«Haitiani siamo in guerra contro il mondo»

f Proclamato lo stato d'assedio, ma la Casa Bianca fa sapere che l'invasione non è imminente f Proclamato lo stato d'assedio, ma la Casa Bianca fa sapere che l'invasione non è imminente «Haitiani, siamo in guerra contro il mondo» E ilpresidente fantoccio si appella ai demoni voodoo WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Giunta militare di Haiti ha dichiarato lo stato d'assedio e annuncia di prepararsi a difendere l'isola da una possibile invasione americana. Si racconta che il generale Raul Cedras, capo della giunta, sia andato domenica a ascoltare messa in una chiesa metodista dopo il voto con cui l'Onu ha autorizzato la costituzione di una forza multinazionale per rovesciarlo. Uscito dalla chiesa, Cedras avrebbe detto: «Dopo questo servizio religioso, sento di aver la forza necessaria per difendere il Paese». Deve essersi trattato di una messa di miracolosa potenza, dal momento che le truppe haitiane non avrebbero alcuna speranza di poter resistere all'attacco di almeno 15 mila uomini ben armati. Ma la dichiarazione di Cedras sembra anticipare che i militari non intendono abbandonare il campo spontaneamente. Il presidente-fantoccio Emile Jonassaint, un ex giudice nelle mani dei militari, ha annunciato ieri lo stato d'assedio, definendo la risoluzione dell'Onu «arbitraria, iniqua e contraria al diritto internazionale». Jonassaint non ha precisato che cosa esattamente lo stato d'assedio comporti, ma alcune stazioni radio hanno annunciato che, da ora, ogni potere civile è nelle mani dei militari. Questo, di per sé, non costituisce un grande cambiamento. Dopo aver riconosciuto che un'invasione potrebbe «ridurre Haiti in cenere in pochi minuti», Jonassaint è passato dal francese al creolo invocando «protettori che nessuno conosce», un'allusione alle forze occulte voodoo. Nell'isola venne proclamato lo stato d'assedio un'altra volta, quattro anni e mezzo fa, sotto il governo militare del generale Prosper Avril. «Tutto il mondo ha dichiarato guerra a Haiti», ha detto il presidente Jonassaint nel suo appello televisivo. «Settantanove anni dopo l'invasione della nostra terra da parte dei marine americani - ha continuato - c'è una nuova minaccia di invasione e di occupazione del nostro Paese». Jonassaint ha concluso il suo messaggio con un appello alle armi rivolto al popolo: «Posti di fronte all'intollerabile, vi chiedo di mettere da parte le vostre passioni politiche e di assumere orgogliosamente e coraggiosamente il nostro dovere di haitiani». Secondo quanto si è potuto capire, l'eco dell'appello è stato modesto. Anche chi nutre qualche timore sugli effetti di un'intervento militare straniero, anche chi non è convinto sostenitore di Jean-Bertrand Aristide, il Presidente eletto ora in esilio e sulla strada del ritorno, spera comunque che succeda qualcosa in grado di far cadere la giunta di Cedras. Il Paese è ormai completamente isolato, dopo la partenza sabato dell'ultimo volo Air France, la sola compagnia che aveva continuato bisettima- nalmente a tenere l'isola collegata al resto del mondo. L'embargo economico sta colpendo severamente. L'unico bene che riesce a entrare di contrabbando attraverso il confine con la Repubblica Domenicana è la benzina, che costa tuttavia un prezzo esorbitante. C'è poco da mangiare e sono ormai introvabili le pile necessarie per far funzionare le radio portatili, fondamentale fonte di informazione in questa situazione. Il cimitero di Port-au-Prince viene regolarmente saccheggiato. La gente porta via, per rivenderle, le maniglie d'ottone delle bare. Molti danno la caccia ai denti d'oro dei cadaveri e il cimitero è diventato un accumulo all'aria aperta di frantumi di bare squarciate e anche di ossa di defunti. La possibilità di un'invasione sembrava ieri meno imminente che in un primo momento. Per una decisione definitiva è tuttavia questione di settimane. Alla Casa Bianca dicono un mese. «Il Presidente deve lavorare per preparare gli americani», ha detto ieri la portavoce Dee Dee Myers. Nel frattempo, il governo argentino ha offerto l'invio di 600 uomini per partecipare alla forza multinazionale. Si parla anche di un piccolo contingente della Giamaica. Ma, nella sostanza, si tratterebbe di un'operazione quasi interamente americana. Paolo Passarmi f Il capo della Giunta, generale Cedras è andato a Messa, e uscendo ha dichiarato «Adesso sento di avere trovato la forza necessaria per difendere il mio Paese» Gli obiettivi-chiave sono situati l'uno accanto all'altro nel centro di Port-au-Prince. Includono: il palazzo nazionale, l'alto comando militare, le caserme e il quartier generale della polizia ricchi vivono sulle < Pétionville. Il generale potrebbe fuggire qui i trovarsi isolato e impossibil raggiungere l'aeroporto Il capo della Giunta, generale Cedras è andato a Messa, e uscendo ha dichiarato «Adesso sento di avere trovato la forza necessaria per difendere il mio Paese»

Luoghi citati: Haiti, Washington