A Genova

A Genova A Genova Gdfe manager 19 arresti GENOVA. Un tornado s'è abbattuto sulla guardia di Finanza genovese. Per bustarelle da un miliardo sono finiti ieri mattina in carcere due ufficiali, un maresciallo, mentre altri nove loro colleghi sono stati indagati a piede libero. L'accusa di corruzione ha portato in cella anche tre commercialisti, un avvocato (ex capitano della Finanza), un dentista, e nove fra imprenditori e amministratori di società. Tre di loro sono sfuggiti alla cattura. Sono stati 19 gli ordini di custodia cautelare firmati dal giudice delle indagini preliminari Paolo Gallizia, sei in meno di quelli richiesti dai sostituti procuratori. L'inchiesta genovese non deriva da analoghe indagini della procura di Milano, ma nasce autonomma da una costola di Colombopoli che nel maggio scorso aveva fatto finire nel penitenziario di Marassi ben undici uomini delle Fiamme Gialle fra ufficiali e marescialli. Le società più note coinvolte nel blitz sono la Piaggio (avrebbe pagato una mazzetta da 60 milioni) la Paimera (50 milioni) e la CoopLiguria (80 milioni), la Mira Lanza (120 milioni). Le manette sono scattate per: il colonnello Claudio Rinaldi, il capitano Giuseppe Affinito, il maresciallo Antonino Cammarata; i commercialisti Vittorio Salmoni, Giovanni Dall'Aglio, Roberto Bini; l'ex capitano Gianenrico Perruzzo (che ora lavora in uno studio legale); il dentista Ferrante Mirelli, e gli imprenditori o amministratori di società Luigi Beone, Carlo Ronco, Adolfo Valsecchi, Giovanni Poggi, Eiaico Conti, Alfredo Konrad, Ri de Roxby, Angelo Masserini. Per molti di loro il giudice Paolo Gallizia, dopo l'interrogatorio, ha firmato l'ordine di scarcerazione perché avrebbero ammesso le accuse. Sono così subito tornati a casa Beone, Salmoni, Mirelli, Bini, Valsecchi, Dall'Aglio, Roxby, mentre anche per altri sarebbe imminente la scarcerazione. [a. 1.1 ono edilizio: è un errore

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