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I parenti: falso I parenti: falso Un giallo il divorzio del prete PAVIA. Il matrimonio svanito del prete e della maestrina si tinge di giallo. I parenti di don Antonino Carcione, 33 anni, ex parroco di Raffadali (Agrigento), convolato a nozze lo scorso 23 aprile a Ceranova, un paesino alle porte di Pavia, con la maestrina Sonia Lo Presti, 25 anni, sementiscono la separazione. «Non è vero che si sono separati - afferma Giuseppa Carcione, zia del sacerdote - le chiacchiere derivano dal fatto che Antonino, per motivi di lavoro, è costretto ad assentarsi spesso da casa e questo ha dato adito a nuovi pettegolezzi. La scorsa settimana erano qui tutt'e due e non mi pareva proprio che avessero problemi. Se Sonia è ritornata dalla mamma, forse perché Antonio era assente per lavoro». A Ceranova, la casa dei parenti di Sonia è e rimane chiusa: forse gli zii sono partiti per le vacanze o evitano di rispondere alle molte domande dei cronisti curiosi di sapere perché solo dopo 90 giorni dal fatidico sì don Antonino voglia ritornare a fare il prete. «Non ho ancora parlato con l'interessato anche se voci che lo vorrebbero tornare a fare il sacerdote sono giunte anche a noi - afferma don Melchiorre Butera, rettore del seminario - comunque non sarà una cosa tanto semplice. Prima di tutto padre Carcione non ha chiesto la necessaria dispensa alla Santa Sede per poter ritornare al celibato ed è proprio per questo motivo che si è potuto sposare solo civilmente. Ricordo che proprio per il suo gesto è stato sospeso automaticamente dal ministero sacerdotale in base al Codice canonico. Spetterà solo al vescovo di Agrigento monsignor Carmelo Ferrara revocare, eventualmente, il provvedimento. Ricordiamoci infatti che lo status sacerdotale, essendo un Sacramento, non si perde nemmeno con il matrimonio. E' comunque auspicabile possa tornare alla sua iniziale vocazione». [e. fe.l