LA TREGUA DI MEZZA ESTATE di Marcello Sorgi

Il leader leghista: una fondazione autonoma gestisca Fininvest LA TREGUA DI MEZZA ESTATE LA tregua chiesta da Berlusconi, con l'impegno di risolvere al più presto il problema della separazione del suo ruolo pubblico dai suoi interessi privati, ha tutta l'aria di non essere duratura. Reggerà per un po', specie se martedì alla Camera, sfiniti dal caldo e dall'attesa delle vacanze, i parlamentari rinunceranno a riaprire le ostilità contro il governo del Cavaliere. Ma alla ripresa non ci sono molte ragioni per sperare in un periodo più tranquillo e più adatto ad affrontare i guai dell'economia italiana. C'è da aspettarsi, anzi, un ritorno in grande stile della conflittualità, e tutto in chiave elettorale. A spingere verso un richiamo alle urne degli elettori, a soli quattro mesi da consultazioni politiche generali - le prime, non dimentichiamolo, svolte con la nuova legge, che avrebbe dovuto assicurare, oltre alla chiara scelta di una maggioranza, l'insediamento di un governo stabile - non è solo l'appuntamento, già previsto per la prossima primavera, con una larga tornata di amministrative. E neppure il desiderio, espresso continuamente ormai da tutti i leader politici (incluso i! neo-segretario del ppi Rocco Buttiglione), di toccare un'altra volta il polso agli elettori, per ristabilire nuovi rapporti di forza. A complicare il quadro di un governo che, oltre che in Parlamento, ha i suoi problemi anche sul piano istituzionale - come dimostrano le continue puntualizzazioni del Quirinale sulle iniziative di Palazzo Chigi - e in arrivo una nuova ondata di referendum. Le firme per il primo, che contiene la richiesta di abrogazione della legge Mammì, e potrebbe trasformarsi in una sorta di consultazione prò o contro Marcello Sorgi CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Di Mezza, Mammì, Rocco Buttiglione