Rai; star interne ce ne sono, dovete cercarle di Lilli GruberMaria Grazia Bruzzone
Rai; star interne ce ne sono, dovete cercarle La tv dei manager dice basta alle collaborazioni esterne. Intanto si aspetta la nomina di Billia Rai; star interne ce ne sono, dovete cercarle Proposto un rimescolamento fra reti, ma Guglielmi non ci sta ROMA. Lilli Gruber sì, Palombelli no. Santoro sì, e anche Barbato, ma non Deaglio né Zucconi, né Gianni Riotta. La Rai dei Manager stringe sulle collaborazioni dei giornalisti della carta stampata. E propone invece un netto rimescolamento delle carte fra le reti. Michele Santoro a vivacizzare le austere serate di Raiuno, per esempio. E magari Angela Buttiglione a smorzare i toni barricaderi di Raitre. In tandem con Piero Badaloni. Dopo il «caso Palombelli» il presidente Letizia Moratti aveva annunciato che il eda avrebbe «approfondito» il problema delle collaborazioni esterne. E la prima delibera dei neoconsiglieri riguarda proprio questo argomento. D'ora in poi, i direttori di rete e di testata vengono impegnati a proporre di volta in volta «con motivate ragio¬ ni», i nomi dei conduttori. Questi «andrano scelti all'interno dell'Azienda», «anche se inquadrati in altre reti o testate». Non solo. Per qualificare facce nuove da promuovere al ruolo di anchormen (o anchor-women), il eda ha incaricato la Direzione Generale di organizzare selezioni, provini, corsi di formazione e quant'altro serva allo scopo di promuovere «nuove professionalità». Naturalmente interne. Una decisione che sicuramente farà storcere il naso a Angelo Guglielmi, noto talent scout di nuovi volti da videoinformazione. Il suo «secondo» Stefano Balassone si era pronunciato nettamente contro l'idea, già lanciata dai Professori, che Raitre potesse fare «da fertilizzante» alle altre reti. Disperdendo le sue star e annacquando 1'«immagine di rete» frutto di anni di invenzioni. «Mi sembra molto freudiano che ci abbiano considerato così: strumento dall'obiettivo nobile ma di materia... come dire», ha detto a Prima. Non è l'unica decisione presa dal Cda. I consiglieri hanno deciso che gli acquisti di film e telefilm saranno fatti preferendo «accordi pluriennali». E intanto hanno confermato quelli avviati dai Professori con la Walt Dysney, Rcs e Lux di Ettore Bernabei. Il cda ha poi promesso di promuovere «il rilancio della produzione televisiva e cinematografica nazionale, per valorizzare l'identità e la speficità culturale italiana». Un progetto già caldeggiato da Mauro Miccio, l'unico consigliere a muoversi già nell audiovisuale, come consigliere dell'Ente Gestione Cinema, imnepnato a rilanciare Cine¬ città. Fatto il vertice Iri, si aspetta intanto la convocazione dell'assemblea degli azionisti che dovrebbe confermare la designazione di Gianni Billia a nuovo direttore generale (le contrarietà di Berlusconi sarebbero cadute, di fronte alla prospettiva di una nuova crisi proprio alla Rai). Ma, aspettando Billia e il futuro Responsabile editoriale, il vicecapogruppo di Forza Italia e il presidente dei senatori di An Maceratini scalpitano per cambiare i direttori di testata (Maceratini lo ha addirittura chiesto formalmente al Presidente del Consiglio, invocando le dimissioni). Ma Letizia Moratti, ricorda Fabrizio Del Noce, ha già annunciato l'intenzione di aspettare il piano editoriale. A settembre. Maria Grazia Bruzzone
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