutare le cause di quanto accaduto, e per evitare che casi simili si verifichino in futuro in altri poligoni. Una commissione, costituita da artificieri dell'Arma, da esperti dell'esercito e da tecnici dei vigili del fuoco dovrà occuparsi degli accertamenti sullo scoppio verificatosi al poligono milanese. La seconda commissione, affidata al prefetto Elveno Pastorelli, dovrà occuparsi della prevenzione degli incendi nei poligoni di tiro. Questa commissione, composta da tecnici e integrata da esperti del ministero della Difesa, dovrà esaminare le condizioni e i criteri di sicurezza di tutti i poligoni di tiro esistenti in Italia e proporre eventuali norme per garantire la sicurezza dei poligoni stessi. Infine, a rendere omaggio alla salma di Giuseppe Manco, è giunto a Milano il generale Luigi Federici, comandante generale dell'Arma dei carabinieri, [r. cri.] f i Ancora dubbi sulle cause dell'esplosione f i nel bunker che ospita le esercitazioni Sotto, Giuseppe Manco, morto nell'incendio. A fianco il ministro Maroni all'uscita dal poligono di tiro
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