Lo Scarabeo da 150 miliardi di Stefano Bartezzaghi

Lo Scarabeo da 150 miliardi La Mattel batte il produttore di Monopoli e «compra» il gioco Lo Scarabeo da 150 miliardi 1bambini litigano con i secchielli e le biglie, fra lo sconcerto delle madri: «Non prendere quel gioco, che è mio». Ci sono multinazionali che stanno facendo lo stesso, in queste settimane: ma per poter dire «nessuno tocchi il mio gioco» spendono pacchi di miliardi. Il gioco non è una formina: si chiama Scrabble, e in Italia è noto nella variante (apocrifa) dello Scarabeo. La storia è anche appassionante. Dagli Anni Cinquanta lo Scrabble era appannaggio della britannica Spear & Sons. Malgrado la ragione sociale, Francis Spear di figli non ne ha, e forse per questo stava per cedere un quarto delle azioni alla Hasbro, la casa che controlla giochi come Monopoli, Cluedo, Trivial Pursuit, Risiko. La Hasbro sarebbe diventata padrona del campo, poiché deteneva già più di un quarto della Spear, e aveva i diritti dello Scrabble per il Nord America e per l'Australia. L'offerta era di nove sterline per azione. Spear aveva chiesto tre giorni per valutare eventuali offerte pubbliche d'acquisto. Al tramonto del terzo giorno, la Mattel - concorrente della Hasbro - contatta la banca d'affari che si occupa della vendita. A dieci minuti dalla mezzanotte, offre una sterlina in più per azione. La Hasbro ricorre (a mezzanotte negli uffici non c'era nessuno, l'offerta non era valida). Il giudice le dà torto. La Hasbro rilancia: 11 sterline. La Mattel ne offre 11 e mezzo, e il 15 luglio, con 62 milioni di sterline (circa 150 miiardi di lire), si porta a casa i tre quarti della Spear & Sons. Lo Scrabble, dunque, varrebbe quasi duecento miliardi di lire, e un simile prezzo è perfettamente giustificato dalla merce. Lo Scrabble è attualmente commer¬ cializzato in 35 lingue, ha versioni in Braille, e ne circolano un centinaio di milioni di confezioni, nel mondo. Il punto è che comprare un gioco non è come comprare una squadra di calcio: assomiglia più all'assurdo di acquistare un intero campionato, o addirittura l'idea platonica di campionato. Si può? Si può. Su questa vertigine proprio lo Scrabble meriterebbe un piccolo romanzo fiume. Il capitolo iniziale sarebbe ambientato negli anni della Depressione, quando l'architetto Alfred Boots inventò il gioco e ne vendette i diritti per quattro soldi (di lì a poco avvenne il boom). Ci sarebbe anche un capitolo italiano, con la lunga querelle legale sulla versione italiana, detta Scarabeo. L'ultimo capitolo, salvo appendici future, è dedicato a quel geniale stratega della Mattel che, giocando a Monopoli contro i proprietari del Monopoli, ha vinto lo Scrabble. Stefano Bartezzaghi

Persone citate: Francis Spear, Monopoli, Spear

Luoghi citati: Australia, Italia, Nord America