«L'Fbi incastri Bernstein la sua musica è comunista»

Gli archivi rivelano una caccia durata 30 anni. Tutti i Presidenti sapevano, Kennedy incluso Gli archivi rivelano una caccia durata 30 anni. Tutti i Presidenti sapevano, Kennedy incluso «L'Fbi incastri Bernstein la sua musica è comunista» defessamente fino agli Anni 70. Tutti i presidenti del periodo, compresi John Kennedy e Lyndon Johnson, ne erano informati e non fecero nulla per fermarla. Il traditore andava smascherato. E con tutti i mezzi possibili. Non c'era nulla da smascherare, salvo l'innata vocazione del musicista di abbracciare pubblicamente tutte le cause progressiste che gli venivano presentate. Ma, nel '43, Bernstein aveva fatto un «errore» che segnò l'inizio di tutta la storia: spedì un messaggio di saluti all'organizzazione American Youth for Democracy. L'Fbi ne concluse che il musicista era «collegato» al gruppo, bollato assieme a altri 12 come «comunista» dal ministero della Giustizia. Prese così il via un lungo lavoro d'indagine, condensato in un enciclopedico rapporto, 666 pagine, del quale sono state ottenute in base al Freedom of Information Act dall'Unione americana per le libertà civili, che le ha rese pubbliche. Lette oggi, quelle pagine appaiono un documento di meticolosa follia. L'anno dopo l'errore dei saluti, si apprende che Bernstein partecipò all'organizzazione di una cena per un vignettista di un giornale ebraico classificato dal rapporto come «quotidiano yiddish comunista». Un anno dopo ancora, il musicista firmò un appello-inserzione dei Vete- rani delle Brigate Abramo Lincoln, considerati «sovversivi» per un eccesso di passione antifascista. L'uomo andava tenuto sott'occhio, anche perché nel frattempo aveva dedicato un musical alla «Spagna libera» e fungeva regolarmente da giudice in audizioni organizzate dal National Negro Congress. In aiuto ai sospetti dell'Fbi vennero poi un paio di dirigenti del fantomatico partito comunista americano, che, per dare I | | I Léonard Bernstein, per 30 anni una delle | bestie nere della Cia. Nelle foto piccole | da sin. Kennedy e il capo della Cia Hoover mento, Donald Lee Cox, che in seguito verrà ricercato per omicidio. L'Fbi in questo caso prende in seria considerazione un'ipotesi già avanzata in precedenza: incastrare Bernstein. Il rapporto registra la proposta di far filtrare a «stampa compiacente» certe informazioni riservate sull'artista. Edgar Hoover, tuttavia, blocca l'operazione. L'unica cosa che succede è che la casa di Bernstein viene messa sotto assedio da manifestanti ebrei che denunciano la sua amicizia con le Pantere nere. Si scoprirà poi che gli «ebrei» arrabbiati erano agenti dell'Fbi. Sarebbe potuta andare peggio. Il rapporto non contiene una riga sulle note ambiguità sessuali di Bernstein. Figurarsi se da qualche parte non esiste, su questo aspetto, un altro malloppo dell'Fbi sul cui materiale si sarebbero potute costruire tante belle macchinazioni. nista di ferro, non fa obiezioni. Come non ne fa Johnson nel '68, anche perché Bernstein appare molto attivo nei movimenti contro la guerra in Vietnam. E, finalmente, la costanza viene premiata. Nel '70, il musicista e la moglie aprono la loro casa di Park Avenue a New York per una cena nella quale vengono raccolti 10 mila dollari a favore delle Black Panther. Presente è anche uno dei dirigenti del movi¬ lustro all'organizzazione, si appropriarono pubblicamente di Bernstein come regolare iscritto. D'altra parte, non aveva la moglie dell'artista, Felicia, subaffittato l'appartamento a qualcuno che poi risultò essere appartenuto al partito comunista? All'Fbi non sfuggiva nulla, neppure che «Bernstein e la sua orchestra hanno ricevuto una calda accoglienza dai russi» durante una serie di esibizioni in Unione Sovietica. In realtà, Bernstein non aveva mai aderito a nessuna organizzazione. Si considerava genericamente socialista, ma non comunista. Soprattutto era un libertario radicale, che aderiva senza pensarci un minuto a tutte quelle che gli sembravano buone cause. Infatti, nel '54, il rapporto registra sfiduciato che su Bernstein comunista non salta fuori niente. Ma l'indagine continua e, nel '61, Kennedy ne viene informato. Anticomu¬ Paolo Passarmi

Luoghi citati: New York, Spagna, Unione Sovietica, Vietnam