«Il Ruanda mi ha cambiato la vita»

Niki Lauda racconta la sua missione umanitaria nel cuore dell'inferno africano Niki Lauda racconta la sua missione umanitaria nel cuore dell'inferno africano «Il Ruanda mi ha cambiato la vita» Autobomba Età, strage a Madrid Tre morti, 15 feriti, salta in aria un generale SONO sempre stato un tipo abbastanza insensibile. Mi facevo i fatti miei, pensavo alle corse, agli affari. Quand'ero pilota, avevano anche detto che mi comportavo da coniglio e che ero un taccagno terribile. In verità non era una questione di coraggio. Mi pare di avere dimostrato, dopo l'incidente del Nùrburgring che potevo essere capace di superare la paura. Il mio comportamento è sempre stato dominato dalla logica, dal cervello, più che dalle emozioni. Così quando discutevo di soldi con Enzo Ferrari e litigavo con lui, visto che non era meno interessato di me, cercavo d'impormi, perché pensavo di valere ciò che chiedevo. Da qualche giorno però mi sen- 40730 9771122176003 to diverso. Credo di avere capito che la vita ha anche altri valori. Tutto è successo mercoledì sera. Raramente guardo la tv. Ho buttato per caso gli occhi sullo schermo, ho notato alcune scene dal Ruanda. Sono rimasto sconvolto, non avevo mai visto nulla di simile. Terribile, inumano. Così ho pensato che potevo, che dovevo fare qualcosa. Ho parlato con alcuni funzionari del governo austriaco, con esponenti della Caritas e della Croce Rossa, organizzando una spedizione. La Lauda Air ha messo a disposizione un Boeing 767, di quelli che usiamo per i charter ai Caraibi o per i voli di linea in Oriente. Ho convocato tre piloti, una quindicina di dipendenti della compagnia si sono offerti come volontari. Fra i sedili, nei corridoi, nelle stive, sono state ammassate 35 tonnellate di cibo, medicinali, tende, acqua. Ho preso i comandi dell'aereo, sette ore e mezzo dopo eravamo nella capitale del Burundi. In 150 minuti abbiamo scaricato l'aereo, tutti insieme. Ho parlato con la gente del posto, mi hanno raccontato cose orribili, incredibili. Ho visto facce spaurite, gente malata. Un orrore. Siamo ripartiti verso Nairobi per fare rifornimento. Dopo 10 ore, di nuovo a Vienna. La compagnia ha pagato il carburante, 150 mila dollari, il resto lo ha fatto il governo. Sono pronto a tornare per dare una mano. Non mi sento né più buono, né un personaggio da Nobel, soltanto un po' più felice di me stesso. Ho cominciato a riconsiderare la vita. A comprendere che la realtà non è quella nostra di tutti i giorni, che noi viviamo dentro una cornice dorata. Mi sono reso conto che parlare dei punti persi da Schumacher, della Formula 1 è solo un gioco, che i nostri drammi nel mondo delle corse, anche quelli più recenti per i quali abbiamo pianto tutti, sono nulla in confronto a quello che accade là. E adesso comincio a ragionare un po' di più con il cuore e meno con la testa. Niki Lauda I terroristi baschi colpiscono in centro, a pochi metri dal Palazzo Reale CALENDARI DI CALCIO MADRID. L'Età forza la mano per costringere il governo a negoziare e gioca la carta di sempre, il terrore indiscriminato deli'autobomba. Un ordigno a altissimo potenziale, in pieno centro di Madrid, a un passo dal Palazzo Reale. Bilancio: 3 morti, 15 feriti di cui tre gravissimi. E Madrid terrorizzata e sotto choc per l'ennesima volta. E' saltato in aria uno dei più brillanti ufficiali delle forze armate: il «temente general» Francisco Veguillas, 68 anni, braccio destro del ministro della Difesa. Quando l'auto del generale si è affiancata alla Ford trasformata in bomba, uno dei killer ha azionato il telecomando. L'auto blindata è ridotta ad un ammasso di ferraglie. I due occupanti, il generale e l'autista, il soldato Joaquin Martin, muoiono sul colpo. L'altra vittima è un operaio che stava lavorando.

Persone citate: Enzo Ferrari, Francisco Veguillas, Joaquin Martin, Niki Lauda, Niki Lauda I, Schumacher, Terribile

Luoghi citati: Burundi, Madrid, Nairobi, Ruanda, Vienna